Le settimane critiche sono le prime del mese: le piogge dopo i grandi caldi formano pozzanghere e ristagno d’acqua in cui le zanzare infette si moltiplicano
Negli Stati Uniti sale l’allerta per la febbre del Nilo: “Siamo nelle settimane in cui usualmente la diffusione del virus del west Nile raggiunge il picco negli Usa”, avverte Erin Staples, epidemiologo medico ed esperto di malattie trasmesse da zanzare dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC). Le settimane critiche sono proprio quelle all’inizio del mese di settembre, con le prime piogge dopo i grandi caldi, quando cioè si formano pozzanghere e ristagno d’acqua in cui le zanzare infette si moltiplicano.
“È proprio il calore estremo che sta rendendo più facile la riproduzione del virus del Nilo portato da zanzare contagiate”, osserva William Shaffner, esperto di malattie infettive della Vanderbilt University. A suo avviso, “il cambio climatico non farà che peggiorare la situazione negli anni a venire, con l’aumento sia dei periodi di piogge intense, che delle temperature”.
“Stiamo vedendo tantissima attività di trasmissione del virus in Texas, ma anche a New York – aggiunge Staples -. È importante che la gente si protegga con spray insetticidi repellenti”. Sinora, i Cdc hanno registrato 289 casi di febbre del Nilo, ma quelli dichiarati sono usualmente i più gravi. Infatti 195 di questi pazienti hanno sviluppato complicazioni neurologiche e almeno 18 sono morti. Secondo i Cdc, la maggior parte delle persone punte da zanzare infette non ha però sintomi.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato