Tra i candidati al Consiglio regionale della Campania c’è Ciro Carbone, Presidente dell’OPI Napoli, in corsa per la lista del Presidente De Luca: «Noi infermieri, e tutti gli operatori sanitari siamo spesso vicini a chi soffre. Per questo credo che la mia professione possa avermi dato un background importante per fare politica»
Qualcuno l’ha definito “l’uomo da battere”. Certamente Ciro Carbone, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Napoli (ora autosospeso per la candidatura) si affaccia nell’agone politico con un bagaglio di conoscenze e di rapporti non indifferente. Lungo il suo curriculum: infermiere dal 1979, già Direttore del Servizio Infermieristico e Ostetrico dell’A.O.R.N. Santobono Pausilipon, al vertice degli infermieri napoletani dal lontano 2001 e in passato docente di discipline infermieristiche presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, le università Parthenope, Vanvitelli e presso l’Università di Tor Vergata di Roma. Sul suo sito web si professa «orgoglioso di indossare una divisa che significa assistere, stare accanto e prendersi cura di una persona non tradendo mai i principi di una professione espressione straordinaria di conoscenze scientifiche, tecniche e comunicative».
Carbone si lancia in politica a sostegno del Presidente Vincenzo De Luca nella lista che raccoglie diversi esponenti della società civile campana, dopo un ‘corteggiamento’ durato diversi mesi e cominciato prima dell’emergenza Covid.
«Non ho mai fatto politica – sottolinea Carbone a Sanità Informazione -. Voglio essere il rappresentante di tutte le professioni sanitarie in Consiglio se i miei colleghi decideranno di sostenermi».
Da Presidente dell’OPI più grande d’Italia, Carbone mette la sanità al centro del suo programma conoscendone da vicino pregi e difetti: «Porterò avanti in primis le tematiche della professione infermieristica e delle altre professioni sanitarie. In passato non sempre queste categorie sono state ascoltate – sottolinea Carbone -. E poi focus sull’infermiere di famiglia (e sull’infermiere pediatrico), o di quartiere, come mi piace definirlo, che potrebbe rappresentare un primo importante step per essere più vicini a chi ha bisogno d’assistenza e di cura. Ora che ci sono i fondi e c’è una legge voglio che la regione Campania sia la prima ad implementare questo servizio, insieme a quello dell’infermiere scolastico».
Nel suo programma attenzione in particolare alla medicina territoriale ma anche alle problematiche sanitarie derivanti dalle contaminazioni ambientali: «Credo che sia necessario fare di più sul fronte dell’assistenza domiciliare. L’emergenza epidemiologica da coronavirus ha evidenziato ancora di più la necessità e l’urgenza di dover ricorrere ad una medicina territoriale, aprendosi anche a sperimentazioni domiciliari. Ritengo pertanto indispensabile assicurare la presenza sul territorio del fisioterapista di comunità, dell’ostetrica territoriale e, più in generale, di tutti i professionisti sanitari coinvolti».
Carbone non ha dubbi sul valore aggiunto che un professionista sanitario può portare in politica: «Noi infermieri, e tutti gli operatori sanitari, siamo spesso vicini a chi soffre, a chi ha bisogno di aiuto. Per questo credo che la mia professione possa avermi dato un background importante per fare politica», conclude il Presidente OPI Napoli.
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