In Commissione Bilancio alla Camera approvato il bonus di 2mila euro per gli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid. Tra le novità anche la possibilità di assumere psicologi nelle Usca e la creazione della Scuola di specializzazione in ‘Medicina e cure palliative’
Il bonus di 2mila euro per gli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid potrebbe essere presto realtà. È una delle novità introdotte in Commissione Bilancio al Decreto Rilancio: si tratta di un premio di importo non superiore a 2mila euro al lordo dei contributi previdenziali e assistenziali e degli oneri fiscali a carico del dipendente. Ma l’emendamento presentato dalla leghista Silvana Comaroli non è l’unico che ha avuto il disco verde della Commissione presieduta da Claudio Borghi. Il Decreto, che prevede anche misure fiscali, a sostegno del lavoro e di numerosi settori, sarà in Aula alla Camera a partire dal 3 luglio e, una volta approvato, passerà all’esame di Palazzo Madama.
Tra le novità più significative la possibilità per le aziende sanitarie di assumere, a titolo di collaborazione, psicologi iscritti all’albo professionale, un emendamento per la stabilizzazione dei precari, la creazione della Scuola di specializzazione in ‘Medicina e cure palliative’, l’assunzione specializzandi estesa a odontoiatri, biologi, chimici, farmacisti, fisici e psicologi, più soldi per le borse di studio per le specializzazioni mediche. Ecco il quadro delle principali novità.
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ASSUNZIONE PSICOLOGI NELLE USCA
Gli emendamenti di Carmen Di Lauro (M5S) e Paolo Siani (Pd) stabilisce che le aziende sanitarie potranno assumere, a titolo di collaborazione, psicologi iscritti all’albo professionale in numero non superiore a uno psicologo per due unità e per un monte ore settimanale massimo di ventiquattro ore. «È una misura importante – sottolinea la Presidente della Commissione Affari Sociali Marialucia Lorefice -. L’emergenza Covid-19 e le misure restrittive a cui la popolazione è stata sottoposta hanno acuito molti disagi psicosociali già esistenti e ne ha purtroppo creato di nuovi. La situazione che si è venuta a creare è allarmante ed è doveroso intervenire per affrontare la crescita esponenziale di questo fenomeno e fare prevenzione: per il futuro sarà dunque essenziale prevedere anche nuove risorse economiche».
STABILIZZAZIONE PRECARI
Come anticipato da Sanità Informazione nei giorni scorsi, ha trovato accoglimento l’emendamento a prima firma Dalila Nesci (M5S) che consente di estendere ulteriormente, rispetto a quanto già previsto nella scorsa legge di Bilancio, la platea degli operatori del settore sanitario che può accedere alla stabilizzazione lavorativa. In particolare, il testo prevede che il requisito dei 36 mesi di servizio per accedervi debba essere posseduto al 31 dicembre 2020: in questo modo saranno compresi anche quei professionisti della salute che sono stati in prima linea durante l’emergenza Covid, anche se con contratti a tempo determinato.
Inoltre, viene spostato al 31 dicembre 2020 anche il termine per maturare i 36 mesi necessari per l’accesso alle procedure concorsuali riservate. «Con questo emendamento – ha commentato Nesci – aggiungiamo un altro importante risultato al nostro impegno per la stabilizzazione dei precari della sanità, equiparandoli a tutti i dipendenti della Pa. Per noi è un atto dovuto verso una categoria di lavoratori che in questa emergenza ha dato tutto, e che quotidianamente ci rende orgogliosi della nostra sanità».
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN CURE PALLIATIVE
Nasce la Scuola di specializzazione in ‘Medicina e cure palliative’ per i laureati in medicina e chirurgia. È stato approvato infatti l’emendamento presentato dal deputato e medico Giorgio Trizzino (M5S): con decreto del Ministro dell’Università e della Ricerca, di concerto con il Ministro della salute, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, saranno disciplinati i profili specialistici, gli obiettivi formativi e i relativi percorsi didattici funzionali al conseguimento delle necessarie conoscenze culturali e abilità professionali della scuola di specializzazione.
«Ho sempre ritenuto che la dignità della vita umana debba essere rispettata e preservata dal primo all’ultimo momento – spiega Trizzino -. Oggi, con l’approvazione dell’emendamento che ho presentato al ‘DL n. 2500 Rilancio’ che istituisce la Scuola di Specializzazione in Medicina e Cure Palliative, si conclude un ciclo che vede il nostro Paese posizionarsi tra i più avanzati da un punto di vista normativo e formativo nell’offerta di Cure Palliative», e aggiunge: «L’Italia con l’istituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina e Cure Palliative si allinea finalmente agli altri Paesi dove le Cure Palliative sono più radicate e strutturate. Questo risultato non può che essere dedicato al Professore Vittorio Ventafridda fondatore in Italia del Movimento delle Cure Palliative ed agli oltre 34.000 cittadini italiani che sono deceduti a causa della pandemia da coronavirus».
FARMACI IN DISTRIBUZIONE DIRETTA TRAMITE LE FARMACIE
Sono stati approvati gli emendamenti di Giorgio Trizzino (M5S), Marcello Gemmato (FdI) e Andrea Mandelli (Fi) che offrono la possibilità alle Regioni di distribuire tramite le farmacie e con il meccanismo della “distribuzione per conto” i farmaci previsti dalle lettere b) e c) dell’art. 8 della legge 405/2001 che normalmente vengono distribuiti direttamente dalle strutture sanitarie pubbliche ai pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale e agli assistiti affetti da Covid-19 in trattamento domiciliare.
«Gli ultimi mesi hanno dimostrato tutte le criticità legate alla distribuzione diretta dei farmaci – spiega Andrea Mandelli, deputato di Forza Italia e Presidente FOFI -. Per accedere ad alcuni medicinali i pazienti, o i loro familiari, avrebbero dovuto infatti recarsi in piena pandemia in ospedali che potevano essere anche a chilometri di distanza da casa. Quelli che già erano disagi in tempi normali, nel corso del lockdown sono perciò diventati ostacoli insormontabili alle cure. Ora si apre finalmente la possibilità di una svolta. Oltre a ribadire la possibilità per le Regioni di spostare nelle farmacie di comunità la distribuzione di quei farmaci che per ragioni meramente economiche sono distribuiti solo in ospedali e ASL, si prevede anche un’interlocuzione tra le rappresentanze delle farmacie, gli Ordini professionali e la conferenza Stato-Regioni a proposito delle modalità operative di questo passaggio».
ASSUNZIONE SPECIALIZZANDI
Gli emendamenti di Luca Rizzo Nervo (Pd) e Andrea Mandelli (Fi) aprono alla possibilità per gli specializzandi di odontoiatria, biologia, chimica, farmacia, fisica e psicologia di essere ammessi alle procedure concorsuali per l’accesso alla dirigenza del ruolo sanitario nella specifica disciplina bandita e collocati in graduatoria separata.
BORSE DI STUDIO PER MEDICI
Approvato l’emendamento presentato da Elena Carnevali (Pd) che accantona, a decorrere dal 2021, 20 milioni di euro annui a valere sulle disponibilità finanziarie ordinarie destinate al fabbisogno sanitario standard nazionale al quale concorre lo Stato, per finanziare borse di studio per i medici che partecipano ai corsi di formazione specifica in medicina generale.
ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO
Un emendamento prevede la possibilità di avviare concorsi per l’assunzione a tempo indeterminato di personale tecnico e amministrativo nel servizio sanitario nazionale. Tra le categorie interessate, infermieri generici, puericultrici, assistenti d’infanzia, ausiliari socio sanitari, programmatori e assistenti amministrativi. A presentarlo Luca Pastorino di LeU.
SPERIMENTAZIONE STRUTTURE DI PROSSIMITÀ
Il Ministero della salute, sulla base di un’intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, coordinerà la sperimentazione, per il biennio 2020-2021, di strutture di prossimità per la promozione della salute e per la prevenzione, nonché per la presa in carico e la riabilitazione delle categorie di persone più fragili, ispirate al principio della piena integrazione socio-sanitaria, con il coinvolgimento delle istituzioni presenti nel territorio, del volontariato locale e degli enti del Terzo settore senza scopo di lucro. I progetti proposti dovranno prevedere modalità di intervento che riducano le scelte di istituzionalizzazione, favorendo la domiciliarità. A stabilirlo un emendamento presentato dalla dem Elena Carnevali.
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