Alla prima fase del programma di diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico hanno partecipato sei Regioni. Approvate nel mese di luglio le Linee Guida
Dopo il successo dei progetti pilota condotti da sei Regioni, entrerà nel vivo la seconda fase del programma di diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico, previsto nella Missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per rendere omogeneo e capillare il Fascicolo Sanitario Elettronico su tutto il territorio nazionale, sono stati messi a disposizione oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro.
Alla prima fase hanno partecipato le Regioni Basilicata, Campania e Piemonte, chiamate ad alimentare il fascicolo. Poi le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Puglia, messe alla prova sulla trasferibilità automatica. In sette mesi, la Regione Basilicata è passata dal 27% dei documenti disponibili sul Fascicolo Sanitario Elettronico, al 95%. La Regione Campania dal 1,5% al 53%. Il Piemonte dal 50% al 80%. La migrazione dei documenti tra le Regioni pilota, la cosiddetta portabilità interregionale, è stata un vero successo. Tra ottobre 2021 e giugno 2022 è passata dal 14% al 93%, con un errore dello 0,6%.
Un altro passo importante è stato fatto nel mese di luglio di quest’anno. Con la divulgazione delle Linee Guida per l’Attuazione del Fascicolo Sanitario elettronico (FSE). Il documento descrive i contenuti e i servizi che caratterizzeranno il nuovo Fascicolo e sancisce l’accordo tra tutte le Regioni e le Province Autonome per uno sviluppo omogeneo su tutto il territorio nazionale.
Ma come cambieranno le nostre vite quando anche la seconda fase di sperimentazione sarà terminata e i nostri dati sanitari saranno sempre ed ovunque fruibili? I cittadini potranno tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola in maniera sicura ed efficiente con gli operatori sanitari. Ma non è tutto: il FSE non agevolerà solo la vita dei pazienti, liberi di girare per ambulatori e ospedali senza faldoni sottobraccio, e quella dei medici, che potranno consultare qualsiasi documentazione sanitaria dei loro pazienti sempre ed ovunque. Dall’analisi dei Fascicoli Sanitari elettronici dei cittadini italiani sarà possibile ricavare anche dati sullo stato di salute della popolazione in generale e definire, in modo più appropriato e mirato, eventuali politiche di prevenzione, ricerca e assistenza.
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