Soddisfazione dell’Associazione Italiana Dislessia. La vicepresidente Antonella Trentin: «Ora ridurre le discriminazioni sul luogo di lavoro. Ci battiamo perché passi la legge per tutelare i DSA nelle carriere universitarie, negli esami di stato e nell’esame della patente»
I soggetti con DSA potranno usare strumenti compensativi nella scrittura, lettura o calcolo, avere a disposizione più tempo, o svolgere la prova in modalità orale anziché scritta durante i concorsi pubblici statali, regionali, comunali o indetti da enti vari. A stabilirlo è una norma inserita nella legge recante misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l’efficienza della giustizia.
La norma, che ha come prima firmataria la senatrice Valeria Alessandrini (Lega), è passata quasi inosservata nella calda estate del Green pass, ma rappresenta invece una grande conquista per le migliaia di giovani con disturbi specifici dell’apprendimento fino ad oggi discriminati nelle fasi selettive dei concorsi. Fondamentale sarà la specifica nel bando di quali strumenti compensativi potranno essere impiegati nel concorso.
I prossimi tre mesi saranno decisivi per definite le modalità di attuazione della norma attraverso un decreto del Ministero della Pubblica Amministrazione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. «È una conquista enorme. Da anni ci siamo battuti per arrivare ad avere questo risultato. Si tratta perciò di un passo fondamentale nella promozione dei diritti dei DSA in ambito lavorativo, ma serve di più» dichiara Antonella Trentin, vicepresidente dell’Associazione Italiana Dislessia.
«Ora serve un decreto attuativo per farla diventare a tutti gli effetti applicabile. Poi manca un pezzo che è contenuto in una proposta di legge che da anni sosteniamo e che riguarda tutto il mondo del lavoro, anche privato. Per esempio, è importante che nei colloqui i candidati DSA vengano messi nelle condizioni di potersi esprimere al meglio e che abbiano le giuste condizioni per lo svolgimento del lavoro. Il che significa avere un sostegno dall’azienda attraverso i responsabili delle risorse umane o da nuove figure che si stanno affermando, che sono i Disability manager o Diversity manager».
Sul tavolo c’è la modifica della legge 170 del 2010 che ha come prima firmataria la senatrice del PD Anna Rossomando per agevolare l’inclusione di lavoratori con DSA nel settore pubblico e privato, assicurando l’uso degli strumenti compensativi per lo svolgimento della professione, negli esami per l’accesso agli Ordini professionali, nella carriera universitaria e nell’esame della patente. «Un appello che è già stato accolto dall’Ordine degli avvocati di Milano e dalla motorizzazione, che nell’esame della patente sta facendo alcuni cambiamenti importanti come garantire il trenta per cento di tempo in più, mentre si stanno rivedendo i quiz», spiega la Trentin.
Occorre poi risolvere un altro problema per chi ha disturbi specifici dell’apprendimento che riguarda la diagnosi. Oggi per avere gli strumenti compensativi all’università è necessario rifare la certificazione, ma solo pochi istituti in Italia offrono questo servizio. «Sarebbe opportuno prevedere la creazione di centri pubblici e privati su tutto il territorio nazionale per la certificazione diagnostica degli adulti, documento essenziale per avere i benefici di legge e tempi certi per il rinnovo della certificazione nell’arco della vita delle persone con DSA. Noi continueremo a batterci perché questa proposta di legge passi. Sarebbe auspicabile un fronte bipartisan così il mondo degli adulti DSA sarebbe tutelato», chiosa la vicepresidente di AID.
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