«Contestualmente il ministero è riuscito ad ottenere specifiche risorse, – chiarisce Grillo – pari a 400mila euro all’anno, per avviare la realizzazione informatica della banca dati»
L’eliminazione delle nuove norme sul biotestamento contenute nel decreto Semplificazione sono la causa del mancato avvio del Dat, le Disposizioni Anticipate di Trattamento. Lo dichiara il ministro Giulia Grillo che tiene a fare « un po’ di chiarezza sui motivi».
«Ritardo non causato per inerzia del ministero della Salute». Precisa il ministro: «Nel decreto Semplificazione avevamo proposto infatti nuove norme che avrebbero permesso di assicurare piena efficacia alla banca dati sulla base di specifiche richieste del ministero dell’Interno. Purtroppo, queste norme sono state stralciate (insieme a molte altre) dal testo definitivo perché non coerenti con il resto del decreto».
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«Contestualmente il ministero è riuscito ad ottenere specifiche risorse, – chiarisce Grillo – pari a 400mila euro all’anno, per avviare la realizzazione informatica della banca dati, consentendo il funzionamento a regime. Prima di noi avevano disposto un finanziamento solo per l’avvio e non per l’esercizio».
Questo cosa significa concretamente? Da un lato il ministero sta continuando a lavorare sulla parte informatica, completando la realizzazione infrastrutturale della banca dati. Dall’altro si stanno studiando soluzioni coerenti con i rilievi che continuano a provenire dal ministero dell’Interno, nella consapevolezza di dover adottare un regolamento che va ben oltre la definizione di un decreto ministeriale. Questa necessità è stata per altro evidenziata dal Garante della Privacy che chiede un adeguamento anche in tema di riservatezza dei dati sensibili, essendo cambiata la normativa europea (adozione GDPR).
La ricostruzione evidenzia che non vi è stata mai alcuna inerzia da parte del ministro e del ministero della Salute e che la realizzazione della banca dati sia stata impedita da circostanze estranee alla volontà di chi guida questo dicastero. «Noi fin dai primi giorni ci siamo adoperati per sbrogliare la matassa causata da elementi di complicazione e quindi da una legge che introduce grandi principi di civiltà, ma che purtroppo contiene gravi elementi di farraginosità applicativa” precisa Giulia Grillo. “Io ce la sto mettendo tutta, con i miei uffici, per superare le difficoltà che continua a evidenziarmi il ministero dell’Interno. Ci aspettano ancora dei tempi tecnici per l’adozione del regolamento, ma voglio assicurare la mia più decisa volontà di arrivare a una soluzione efficace e condivisa su un tema così atteso e non più rinviabile. Nessun giorno in più potrà essere addebitato al ministero della Salute, che ha già definito il testo base del regolamento che dovrà passare per i pareri previsti dalla legge», conclude il ministro.