Al Senato il primo atto della verifica avviata dalla mancata fiducia del MoVimento 5 stelle e dalle dimissioni del presidente del Consiglio. Draghi ringrazia le federazioni della sanità, «una mobilitazione impossibile da ignorare», e tra i progetti da portare a termine ricorda quello delle case di comunità
Ricostruire il patto che ha portato alla nascita del governo di unità nazionale con “coraggio, altruismo e credibilità”. Lo ha chiesto il presidente del Consiglio Mario Draghi parlando in Senato nell’attesa verifica parlamentare provocata dallo strappo del MoVimento 5 stelle sul Decreto Aiuti.
Un discorso atteso in cui non sono mancati i riferimenti al mondo della sanità: l’ex numero uno della BCE non è rimasto insensibile all’appello arrivato nel weekend da diverse federazioni della Sanità (dalla FNOMCeO alla FNOPI, dai biologi agli Assistenti sociali) in cui chiedevano di «non fermare o rallentare lo sforzo straordinario per rendere più forte e moderno il nostro Servizio sanitario nazionale». All’appello di coloro che ha definito «gli eroi della pandemia, verso cui la nostra gratitudine collettiva è immensa» Draghi ha risposto con queste parole: «La mobilitazione di questi giorni da parte di cittadini, associazioni, territori a favore della prosecuzione del Governo è senza precedenti e impossibile da ignorare» ha spiegato il premier che ha aggiunto: «Questa domanda di stabilità impone a noi tutti di decidere se sia possibile ricreare le condizioni con cui il Governo può davvero governare».
Il presidente del Consiglio ha ricordato l’enorme sforzo compiuto per uscire dalla fase più acuta della pandemia: «Grazie alle misure di contenimento sanitario, alla campagna di vaccinazione, ai provvedimenti di sostegno economico a famiglie e imprese, siamo riusciti a superare la fase più acuta della pandemia, a dare slancio alla ripresa economica». Poi ha ricordato alcune delle riforme che rischiano di interrompersi con la fine del governo e della legislatura: «Dalle ferrovie alla banda larga, dagli asili nido alle case di comunità, dobbiamo impegnarci per realizzare tutti i progetti che abbiamo disegnato con il contributo decisivo delle comunità locali». Chiaro il riferimento alla Mission 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e alla riforma dell’assistenza sanitaria territoriale già in fase avanzata.
Draghi ha anche fatto riferimento alle riforme future, tra cui ha citato anche la riforma della medicina di base: «Ci sono altri impegni che l’esecutivo vuole assumere – ha affermato a Palazzo Madama – che riguardano, ad esempio, la riforma del sistema dei medici di base e la discussione per il riconoscimento di forme di autonomia differenziata».
Le parole di Draghi hanno avuto il plauso di diverse forze politiche, come Partito democratico, Azione, Italia Viva, + Europa e Insieme per il Futuro. Resta in bilico la posizione della Lega e quella del MoVimento 5 stelle. Il 21 luglio il dibattito si sposterà alla Camera e solo allora probabilmente si capirà se la legislatura proseguirà fino alla sua fine naturale o se il Paese si avvierà verso le elezioni in autunno.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato