Il titolare della Salute, alla Camera, ha rivolto un appello all’unità: «Teniamo fuori dalla battaglia politica la salute degli italiani». Sarà introdotto il divieto di asporto dai bar dopo le 18 e il divieto di spostamento tra regioni. Sui vaccini: «Con 800mila dosi somministrate siamo i primi in Europa»
Lo Stato di emergenza sarà esteso fino al 30 aprile 2021. Ad annunciarlo nell’Aula della Camera è stato il Ministro della Salute Roberto Speranza che ha illustrato ai deputati le nuove misure che il governo intende prendere per contrastare l’epidemia da Covid-19. Il titolare della Salute ha anche comunicato che le 12 regioni a rischio alto entreranno in zona arancione e che sarà confermato il divieto di spostarsi tra regioni. Tra le novità, l’arrivo del vaccino Johnson&Johnson che dovrebbe essere autorizzato entro marzo.
Le parole di Speranza sembrano ricompattare, almeno sul tema salute, la maggioranza: anche Italia Viva ha firmato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del Ministro della Salute.
Accorato appello di Speranza all’unità sul tema del contrasto all’epidemia e sulla campagna vaccinale: «Voglio rivolgere a tutti un accorato appello alla responsabilità e all’unità. Siamo all’ultimo miglio di questa battaglia. Adesso ancora di più serve uno sforzo unitario. Le prossime settimane saranno difficilissime perché il virus può colpirci di nuovo e dobbiamo intraprendere la più grande campagna vaccinale della storia di questo Paese. Teniamo fuori dalla battaglia politica la salute degli italiani».
L’esponente di Leu ha poi voluto rimarcare il ruolo della scienza in questo frangente: «Mai nella storia un vaccino era stato così veloce. Dobbiamo ricordarlo sempre, soprattutto quando decidiamo come investire le risorse pubbliche».
A preoccupare Speranza e i membri del Cts sono i dati dell’ultima Cabina di regia che hanno evidenziato una forte ripresa della circolazione virale: «Non dobbiamo farci alcuna illusione: i prossimi mesi saranno molto difficili. Questa settimana si evidenzia un peggioramento generale della situazione epidemiologica del paese: aumenta l’Rt, aumentano l’incidenza e il tasso di occupazione delle terapie intensive», spiega il titolare della Salute.
Che poi snocciola i numeri: «L’Rt nel periodo 15 – 28 dicembre torna a crescere e per la prima volta dopo sei settimane è superiore a 1. Siamo a un nuovo cambio di fase, l’epidemia è di nuovo in una fase espansiva. Tre regioni hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel livello inferiore di valutazione. L’incidenza a 14 giorni è tornata a crescere: da 305,47 nuovi casi ogni 100mila abitanti a 313 nuovi casi».
Numeri che si accompagnano a quelli del sovraccarico delle strutture ospedaliere: le regioni con il tasso di occupazione in terapia intensiva sopra la soglia critica sono passate da 10 a 13. In particolare, a livello nazionale, il tasso di occupazione torna ad attestarsi sopra la soglia critica del 30%.
A questo si accompagna «un drammatico mutamento dell’indice di rischio. Dodici regioni sono ad alto rischio, otto a rischio moderato, una sola regione a rischio basso».
Il Governo, dunque, si appresta a varare un nuovo Dpcm che entrerà in vigore dopo la scadenza del precedente fissata per il 15 gennaio. Sarà prorogato fino al 30 aprile lo stato di emergenza che scade il 31 gennaio. Confermato il modello per fasce differenziate e anche il divieto di spostamento tra regioni anche in zona gialla. Si potranno ricevere a casa massimo due persone non conviventi e verrà introdotto il divieto di asporto dai bar dopo le 18, misura che sta facendo molto discutere negli ultimi giorni.
«L’intenzione del governo è quella di stabilire un’area bianca che potrà scattare solo con livelli epidemiologi molto bassi, con un Rt sotto 1 e rischio basso. Difficile che questa area possa scattare nel breve ma tracciamo un percorso di speranza», annuncia l’inquilino di Lungotevere Ripa. È intenzione dell’esecutivo, inoltre, riaprire i musei in area gialla.
Speranza sottolinea in primis il buon andamento della campagna vaccinale, con circa 800mila dosi somministrate. Un dato che pone l’Italia al primo posto in Europa.
«L’Italia – spiega Speranza – con 25 giorni di anticipo rispetto al ‘Vaccine day’ europeo si è dotata di un piano di vaccinazione. Grazie a questo il nostro Paese si è fatto trovare pronto».
«Al Parlamento e agli italiani voglio dare un messaggio di fiducia: siamo pronti ad aumentare il numero di vaccinazioni quotidiane appena saranno autorizzati nuovi vaccini», ha continuato il titolare della Salute che ha chiesto di lasciare fuori dalla «quotidiana polemica politica» la campagna di vaccinazione. «Unità, unità, unità sulla campagna di vaccinazione nazionale. Il successo sarà il successo del nostro Paese e non di una parte politica», ha aggiunto.
Speranza ha poi spiegato che il problema al momento è la scarsità di dosi di vaccino ma che «siamo pronti ad accelerare quando avremo molte più dosi a disposizione».
In questo momento l’Italia riceve 470mila dosi a settimana del vaccino Pfizer/Biontech e 1milione 300mila dosi per il primo trimestre 2021 da Moderna.
Ma c’è attesa per l’autorizzazione del vaccino Astrazeneca (atteso per il 29 gennaio il via libera EMA) e per quello Johnson&Johnson, che «dovrebbe arrivare entro marzo».
I primi ad essere vaccinati saranno, come già annunciato nei giorni scorsi, il personale sanitario, i pazienti delle RSA e gli over 80.
«Alle migliaia di persone che già lavorano oggi alla campagna vaccinale si aggiungeranno i 40mila MMG, i pediatri di libera scelta e i 15mila professionisti reclutati con il bando del Commissario», ha aggiunto il Ministro.
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