Tutte le forze di maggioranza approvano la misura varata il 5 gennaio dal CdM. Secondo Paola Boldrini (Pd) misura necessaria «per la collettività e per dare sollievo ai professionisti sanitari ormai al collasso». Tiramani (Lega) rivela: «Io minacciato dai no vax». Per il M5S «bisogna agire presto per evitare che gli ospedali siano di nuovo paralizzati dall’emergenza»
L’aumentare dei contagi Covid ha spinto il governo presieduto da Mario Draghi a sancire l’obbligo vaccinale per gli over 50, la fascia di popolazione più a rischio di finire in terapia intensiva a causa del Sars-CoV-2. Una scelta sofferta, che ha provocato prolungate discussioni tra le forze politiche, divise tra chi lo avrebbe esteso a tutta la popolazione e chi avrebbe ristretto ancora di più la fascia di popolazione interessata. Alla fine, comunque, l’unanimità raggiunta in Consiglio dei ministri indica che il premier è riuscito a trovare un compromesso tra le varie posizioni.
Questa nuova estensione amplia quindi la platea di soggetti sottoposti all’obbligo, dopo il personale sanitario, personale scolastico, militari e Forze dell’ordine. A partire dal 15 febbraio, inoltre, per gli over 50 sarà obbligatorio essere in possesso del Super Green pass per recarsi al lavoro. La norma si applica a tutti i lavoratori e le lavoratrici, sia del settore pubblico che del privato. Le nuove norme sono in vigore fino al 15 giugno 2022.
Dal 1 febbraio, scatteranno le sanzioni amministrative di 100 euro, che verranno fatte ‘una tantum’. La multa, ha fatto sapere il governo, verrà inflitta dall’Agenzia delle Entrate, grazie all’incrocio dei dati della popolazione residente con quelli risultanti nelle anagrafi vaccinali regionali o provinciali.
Tra i principali fautori dell’obbligo vaccinale c’è il Partito democratico, che ha spinto per estendere l’obbligo vaccinale a tutti gli over 18 e comunque ha valutato positivamente l’introduzione dell’obbligo per gli over 50.
«Due anni fa non conoscevamo il Covid, non sapevamo che evoluzioni avrebbe avuto. In meno di 24 mesi abbiamo avuto il vaccino, è diminuito in maniera consistente il numero dei morti, anche se purtroppo non si sono ridotte le ospedalizzazioni, abbiamo quasi raggiunto l’immunità di gregge, con cautela possiamo circolare» ricorda a Sanità Informazione Paola Boldrini, capogruppo dem in commissione Sanità al Senato.
«L’obbligo vaccinale è stato inevitabile, vista la situazione dei contagi. Lo si è fatto per la collettività e per dare sollievo ai professionisti sanitari ormai al collasso. Non è giusto che per pochi a rimetterci siano i molti. Non necessariamente i no vax si convinceranno. L’aumento delle prenotazioni conferma che è stata la scelta giusta. Agli irriducibili, che pensano alla scienza supina a poteri oscuri, chiedo di informarsi su fonti autorevoli, di impiegare lo stesso tempo che si utilizza per cercare conferma ai propri timori, per approfondire» aggiunge Boldrini, che sull’estensione dell’obbligo non si sbilancia: «Si valuterà in base ai risultati che darà l’obbligo che entrerà in vigore».
Sul fronte opposto, ma sempre nella maggioranza di governo, la Lega è stato il partito che più ha cercato di limitare la misura, con una preferenza per un obbligo solo per gli over 65. Tuttavia, sono in tanti nel partito di Matteo Salvini ad apprezzare la misura: «Da sperimentatore del vaccino (Reithera, ndr), valuto positivamente l’obbligo. La mia opinione è che più gente si vaccina meglio è» commenta per Sanità Informazione Paolo Tiramani, deputato della Lega in commissione Affari sociali e sindaco di Borgosesia (Vercelli) che di recente ha anche ricevuto minacce di morte da parte di alcuni no vax, denunciati e identificati. «Mettere l’obbligo a tutta la popolazione forse sarebbe complicato – spiega Tiramani -. Però i dati parlano chiaro: chi è vaccinato, chi ha fatto le dosi con regolarità difficilmente viene ospedalizzato. Le terapie intensive sono piene di no vax».
Nella Lega non manca chi, come Claudio Borghi e altri parlamentari, è scettico sulle misure adottate in questi mesi dal governo per fronteggiare l’emergenza Covid: «Siamo 180 tra parlamentari e senatori della Lega e quindi anche tra noi c’è chi è scettico sui vaccini. La linea la detta il segretario federale Matteo Salvini. Cerchiamo di ascoltare le posizioni di tutti e poi troviamo una sintesi» spiega Tiramani.
Dall’opposizione, piuttosto critico verso l’obbligo vaccinale Fratelli d’Italia: la leader Giorgia Meloni è pronta a presentare un esposto al Garante della Privacy perché le sanzioni previste per l’introduzione dell’obbligo vaccinale rappresenterebbero una violazione della privacy dei cittadini.
«Crediamo che l’obbligo vaccinale per gli over 50 sia una misura inefficace per come proposta – spiega a Sanità Informazione Maria Teresa Bellucci, capogruppo del partito in commissione Affari sociali – e per la mancanza dell’attuazione preliminare di azioni, richieste da tempo da Fratelli d’Italia insieme ad una puntuale e capillare campagna di vaccinazione, quali l’introduzione dell’areazione meccanica controllata nelle scuole, il potenziamento dei mezzi di trasporto e il mantenimento di promesse come il riconosciuto dell’indennità alle professioni infermieristiche, il potenziamento delle assunzioni del personale sanitario e la promozione di un’informazione trasparente e puntuale».
«Pensiamo che non sarà di certo una sanzione pecuniaria di 100 euro a convincere a vaccinarsi coloro i quali che non l’anno fatto sino ad ora. Se il Governo vuole realmente proteggere la salute degli Italiani deve essere serio e coerente» conclude la parlamentare Fdi.
Sul fronte del sì all’obbligo vaccinale Italia Viva, Forza Italia e il MoVimento 5 stelle, che in una nota della commissione Affari sociali spiega che «con l’aumento dei contagi, dei ricoveri e delle terapie intensive registrato negli ultimi giorni, le nuove misure adottate in Consiglio dei ministri, come l’obbligo vaccinale per gli over 50, permetteranno di mettere in sicurezza la fascia di popolazione più a rischio di contrarre la malattia in forma severa. In questo momento dev’essere prioritario salvare vite e scongiurare nuovi lockdown. Bisogna agire presto per evitare che gli ospedali siano di nuovo paralizzati dall’emergenza e possano continuare ad occuparsi di tutte le altre persone con altre patologie che hanno bisogno di cure, evitando il rinvio di visite e operazioni».
Secondo il M5S «insieme alle nuove misure si dovrà estendere il più possibile il ricorso allo smartworking e assicurare tempi rapidi per le vaccinazioni, in particolare per le terze dosi».
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