Tutti i nodi da sciogliere sul tavolo del nuovo Governo: «Un’Italia divisa in due, la fuga di cervelli e una programmazione da riorganizzare: la partita è aperta»
Quale sarà l’indirizzo che il nuovo esecutivo sceglierà per mettersi all’opera in campo-politico sanitario è ancora presto per dirlo. Tante ed articolate le questioni irrisolte da portare a compimento o le matasse aggrovigliate da sciogliere. Dalle diseguaglianze tra nord e sud alla fuga di cervelli, dall’annosa questione degli ex specializzandi alla formazione: un campo di mine da disinnescare dove sapersi muovere con destrezza è la regola fondamentale. Quali sono le aspettative e i vuoti da colmare lo abbiamo chiesto a Filippo Anelli, Presidente della Federazione Nazionale dei Medici.
Presidente Anelli, è arrivato il nuovo governo, un nuovo Ministro della Salute, una prospettiva che guarda avanti su tutti i temi, in particolare sulla sanità, quali le aspettative?
«Abbiamo apprezzato del Ministro Giulia Grillo le dichiarazioni sulle diseguaglianze in Sanità, la presa d’atto di due Italie diverse, di due mondi diversi e la volontà di porre in essere soluzioni e indicazioni per risolvere questo problema, tutte volontà da noi molto apprezzate».
Tantissimi i temi sul tavolo del nuovo Ministro, tante le difficoltà. In particolare la questione annosa degli ex specializzandi: importanti e recenti novità giuridiche riaprono i termini della prescrizione per avere riconosciuto il diritto. Anche questo un tema che dovrà essere affrontato con serietà.
«Abbiamo osservato negli anni scorsi le iniziative parlamentari tese a dare una risposta a questo tema che è caro a tantissimi medici. Ora le interpretazioni sul campo riaprono una prospettiva per un recupero di quelle indennità che erano dovute ai medici e che purtroppo per una serie di ragioni lo Stato italiano non ha riconosciuto».
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Anche i temi della formazione sono tra quelli che saranno da affrontare dal nuovo Ministro. La formazione è essenziale per il medico e, di conseguenza, per il cittadino.
«Esiste da sempre uno squilibrio tra il numero dei laureati, le borse di specializzazione e quelle di medicina generale. I numeri non coincidono, la programmazione non è precisa e questo crea un fortissimo disagio oltre a una ingiustizia nei confronti di quei duemila laureati che non possono accedere alle borse. Chiediamo naturalmente al Ministro una maggiore attenzione sul versante della programmazione ma, anche, auspichiamo una maggiore liberalità nel sistema, in modo tale da offrire ai ragazzi soluzioni alternative che consentano in ogni caso la formazione in Italia e non la fuga all’estero».
Non rimane che augurare al nuovo governo buon lavoro?
«Sicuramente, buon lavoro al nuovo governo e auguri alla Ministra Giulia Grillo di un ottimo successo delle sue iniziative».