Confermati 7711 contagi, 9239 casi sospetti e 170 morti causati dal virus cinese. Diverse le segnalazioni anche in Italia, ma si attendono i risultati degli accertamenti
Questa mattina a Montecitorio il ministro della Salute Roberto Speranza ha svolto una informativa urgente del Governo sulle iniziative di competenza volte a prevenire e contrastare la diffusione dell’infezione da Coronavirus sviluppatasi in Cina. Questo il testo del discorso:
«In via preliminare, prima di affrontare gli aspetti più specifici e peculiari della attuale situazione epidemiologica, desidero assicurare che il Ministero della salute, con il supporto delle Istituzioni, delle Organizzazioni e degli Enti nazionali ed internazionali coinvolti, segue costantemente gli sviluppi della situazione venutasi a determinare con la diffusione del coronavirus (2019-nCoV) e monitora con la massima attenzione la possibile insorgenza sul territorio nazionale di patologie la cui sintomatologia possa essere ricondotta al contagio originato dal predetto virus.
CARATTERISTICHE DEL VIRUS
I coronavirus sono dei virus a RNA presenti sia nel mondo animale che nell’uomo. Sono una grande famiglia di virus respiratori che possono causare malattie che vanno dal comune raffreddore alla sindrome respiratoria mediorientale MERS-CoV e alla SARS.
Quattro sono i coronavirus umani noti sino ad ora (HCoV 229, OC43, NL63 e HKU1) e provocano normalmente affezioni delle alte vie respiratorie.
Gli animali rappresentano invece un importante serbatoio per molti coronavirus. Alcuni di questi ad esempio il coronavirus della SARS e quello che causa la cosiddetta Sindrome respiratoria Medio-Orientale sono stati in grado di fare il salto di specie dall’animale all’uomo: in questi casi il virus, il cui RNA subisce una mutazione, per la precisione una delezione, si adatta rapidamente all’uomo cominciando ad essere trasmesso da persona a persona.
L’attuale crisi è determinata da un nuovo coronavirus di origine animale che ha causato 41 casi di polmonite virale fra l’8 dicembre e il 2 gennaio nella città di Wuhan, in Cina. Il virus, identificato e sequenziato in poco più di una settimana, è appunto un coronavirus simile ma diverso da quello della SARS, col quale condividerebbe dal 70 all’80% del patrimonio genetico.
SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA
Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei, nel sud della Cina. La maggior parte dei casi aveva un legame epidemiologico con il mercato di Huanan Seafood, un mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi.
Dopo la prima segnalazione di questo cluster, altri casi di polmonite dovuti al nuovo coronavirus sono stati riscontrati in viaggiatori che avevano soggiornato a Wuhan al loro arrivo in Tailandia, Giappone e Corea del Sud, nonché in altre città cinesi. Questi pazienti non avevano frequentato il mercato di animali vivi in cui era avvenuta l’esposizione al virus per i primi casi. Ciò ha portato ad ipotizzare la possibilità di trasmissione inter-umana dell’infezione attraverso contatti stretti, come avviene ad esempio all’interno di un nucleo familiare o in ambito ospedaliero. Il periodo di incubazione della malattia, secondo le stime correnti riprese da OMS (report del 27 gennaio) variano tra 2 e 10 giorni.
I sintomi più comuni consistono in febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie: gli esami radiologici del torace evidenziano lesioni infiltrative bilaterali diffuse. Le informazioni attualmente disponibili suggeriscono che il virus possa causare sia una forma lieve, simil-influenzale, che una forma più grave di malattia. Una forma inizialmente lieve può progredire in una forma grave, soprattutto in persone con condizioni cliniche croniche pre-esistenti, quali ipertensione, e altri problemi cardiovascolari, diabete, patologie epatiche e altre patologie respiratorie; anche le persone anziane sono più suscettibili alle forme gravi.
Il 9 gennaio 2020, il Center for Disease Control and Prevention-CDC cinese ha riferito che è stato identificato un nuovo coronavirus (2019-nCoV) come agente causale ed è stata resa pubblica la sequenza genomica. Il nuovo coronavirus è strettamente correlato a quello della sindrome respiratoria acuta grave (SARS).
Secondo le informazioni diramate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il 29 gennaio scorso, i casi totali confermati sono 6.065, con 132 decessi. I casi si sono manifestati in 30 province della Cina continentale (5.974),a Hong Kong (8), Macao (7), Taiwan (8), Malesia (4), Nepal (1), Sri Lanka (1), Singapore (7), Tailandia (14), Giappone (7), Cambogia (1), Corea del Sud (4), Vietnam (2), Australia (7), Francia (4), Germania (4), Canada (3) e Stati Uniti d’America (5), Emirati Arabi Uniti (4). La Commissione nazionale di sanità cinese alle ore 8.00 di questa mattina ha tuttavia aggiornato il numero dei casi accertati, indicati in 7.711 nonché il numero dei sospetti (oltre 9.239) e dei decessi correlati, indicato questa mattina in n. 170. Le autorità sanitarie cinesi hanno confermato la trasmissione da persona a persona. I dati sono aggiornati quotidianamente.
MISURE DI SANITÀ PUBBLICA IMPLEMENTATE IN CINA
L’OMS ha informato che la Cina inizialmente ha applicato le seguenti misure:
• sono stati identificati e sottoposti a follow up i contatti stretti, inclusi gli operatori sanitari;
• la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan ha effettuato una ricerca attiva dei casi ed è stata completata l’indagine retrospettiva dell’attuale cluster di pazienti;
• il mercato ittico all’ingrosso di Huanan è stato chiuso e sono state effettuate misure di sanificazione ambientale e di disinfezione;
• sono state implementate attività di comunicazione del rischio per aumentare la consapevolezza e l’adozione di misure di auto-protezione.
A partire dal 23 gennaio 2020, secondo quanto prontamente comunicato dall’Ambasciata d’Italia in Cina, sono stati sospesi tutti i collegamenti aerei e ferroviari da Wuhan e successivamente da altre città della provincia di Hubei (tra le quali Hangwang, Huanggang ed Ezhou); è stato interrotto il funzionamento dei trasporti pubblici e sono state chiuse anche le autostrade di accesso, i luoghi di ritrovo, quali mercati, cinema, internet cafè, e siti culturali.
Sono state sospese le manifestazioni per il Capodanno e chiusi i siti oggetto di assembramento (la Città Proibita) anche a Pechino.
Per ridurre ulteriormente gli spostamenti tra regioni della Cina, ma anche verso l’estero, il Governo cinese ha bloccato negli ultimi giorni (la notizia risale al 24 gennaio) la vendita di pacchetti turistici interni e internazionali da parte di tutte le agenzie di viaggio.
I soggetti con temperatura elevata, o che abbiano avuto contatti stretti con malati, sono isolati in quarantena e sotto osservazione medica. Gli ospedali della città hanno preventivamente ampliato il numero dei posti letto disponibili: 800 in quelli pubblici e altri 1.200 in diverse strutture sanitarie. I controlli sono anche mirati alla ricerca di animali vivi trasportati illegalmente con autoveicoli. Per precauzione sono state chiuse scuole e i templi buddisti hanno allontanato i fedeli. A tutti i cittadini è stato imposto di indossare maschere protettive.
Il nuovo virus, pur essendo per il momento classificato come di tipo B quanto a pericolosità (al pari di quelli della SARS, dell’AIDS e della Polio), viene gestito come se fosse appartenente alla classe A (la stessa del colera e della peste).
Le autorità cinesi stanno adottando anche misure speciali mirate a garantire la cura dei pazienti infettati, tra le quali la costruzione di un nuovo ospedale, che dovrebbe essere pronto già nei primi giorni di febbraio. Le autorità hanno annunciato che ne verrà costruito anche un altro, con un numero maggiore di posti letto, sempre in tempi molto stretti.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO E RACCOMANDAZIONI DELL’OMS
Siamo in costante collegamento con l’Oms. Alla riunione della nostra task force del 27 gennaio scorso ha partecipato l’Assistant Director general Raniero Guerra che ha dichiarato: “Tra i paesi occidentali l’Italia è la più fornita e la più attenta”.
Nei giorni scorsi il Dg Tedros è stato in Cina per valutare direttamente la situazione.
L’OMS sta monitorando attentamente la situazione ed è regolarmente in contatto con le autorità nazionali cinesi e di altri Paesi asiatici per fornire il supporto necessario. È stata predisposta una guida tecnica sul nuovo coronavirus, che è aggiornata quando sono disponibili nuove informazioni.
Attualmente, sono ancora in corso le indagini per valutare la portata dell’epidemia.
L’OMS ha riunito il 22 e 23 gennaio scorsi il Comitato per le emergenze previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale per supportare il Direttore Generale nella decisione circa la dichiarazione o meno di un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale. Dopo lunghe discussioni con punti di vista divergenti su tale decisione, e tenendo conto delle significative misure messe in atto dalle autorità cinesi, il comitato ha ritenuto di prevedere una nuova riunione entro circa dieci giorni e di fornire nel frattempo indicazioni sulle azioni da mettere in atto. Tra esse, una missione di esperti dell’OMS in Cina, per approfondire le conoscenze scientifiche ed epidemiologiche, e indicazioni alle autorità cinesi per ulteriori iniziative o per rafforzare quelle già in atto. Sono state poi fornite indicazioni a tutti gli altri Paesi, affinché siano preparate al contenimento, anche con sorveglianza attiva, identificazione precoce, isolamento e gestione dei casi, tracciamento dei contatti e prevenzione di ulteriore diffusione del nuovo Coronavirus.
Nella giornata di ieri è stata annunciata una nuova riunione del Comitato alle ore 13 di oggi 30 gennaio.
L’OMS ha pubblicato anche una serie di documenti contenenti procedure per la segnalazione dei casi, per la loro gestione clinica, la protezione degli operatorio, i test di laboratorio, la gestione dei contatti e più in generale la sorveglianza della situazione sul piano epidemiologico.
Nel report del 28 gennaio scorso l’OMS ha anche annunciato la creazione di una banca dati globale sul 2019-nCoV dove i Paesi potranno inserire dati anonimizzati sui casi clinici, per favorirne la condivisione ai fini di conoscenza e studio.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO E RACCOMANDAZIONI DEL CENTRO EUROPEO PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO DELLE MALATTIE (ECDC)
Premesso che la valutazione del rischio è ancora in atto, l’ECDC, alla data del 26 gennaio 2020, ritiene che:
• il potenziale impatto dell’epidemia da 2019-nCoV è elevato;
• è probabile un’ulteriore diffusione globale;
• esiste attualmente una moderata probabilità di infezione per i viaggiatori UE/EEA che visitano Wuhan;
• esiste un’elevata probabilità di importazione di casi in paesi con il maggior volume di persone che viaggiano da e verso Wuhan (ovvero paesi in Asia);
• esiste una moderata probabilità di rilevare casi importati nei paesi UE/EEA;
• l’adesione ad adeguate pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni, in particolare nelle strutture sanitarie nei paesi UE/EEA con collegamenti diretti con Wuhan, fa sì che la probabilità di insorgenza di casi secondari nell’UE/EEA a partire da un caso identificato nell’UE è bassa.
L’ECDC, come comunicato in un documento del 28 gennaio scorso, valuta che l’occorrenza di un singolo caso di trasmissione interumana locale, avvenuta in Germania da una cittadina cinese – a sua volta infettata presumibilmente dai genitori residenti ad Huwan – a un cittadino tedesco, non sia sufficiente a cambiare il livello di rischio generale sopra descritto.
INIZIATIVE POSTE IN ESSERE IN ITALIA
Sebbene, come evidenziato, l’Organizzazione mondiale della sanità non abbia ad oggi dichiarato quest’epidemia un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, l’Italia ha immediatamente attivato significative misure di prevenzione. Secondo quanto evidenziato dalla comunicazione della DG Sante di Bruxelles del 21 gennaio 2020, dei tre paesi europei (Italia, Inghilterra e Francia) che hanno voli diretti da Wuhan, solo l’Italia ha implementato, prima della sospensione dei voli, controlli aeroportuali per i cittadini provenienti dalla zona sede di focolaio.
E’ stato dunque riconosciuto a livello internazionale che il nostro paese, ispirandosi al principio di precauzione, ha immediatamente pianificato ed implementato accurate misure di controllo: misurazione della temperatura corporea, identificazione ed isolamento dei malati, procedure per il rintraccio e la quarantena dei contatti stretti che, unitamente ad un efficiente sistema di sorveglianza epidemiologico e microbiologico, possano garantire il rapido contenimento di eventuali casi.
Più nel dettaglio osservo che:
CONCLUSIONI
Nel riservarmi ogni ulteriore e tempestiva comunicazione, nei prossimi giorni, sulla evoluzione del quadro epidemiologico, sono convito che la attuale situazione potrà essere gestita al meglio attraverso una piena e fattiva collaborazione tra istituzioni internazionali e, in ambito nazionale, tra il Ministero della salute, gli istituti scientifici di riferimento nazionale, le Regioni e gli ordini professionali interessati.
Dobbiamo dunque perseverare ed intensificare la collaborazione tra Stati nazionali ed organizzazioni internazionali, potenziando lo scambio di informazioni, a tutti i livelli ed attuando, con rigore e tempestività, le migliori prassi ritenute idonee a limitare la diffusione del virus. Sono in contatto costante con la Commissaria europea Stella Kyriakides competente e con i colleghi dei Paesi europei per uno scambio costante di informazioni, in attesa di una prossima occasione di confronto fra tutti i Paesi UE che ho anche proposto alla Presidenza croata e alla stessa commissaria con lettera formale.
Analoghi sforzi devono essere posti in essere nel contesto nazionale con il supporto di tutti i livelli istituzionali competenti.
In questo senso è fondamentale un dialogo costante e costruttivo tra Governo e Parlamento quale segno visibile di unità nazionale: sarà, in particolare, necessario informare adeguatamente ed in modo capillare gli operatori sanitari e la popolazione, rispettare rigorosamente le misure precauzionali ed i protocolli già comunicati dal Ministero della salute e prestare la massima vigilanza nella diagnosi di possibili eventi critici.
Occorre, in definitiva, un approccio sistemico e multilivello, sia a livello nazionale che internazionale, al quale il Ministero della salute ha da subito ispirato la propria azione e che continuerà a seguire nel governo di questa emergenza sanitaria.
Sarò disponibile a fornire, anche in futuro, ogni aggiornamento sulla evoluzione della situazione ritenuto utile».