Nella cerimonia che si è svolta presso la Pontificia Università San Tommaso D’Aquino anche il monito del vicepresidente CEI Francesco Savino: «Il diritto alla salute negato è una violenza». Dal presidente FNOMCeO Filippo Anelli l’allarme sulla carenza di personale: «Le Case di Comunità rischiano di non aprire»
Un grave lutto ha impedito al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di partecipare alla terza Giornata nazionale del Personale sanitario e sociosanitario. Ma la celebrazione, che si è svolta presso la Pontificia Università San Tommaso D’Aquino, ha vissuto dell’emozione dei presidenti delle undici Federazioni della sanità, dei tanti professionisti presenti e della musica dell’orchestra delle Red Shoes Women che ha concluso con la canzone “Rinascerò, rinascerai” di Roby Facchinetti dedicata dal cantante dei Pooh a Bergamo, città tra le più colpite dal Covid-19.
Ma è stata una giornata anche piena di contenuti, rilanciati dagli interventi delle diverse professioni sanitarie: dall’aumento del disagio psicologico, messo in luce dagli psicologi, alla minaccia dell’influenza aviaria, ricordata dai veterinari.
Nel mezzo la voce delle istituzioni, rappresentate dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, e dal vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri. Ma anche quella di monsignor Francesco Savino, vicepresidente della CEI, che nel suo intervento ha voluto scuotere ha fatto richieste specifiche alla politica: potenziare la rete ospedaliera in alcune regioni, riequilibrio tra ospedale e medicina di comunità e più attenzione alla qualità vita dei più fragili e degli anziani. «Il diritto alla salute negato è una violenza, che può essere arginata attraverso stili di assistenza orientati alla compassione e alla vicinanza» ha detto Savino, che poi ha citato anche la Fattoria degli Animali di Orwell: «Non è possibile che ci sia sempre qualcuno che è più uguale degli altri».
Ma i protagonisti sono stati i presidenti delle Federazioni della Sanità, chiamati a rappresentare oltre un milione e mezzo di professionisti, gli eroi della pandemia che oggi si trovano a fare i conti con la scarsità di risorse, la carenza di personale e un futuro tutto da decifrare. Lo ha ricordato Filippo Anelli che a Sanità Informazione sottolinea: «Noi chiediamo oggi di fare un cambio di passo: non serve finanziare beni e servizi, ma le professioni. Servono infermieri, ostetriche, fisioterapisti. Senza di loro, come si cureranno gli italiani?». Anelli ha poi ricordato l’alto tributo di vittime per Covid dei medici, ben 379, metà dei quali medici di famiglia. E ha ricordato l’importanza dei vaccini: «Con l’avvento dei vaccini i decessi si sono quasi azzerati». Per Anelli «le case di comunità difficilmente apriranno. Non hanno il personale. A meno che non si tolga il personale dai distretti e lo si mette nelle case di comunità».
Tra gli interventi ad ‘alto tasso politico’ quello del presidente FNOVI, Federazione degli Ordini dei Veterinari, Gaetano Penocchio, che da un lato ha ricordato il pericolo rappresentato dall’influenza aviaria «al momento c’è un rischio basso per l’uomo, ma va monitorata molto attentamente» e poi ha lanciato una stoccata all’autonomia differenziata: «Il diritto alla salute non è declinabile localmente e allo stesso modo non lo sono i contratti di lavoro. Nel 2024 mi piace immaginare un consesso come questo per parlare dell’universalità del nostro Sistema sanitario nazionale».
Ha puntato invece sul preoccupante aumento del disagio psicologico David Lazzari, presidente della CNOP, il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, che ha ricordato: «Oggi i numeri ci dicono che la salute della psiche è fortemente compromessa e che le patologie e i disturbi più gravi sono solo la punta di un iceberg. Sono l’esito di un processo che parte da forme di malessere e disagio psicologico che oggi non trovano ascolto e risposte, non vengono contrastate da indispensabili strategie di prevenzione e promozione delle risorse psicologiche e della resilienza, a partire dalla scuola e dalla assistenza di base».
Teresa Calandra, presidente della FNO TSRM PSTRP, ha «voluto ringraziare le colleghe e i colleghi per l’impegno e la dedizione che quotidianamente dimostrano per assicurare la salute e il benessere dei cittadini e delle cittadine, impegno e dedizione
che non sono mai venuti meno, anche nei momenti più difficili» e ha poi citato tutte le 18 professioni che compongono l’ordine multialbo.
Il presidente della FOFI, La Federazione degli Ordini dei Farmacisti, Andrea Mandelli, ha ricordato i difficili momenti della pandemia: «Abbiamo cercato tutti insieme di tracciare una via che non c’era. Il nostro pensiero a tutti i sanitari deceduti e in particolare ai 33 farmacisti che hanno perso la vita».
Per Barbara Mangiacavalli, presidente della FNOPI, che aveva aperto la cerimonia in rappresentanza di tutte le federazioni, «è necessario un nuovo approccio al sistema salute. Non c’è spazio per ricette semplicistiche. Servono risposte ai problemi complessi del nostro Paese». Poi ha voluto sottolineare il valore della multiprofessionalità, parola evocata più volte nella mattinata.
Sempre meno assistenti sociali nel SSN
Barbara Rosina, Vice Presidente del CNOAS, Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali, racconta a Sanità Informazione le sfide che attendono la categoria: «In questo momento sono stati rafforzati i servizi di territorio, gli assistenti sociali dei comuni, ma rispetto alla sanità siamo in grandissima difficoltà. Gli assistenti sociali del Sistema salute che vanno via non vengono sostituiti. Le competenze degli assistenti sociali nel sistema salute vengono fatte ricadere su quelle dei comuni e quindi il rischio è che nessun cittadino possa avere degli interventi complessivi».
Sulla collaborazione tra professionisti si è concentrata anche Nausicaa Orlandi, presidente di Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici (Fnocf). «I professionisti hanno scelto di camminare fianco a fianco. Il periodo trascorso ha evidenziato che solo la coesione in ambito sanitario è stata in grado di dare azioni e risposte concrete, ma anche vitalità al valore della sanità a 360 gradi», ha sottolineato. «Il Servizio Sanitario Nazionale del nostro paese è universale uguale per tutti», ha concluso Piero Ferrante, presidente della Federazione degli Ordini Fisioterapisti (Fnopfi), «da una parte è garanzia per il cittadino e dall’altra è impegno solenne da parte di tutti gli attori che vi operano. Noi siamo tutti qua a testimoniarlo».
Il ricordo delle biologhe che hanno isolato il virus
«Spesso – ha detto Pasquale Piscopo, presidente Federazione Ordini dei Biologi (Fnob) – i nostri iscritti operano nell’ombra e questa giornata serve ad accendere un faro sulla loro caparbia dedizione al lavoro. Mi riferisco in particolare alle tre biologhe che, tra le prime in Europa, hanno isolato il virus del Covid-19 nel laboratorio dell’Istituto Spallanzani, Rosaria Capobianchi, Francesca Colavita e Concetta Castilletti».
Silvia Vaccari, presidente FNOPO, la Federazione degli Ordini delle Professioni Ostetriche, ha voluto invece ricordare il valore della formazione: «Alla base di ogni professione c’è una formazione importante che si rapporta con i bisogni della popolazione che cambiano continuamente».
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