Sanità 5 Giugno 2020 18:38

Dl Rilancio, la carica degli 8mila emendamenti. Dagli incentivi ai sanitari all’aumento delle borse di specializzazione, tutte le proposte per la sanità

Molte proposte emendative si concentrano sul potenziamento della rete di assistenza territoriale, sull’assistenza domiciliare e sulla telemedicina. Forza Italia torna sullo scudo penale, mentre l’ex ministro Giulia Grillo chiede di estendere la legge Sirchia sul fumo alle sigarette elettroniche. Siani (Pd) chiede che le USCA si avvalgano di psicologi

Dl Rilancio, la carica degli 8mila emendamenti. Dagli incentivi ai sanitari all’aumento delle borse di specializzazione, tutte le proposte per la sanità

Ottomila emendamenti. Questa l’enorme valanga di norme presentate dai deputati in Commissione Bilancio per emendare il Decreto Legge Rilancio. Un numero che ha fatto gridare qualcuno all’”assalto alla diligenza” di un decreto che prevede uno stanziamento di risorse imponenti, con uno scostamento di Bilancio di 55 miliardi.

Numerosi anche gli emendamenti che riguardano la sanità e coinvolgono prevalentemente i primi 23 articoli del Decreto raccolti sotto il Titolo I “Salute e sicurezza” e che vedranno come relatore il medico e deputato M5S Carmelo Massimo Misiti. Su tutti gli emendamenti pende il giudizio del governo: senza copertura non arriverà il via libera.

Tanti i temi affrontati: dal rafforzamento della telemedicina e dell’assistenza domiciliare all’incremento delle borse di specializzazione, dal rafforzamento del fascicolo sanitario elettronico allo scudo penale per gli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid-19, e ancora misure per gli MMG, i pediatri di libera scelta, gli assistenti sociali e il rafforzamento dei servizi psicologici.

LEGGI TUTTI GLI EMENDAMENTI AL DL RILANCIO

Ecco le principali proposte di modifica divise per articolo.

ARTICOLO 1. L’articolo “Disposizioni urgenti in materia di assistenza territoriale”del Dl Rilancio è tra i più corposi e riguarda soprattutto le Unità speciali di continuità assistenziale, l’infermiere di famiglia, l’assistenza domiciliare. È quello che determina la spesa aggiuntiva per il rafforzamento della rete territoriale, un incremento che ammonta a oltre un miliardo di euro.

  • Defiscalizzazioni e incentivi personale sanitario. Dopo il tentativo (fallito) di inserire premialità per gli operatori sanitari nel Dl Cura Italia, i partiti provano a reinserire delle forme di defiscalizzazione per gli ‘eroi’ del Covid-19. Forza Italia propone che per il 2020 venga disposta la completa e automatica defiscalizzazione delle risorse destinate alla remunerazione delle prestazioni di lavoro del personale sanitario dipendente delle aziende e degli enti del Servizio Sanitario Nazionale direttamente impiegato nelle attività di contrasto alla emergenza epidemiologica determinata dalla diffusione del Covid-19. Per l’anno 2020 è disposta anche la completa e automatica defiscalizzazione dei premi aziendali per i lavoratori che operano nel comparto sanitario. La Lega invece propone che al trattamento accessorio della dirigenza sanitaria si applichino le disposizioni previste in materia di tassazione agevolata e decontribuzione dal Decreto Interministeriale 25 marzo 2016.
  • Responsabilità penale. Forza Italia prova ad inserire nel Decreto uno scudo fiscale per gli operatori sanitari. L’emendamento prevede che per tutta la durata dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 «la responsabilità penale dei medici, dei soggetti abilitati ai sensi dell’art.102 del presente decreto e del personale sanitario che siano a diretto contatto con il virus ovvero con i pazienti affetti dal virus è limitata, per i reati di cui agli artt. 590-sexies e 452 del Codice penale, alle ipotesi di colpa grave».
  • Telemedicina. Diversi gli emendamenti che potenziano i servizi a distanza, come quello di Lisa Noja di Italia Viva che afferma: «Il personale sanitario, sotto la propria responsabilità, previo consenso informato del paziente e in conformità a Linee di indirizzo nazionali adottate in materia dal Consiglio Superiore di Sanità, può erogare le prestazioni sanitarie attraverso telemedicina, definita come un atto medico a distanza che utilizza le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per mettere in contatto il paziente e il professionista della salute. Il contatto deve consentire di interagire con il paziente e deve avvenire in tempo reale o differito. Durante la televisita, un operatore sanitario fisicamente prossimo al paziente ha facoltà di assistere il medico. L’atto sanitario di diagnosi che scaturisce dalla televisita può dar luogo alla prescrizione di farmaci o di cure». Anche il M5S con il medico Nicola Provenza punta a potenziare la telemedicina. L’emendamento prevede che «il Ministero dell’Innovazione Tecnologica di concerto col Ministero della salute… emani le linee d’indirizzo finalizzate all’adozione, su tutto il territorio nazionale, di un protocollo uniforme di tipo informatico, in materia di gestione terapeutica, del rischio clinico e di presa in carico dei pazienti o di sospetti casi di SARS-COV2, nonché dei pazienti con malattie croniche e delle persone con disabilità che prevedano: modalità di esecuzione della quarantena e dell’isolamento a domicilio per uno stretto monitoraggio sanitario a distanza; identificazione del momento appropriato per il ricovero ospedaliero anche attraverso la dotazione, sia ai medici sia ai pazienti, delle piattaforme informatiche e degli strumenti diagnostici adeguati per tali finalità; ulteriori strumentazioni di tipo informatico per un corretto compendio dei piani terapeutici individualizzati». Fratelli d’Italia propone invece che le regioni si dotino di piattaforme informatiche di telemedicina/ salute connessa con capacità di monitoraggio, tele visita, APP collegate specializzate per patologia (digital therapeutics), integrate con il fascicolo sanitario elettronico (FSE) in modalità SaaS (Software as a Service) per minimizzarne l’impatto gestionale.
  • Potenziamento Assistenti sociali. Tra i vari emendamenti che chiedono di incrementare tale figura Lisa Noja di Italia Viva propone che «a decorrere dal 1° gennaio 2021, le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale, possano procedere al reclutamento di assistenti sociali, in numero non superiore ad 1 unità ogni 100mila abitanti, attraverso assunzioni a tempo indeterminato e comunque nei limiti di cui al comma 10».
  • Fondi alle Regioni. La Lega propone che «almeno il 50% dei fondi destinati alle regioni per il contrasto alla diffusione dell’infezione da Covid-19 e delle risorse aggiuntive al Fondo Sanitario assegnate fino alla conclusione dello stato di emergenza vengano ripartiti proporzionalmente tra le regioni stesse, tenendo conto, su base regionale, della media mensile dei casi accertati e del numero delle persone ricoverate in strutture sanitarie e in terapia intensiva, affette da Covid-19». Fratelli d’Italia propone un nuovo criterio per la ripartizione tra le regioni del Fondo sanitario, che tenga conto della popolazione: «A decorrere dall’anno 2020, in deroga alla normativa vigente, le risorse per il finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard sono ripartite tra le regioni sulla base della popolazione residente».
  • Percorsi Covid e No Covid. Un emendamento a prima firma Silvana Nappi (M5S) allo scopo di ridurre gli accessi ai Pronto Soccorso prevede che «i medici di Medicina Generale con i medici di continuità assistenziale e i medici delle USCA organizzino due percorsi alternativi “Covid” e “No-Covid” all’interno dei quali i pazienti sono rispettivamente indirizzati a seconda della patologia manifesta. I pazienti effettuano un triage telefonico con il proprio medico che li indirizza verso il percorso più adatto».
  • Benessere mentale. Un emendamento del M5S a prima firma Carmen Di Lauro prevede di affiancare, a parità di spesa, alla figura dell’assistenza sociale anche quella dello psicologo, proprio al fine di avere una più compiuta «valutazione multidimensionale dei bisogni dei pazienti». Le condizioni di assunzione e remunerazione sono le stesse degli assistenti sociali. Fratelli d’Italia punta a istituire in ogni Azienda sanitaria una «equipe psicosociale per le emergenze e di primo intervento psicologico (EPE)» che sarà composta da cinque psicologi, «i quali operano in stretta collaborazione con tutte le strutture aziendali deputate all’emergenza e con le istituzioni regionali e nazionali preposte alla gestione delle emergenze; partecipano alle attività delle Unità speciali di continuità assistenziale». L’obiettivo è quello di «garantire le prestazioni psicologiche, anche domiciliari, alle professioni sanitarie e a coloro che si trovano in situazioni di disagio, in stato di abbandono o vittime di maltrattamenti e di abusi». Un emendamento a prima firma Paolo Siani (Pd) prevede che «ai fini di una corretta gestione delle implicazioni psicologiche e dei bisogni delle persone dovute alla pandemia da Covid-19» le USCA possano avvalersi di psicologi «in numero non superiore ad uno psicologo ogni una Unità per un monte ore settimanale massimo di 24 ore». Mentre Elena Carnevali, capogruppo Pd in Commissione Affari Sociali, propone che le Aziende sanitarie e gli altri Enti del Servizio sanitario nazionale organizzino l’attività degli psicologi in un’unica rete aziendale di tipo dipartimentale. In tale ambito vengono assicurate azioni di supporto psicologico agli operatori sanitari coinvolti nel contrasto all’epidemia da SARS-COV-2.
  • Assistenza domiciliare. Diversi emendamenti (tra cui Forza Italia, M5S e altri) puntano al rafforzamento della rete di assistenza domiciliare chiedendo alle regioni di adottare piani straordinari di intervento pluriennali. A tal fine un emendamento della Lega permette alle regioni di «incrementare la spesa per l’assistenza domiciliare integrata». Anche Elena Carnevali (Pd) propone che le regioni possano incrementare la spesa del personale per questo fine.
  • Esenzione ticket. Un emendamento di Fratelli d’Italia prevede l’esenzione dalla partecipazione agli oneri per prestazioni diagnostiche e terapeutiche a tutti quei soggetti colpiti da Covid-19 «che dovranno sottoporsi ad esami, terapie o protocolli di recupero per patologie sopravvenute e connesse al contagio da Covid». Andrea Mandelli di Forza Italia propone che ai pazienti guariti dopo un periodo di ricovero in terapia intensiva o subintensiva a causa del contagio da Covid-19, le aziende sanitarie, tramite i distretti, garantiscano l’esenzione totale delle spese relative a visite specialistiche, esami strumentali, esami di laboratorio, prestazioni terapeutiche e di riabilitazione effettuate in ambulatorio, nonché esami di diagnostica strumentale prescritti dal medico di medicina generale e dal pediatra di libera scelta, nel periodo successivo al ricovero per individuare eventuali complicanze dovute alla malattia da virus Sars-CoV-2. A tal fine, la malattia viene equiparata alle malattie croniche invalidanti di cui al Decreto del Ministero della Salute n. 329 del 28 maggio 1999.
  • Omogeneità assistenza territoriale. Un emendamento a prima firma Stefano Fassina (LeU) propone che le regioni e le province autonome adottino piani di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale territoriale a partire dal distretto sanitario di base, quale prima dimensione di governo per assicurare l’integrazione sociosanitaria, l’interprofessionalità e la presa in carico del paziente. La proposta emendativa è motivata dalla necessità di adottare le iniziative necessarie affinché le risorse stanziate per “il rilancio del territorio” trovino omogeneità sul territorio nazionale.
  • Accesso al Corso di Medicina Generale per medici nelle USCA. Un emendamento dell’ex ministro della Salute Giulia Grillo e di Manuel Tuzi prevede che il personale medico non già in possesso del diploma di formazione specifica in medicina generale ed impegnato nei servizi territoriali delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale nonché i professionisti incaricati nell’ambito di tutti gli altri incarichi previsti dall’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, accedano a domanda al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale in sovrannumero senza borsa di studio. Un emendamento di Rizzo Nervo (Pd) prevede che «sul FSN siano accantonati ulteriori 20 milioni per il finanziamento annuale dei corsi di formazione in Medicina generale, attraverso il rimborso alle regioni delle spese sostenute per le borse di studio, nonché per l’organizzazione dei corsi stessi».
  • Laurea abilitante Psicologia. Un emendamento a prima firma Angela Schirò (Pd) prevede che i laureati in psicologia in possesso del giudizio di idoneità pratico valutativo siano da ritenersi abilitati all’esercizio della professione.
  • Unità speciali di continuità assistenziale. Fabiola Bologna (Gruppo Misto) propone di rendere permanente le USCA convertendole in “Unità complesse di cure primarie” al fine di consolidare la struttura di assistenza territoriale della medicina generale, della medicina specialistica, e la continuità assistenziale per la gestione territoriale e domiciliare dei pazienti che non necessitano di ricovero ospedaliero.
  • RSA. La Lega chiede l’adozione di Linee guida per la gestione dell’emergenza epidemiologica presso le strutture per anziani, persone con disabilità e altri soggetti in condizione di fragilità e propone che «entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Comitato tecnico-scientifico…adotti linee guida per la prevenzione, il monitoraggio e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 presso le residenze sanitarie assistite e le altre strutture pubbliche e private, accreditate, convenzionate e non, comunque siano denominate dalle normative regionali, che durante l’emergenza erogano prestazioni di carattere sanitario, sociosanitario, riabilitativo, socioeducativo, socio-occupazionale o socioassistenziale per anziani, persone con disabilità, minori, persone affette da tossicodipendenza o altri soggetti in condizione di fragilità».
  • Ospedali Covid. La Lega chiede che le regioni, all’interno dei piani di riorganizzazione, possano individuare strutture ospedaliere interamente dedicate all’assistenza di pazienti affetti da Covid-19 e incrementare la dotazione di posti letto in area medica. Una dotazione che potrà essere utilizzata per il perdurare dell’epidemia di Covid-19 e, in futuro, in caso di nuove epidemie. L’incremento di posti letto destinati a tale finalità non può, in ogni caso, superare lo standard di 0,2 per mille abitanti. Stefania Prestigiacomo di Forza Italia chiede invece di costruire nuovi complessi ospedalieri nelle regioni del Mezzogiorno entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge.

ARTICOLO 3. L’articolo è dedicato, tra le altre cose, agli incarichi conferiti in questo periodo emergenziale.

  • Specializzandi. La Lega propone che gli incarichi conferiti agli specializzandi del quarto e quinto anno siano trasformati in contratto a tempo indeterminato una volta acquisito il titolo di specialista.
  • Borse di specializzazione. Maria Teresa Bellucci di Fratelli d’Italia chiede che dal 2020 i contratti di formazione specialistica dei medici siano aumentati di 5mila unità per ciascuno degli anni 2020, 2021, 2022.
  • Aspettativa degli onorevoli. Un emendamento di Debora Serracchiani e Stefano Ceccanti (Pd) prevede che le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale che abbiano alle loro dipendenze operatori delle professioni sanitarie eletti al Parlamento nazionale, al Parlamento europeo e nei Consigli regionali e collocati in aspettativa obbligatoria possano sospendere tale aspettativa per il rientro in servizio. La sospensione dell’aspettativa è consentita esclusivamente su richiesta degli interessati e il servizio è svolto a titolo gratuito.
  • Estensione tutela INAIL a medici di famiglia. Un emendamento di Topo (Pd) prevede l’estensione della tutela infortunistica Inail ai medici medicina generale, ai pediatri di libera scelta, agli specialisti ambulatoriali e ai professionisti della continuità assistenziale nei casi accertati di infezione da Covid-19 in occasione di lavoro. Analoga proposta era stata presentata in Senato da Gianni Pittella (Pd).

ARTICOLO 5. È l’articolo che dovrebbe portare all’aumento delle borse di studio di specializzazione.

  • Cure Palliative. Il medico e deputato del M5S Giorgio Trizzino propone di istituire la Scuola di Specializzazione in “Medicina e Cure Palliative” per i laureati in medicina e chirurgia.
  • Borse di specializzazione. Elena Carnevali del Pd propone di rendere strutturale l’aumento di 2mila borse di specializzazione autorizzando una spesa aggiuntiva pari a 50 milioni di euro per l’anno 2020, di 100 milioni di euro per l’anno 2021, di 150 milioni di euro per l’anno 2022, di 200 milioni per l’anno 2023 e di 250 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024. Forza Italia punta a incrementare di 5mila unità le borse con un investimento di 138 milioni nel 2020; 276 milioni nel 2021; 419,7 nel 2022; 563,4 nel 2023, e 707 milioni di euro a partire dal 2024. Il M5S propone di aumentare il numero dei contatti di formazione specialistica dei medici con un incremento della spesa pari a 155 milioni per ciascuno degli anni 2020 e 2021, 159,2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023, 2024.

ARTICOLO 7. L’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin propone che al fine di implementare i programmi di sorveglianza epidemiologica e garantire l’aderenza alla terapia farmacologica, realizzando l’efficace monitoraggio della spesa farmaceutica, il ministero della Salute, l’AIFA e l’ISTAT acquisiscano dalle farmacie, per il tramite delle associazioni di categoria, i dati relativi alla dispensazione dei farmaci. La proposta emendativa è volta ad acquisire, da parte del ministero della Salute, dell’AIFA e dell’ISTAT, il complesso dei dati di consumo dei farmaci, in modo tale da assicurare una puntuale analisi dei consumi, il monitoraggio della presa in carico dell’assistito per misurare l’aderenza alla terapia, nonché il necessario supporto dell’analisi epidemiologica della cittadinanza.

ARTICOLO 9. Un altro ex ministro della Salute, Giulia Grillo, propone che per i vaccini destinati al trattamento del Covid-19 l’Italia si avvalga del diritto di imporre la licenza obbligatoria.

ARTICOLO 10. Diverse le proposte di modifica introdotte a questo articolo che riguarda tematiche inerenti i precedenti decreti emergenziali.

  • Esposizione a prodotti del tabacco da fumo e non da fumo. Giulia Grillo e Manuel Tuzi (M5S) intervengono sul tema dei prodotti da fumo e da inalazione senza combustione ritoccando la Legge Sirchia. «Ai prodotti del tabacco, da fumo e da inalazione senza combustione – si legge – nonché alle sigarette elettroniche e ai prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, contenenti o meno nicotina, si applicano le disposizioni di cui all’art 51 della Legge 16 gennaio 2003, n.3 (c.d. legge Sirchia). È vietata la propaganda pubblicitaria diretta e indiretta dei prodotti del tabacco da fumo e non da fumo, nazionale od estero, nonché delle sigarette elettroniche e dei relativi liquidi di ricarica con o senza nicotina. È altresì vietata qualsiasi forma di contributo pubblico o privato ad un evento, un’attività o una persona che abbia lo scopo o l’effetto, diretto od indiretto, di promuovere un prodotto del tabacco da fumo e non da fumo, nonché una sigaretta elettronica o un liquido di ricarica con o senza nicotina».
  • Valorizzazione personale sanitario. Un emendamento del M5S propone che per l’anno 2020 le regioni e le province autonome possano incrementare, in deroga alla normativa vigente in materia di spesa personale, i fondi della contrattazione integrativa per riconoscere al predetto personale un premio di importo non superiore a 1.000 euro al lordo dei contributi previdenziali ed assistenziali e degli oneri fiscali a carico del dipendente e comunque per una spesa complessiva al lordo dei predetti contributi ed oneri a carico dell’amministrazione. Emendamenti analoghi sono arrivati da Lega e Forza Italia.

 

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