Sanità 12 Maggio 2020 11:02

Covid-19, Lega propone equo indennizzo e taglio Irpef per operatori sanitari. Regimenti: «Indennità Inail non dignitosa, serve atto di giustizia»

In arrivo ddl per equiparare il personale sanitario al personale militare e riconoscere la morte o l’infermità per causa di servizio: alle famiglie degli operatori fino a 80mila euro in caso di decesso. L’europarlamentare Luisa Regimenti: «Parliamo sempre di eroi, ma ora lo Stato esprima gratitudine»

Covid-19, Lega propone equo indennizzo e taglio Irpef per operatori sanitari. Regimenti: «Indennità Inail non dignitosa, serve atto di giustizia»

Estendere l’equo indennizzo garantito al personale sanitario militare a tutti gli operatori sanitari in prima linea nell’emergenza Covid. È il fulcro di una proposta lanciata dal medico legale ed europarlamentare della Lega Luisa Regimenti, che presto prenderà la forma di un disegno di legge in Parlamento.

«Medici e operatori sanitari vengono definiti spesso degli eroi così come spesso si usa la metafora della guerra in questa lotta al Covid. Poi però nel concreto nessuno fa niente per dare il giusto corrispettivo economico a questo valore – sottolinea Regimenti a Sanità Informazione -. Anzi, i medici in questo momento sono privi sia di tutela giuridica che di protezioni: hanno lavorato senza mascherine, nelle condizioni più difficili, e molti si sono ammalati e sono morti. Sono vittime del dovere. Così abbiamo pensato che le vittime del dovere sono vittime dello Stato, e quindi presenteremo un Ddl per equiparare il personale sanitario al personale militare e riconoscere la morte o l’infermità per causa di servizio».

LEGGI ANCHE: NELLA BOZZA DEL DECRETO “RILANCIO” 3,250 MILIARDI ALLA SANITA, 3.800 NUOVI CONTRATTI DI SPECIALIZZAZIONE E UN PREMIO DI 1000 EURO 

L’istituto giuridico dell’equo indennizzo a favore degli impiegati dello Stato ha una genesi antica, risale al 1957. È stato poi esteso ad altre categorie di pubblici dipendenti quali il personale sanitario militare e quello delle Unità sanitarie locali (DPR 761/79) lasciando fuori tutte le altre categorie della sanità. Una discriminazione che l’emergenza Covid-19 ha reso lampante.

Nel concreto potrebbe rappresentare una importante garanzia per i familiari delle vittime: secondo il calcolo previsto dal DPR 834/1981 che classifica le lesioni e le infermità che danno diritto a pensione vitalizia o ad assegno temporaneo, i malati – o deceduti – di Covid-19 nel personale pubblico potrebbero essere ascritti alla prima categoria (Le alterazioni polmonari ed extra polmonari di natura tubercolare e tutte le altre infermità organiche e funzionali permanenti e gravi al punto da determinare una assoluta incapacità al lavoro proficuo) o alla seconda categoria (Tutte le altre lesioni od affezioni organiche della laringe, della trachea che arrechino grave e permanente dissesto alla funzione respiratoria). Secondo i calcoli della Lega, immaginando un dipendente pubblico o militare di 50 anni che a causa del Covid-19 dovesse rientrare nella prima categoria, con uno stipendio tabellare annuale di 40mila euro, egli, o la sua famiglia in caso di decesso, maturerebbe come equo indennizzo 80mila euro (ovvero il doppio dello stipendio tabellare annuale). Al calcolo dell’equo indennizzo si aggiunge l’istituto della pensione privilegiata, che al momento è a vantaggio solo dei superstiti di assicurato appartenente alle Forze Armate (Esercito, Marina e Aeronautica), all’Arma dei Carabinieri, alle Forze di Polizia ad ordinamento civile (Polizia di Stato, Corpo forestale dello Stato e Polizia Penitenziaria) e militare (Guardia di finanza), al comparto vigili del fuoco e soccorso pubblico deceduto per ragioni di servizio. Ad oggi invece ai professionisti della sanità viene riconosciuta solo l’indennità Inail di infortunio sul lavoro.

«Questo significa – spiega l’europarlamentare della Lega – che oggi come oggi se sfortunatamente un collega decede in ragione del suo servizio nel compimento del suo dovere, in quanto infortunio sul lavoro coperto da assicurazione Inail, alla famiglia va la misera cifra di 15mila euro. Direi che è una cifra infamante per lo Stato e poco dignitosa per chi la deve ricevere. Diversamente, la dipendenza da causa di servizio del decesso del medico o operatore sanitario porterebbe questo indennizzo a circa 80mila euro che non sono una grandissima cifra ma aiutano. Poi spettano ai superstiti e agli eredi la reversibilità di una pensione privilegiata dovuta alle infermità contratte per causa di servizio».

LEGGI ANCHE: CURA ITALIA E’ LEGGE, ARRIVA L’OK DI MONTECITORIO SENZA MODIFICHE. LORENZIN (PD): «PROPOSTE VALIDE SARANNO ACCOLTE NEI PROSSIMI PROVVEDIMENTI»

«Come Lega abbiamo preparato un disegno di legge che cercheremo di presentare il prima possibile: speriamo che si possano superare le distinzioni di tipo politico e che questo provvedimento possa essere accettato in modo trasversale anche dalle altre forze politiche. Credo sia un atto di giustizia, un atto dovuto perché anche dal punto di vista economico i medici e gli operatori sanitari devono potersi sentire tranquilli che qualsiasi cosa accada in ragione del proprio servizio vedano la propria famiglia tutelata. Questo è un nostro dovere, lo dobbiamo a medici e personale sanitario».

Oltre all’indennità di servizio, l’europarlamentare della Lega pensa anche ad una misura che possa in qualche modo ristorare gli enormi sacrifici svolti dal personale sanitario in questi mesi andando ad agire sull’Irpef dal quale dipende fortemente il reddito dei medici dipendenti. Per questo la Regimenti propone una riduzione del carico fiscale «a vantaggio di una categoria che non ha lesinato impegno e sacrificio, pur trovandosi in un ambito lavorativo di forte precarietà».

«L’Irpef – sottolinea Regimenti – incide sullo stipendio di un medico all’incirca del 25%. Lo Stato può benissimo evitare di riscuotere l’Irpef dai medici che tanto hanno dato e lasciare questo 25% come bonus, come senso di rispetto e gratitudine alla categoria. Si tratta anche di ridare dignità a una categoria che negli anni addietro è stata molto dileggiata e disprezzata. Questo non lo dico solo perché anche io sono medico ma perché ho visto sulla mia pelle e sulla pelle dei colleghi che si rivolgevano a me in qualità di medico legale per le responsabilità professionali una caduta del rapporto di fiducia medico-paziente. Ora che si va verso un ristabilirsi di questa fiducia, grazie al sacrificio di tanti medici che non hanno avuto nessuna remora a buttarsi nel pericolo, ben consci di quello che poteva loro accadere, ritengo che sia necessario premiarli e garantirgli un riconoscimento economico consistente. Anche quei medici che hanno prestato servizio volontariamente, credo che abbiano ricevuto un compenso simbolico. Certamente quella del medico è una vocazione, una passione, una missione. I medici non chiedono nulla perché spesso sono felici di aver salvato vite umane, però spetta a noi, allo Stato, esprimere questa gratitudine nei modi e nei tempi adeguati».

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Oftalmologia, Regimenti (Forza Italia): «Sostenere eccellenze nella ricerca sulle patologie oculari»
La responsabile nazionale per l'Europa del Dipartimento Sanità di Forza Italia ha visitato la Fondazione Bietti IRCCS a Roma. «Sostenere Centri di eccellenza come questo significa anche venire incontro alle esigenze dei pazienti abbattendo le liste di attesa»
Sclerosi Multipla, Regimenti (Forza Italia): «Sostenere ricerca e tecnologia per favorire diagnosi precoce»
Per la Responsabile Sanità per l'Europa degli azzurri è importane che «Bruxelles si faccia anche promotrice di politiche per garantire l’uguale accesso alle terapie e ai servizi per le persone con Sclerosi Multipla in tutti i Paesi Europei»
Malattie Rare, Regimenti (Forza Italia): «Da Ue strategia per garantire farmaci orfani a prezzi accessibili»
L'europarlamentare azzurra spiega: «Compito delle istituzioni è quello di non far sentire mai sole le famiglie ma metterle nelle migliori condizioni per affrontare la difficile sfida della malattia»
Covid-19 e vaccini: i numeri in Italia e nel mondo
Ad oggi, 28 febbraio 2023, sono 675.188.796 i casi di Covid-19 in tutto il mondo e 6.870.894 i decessi. Mappa elaborata dalla Johns Hopkins CSSE. I casi in Italia L’ultimo bollettino disponibile (23 febbraio 2023): Oggi in Italia il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 25.576.852 (4.720 in più rispetto a ieri). Il […]
Salute, Regimenti (FI-PPE): «La sanità del futuro si progetta e nasce al Parlamento europeo»
«Occorre una politica della salute europea che superi i confini nazionali» ribadisce l'europarlamentare azzurra nel corso di un convegno a Strasburgo nel corso del quale hanno partecipato anche la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, il vicepresidente del Ppe, Antonio Tajani e il presidente nazionale dell’ordine dei medici e chirurghi, Filippo Anelli
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...