«La Federazione deve tornare ad essere la guida della categoria» così il Presidente OMCeO Bari e Vicesegretario FIMMG a pochi giorni dalle elezioni per i vertici dell’ente nazionale
Rilanciare i temi etici, un nuovo ruolo per gli Ordini, migliore gestione del rischio clinico e dei finanziamenti per il SSN. Questi e tanti altri, i punti salienti del programma elettorale presentato in Consiglio nazionale dal candidato alla leadership della Federazione, Filippo Anelli OMCeO Bari e Vicepresidente FIMMG che apre la tornata del rinnovo dei vertici FNOMCeO.
Le elezioni sono in programma per questa settimana e la nuova squadra guidata da Anelli manterrà vecchie conoscenze e nuovi ingressi. Tra le conferme Guido Marinoni (Bergamo), Gianluigi Spata (Como) e Guido Giustetto (Torino). Tra le new entry Pierluigi Bartoletti al posto di Musa Awad, Toti Amato (Palermo), Roberto Monaco (Siena) e Giovanni Leoni (Venezia), che potrebbe avere l’incarico di vicepresidente.
Ecco il programma sintetizzato in 10 punti:
Avviare una riflessione sui temi etici più pregnanti che orientano la nostra professione non solo con riferimento alla tutela della salute del singolo individuo, ma a quella dell’intera collettività, al fine di ripensare i contenuti del Codice di Deontologia medica.
Il medico si conferma quale autentico garante del diritto alla salute assumendo su di sé funzioni e responsabilità sociali e pubbliche rilevanti. Fare seguire alle suddette riflessioni proposte concrete da sostenere con le forze politiche, instaurando con esse un dialogo costante e non occasionalmente dettato da esigenze contingenti.
Intraprendere immediatamente il confronto con il Ministero per la definizione dei contenuti dei decreti attuativi della Legge Lorenzin e contribuire alla loro stesura
Definire operativamente il nuovo ruolo degli Ordini Professionali, ed in particolare di quello dei Medici e degli Odontoiatri, in modo da rendere concreta ed efficace la loro attività di Enti sussidiari dello Stato.
Ribadire in ogni sede, per tutto ciò che ne consegue, la natura degli Ordini quali Enti pubblici non economici, sussidiari dello Stato, dotati di autonomia patrimoniale, regolamentare e disciplinare, finanziati esclusivamente con i contributi degli iscritti senza oneri per la finanza pubblica, che garantiscono la loro gestione (per quanto attiene alle incombenze prescritte dalla legge per gli Enti pubblici) mediante
regolamenti autonomi, predisposti dalla Federazione e approvati dal Ministero
vigilante, idonei alla loro peculiarità costitutiva.
La FNOMCeO deve impegnarsi a vigilare e sollecitare un’applicazione omogenea nelle Regioni delle norme di sicurezza delle attività sanitarie anche attraverso l’implementazione reale degli strumenti di gestione del rischio clinico; ciò perché il concreto interesse dei medici è la prevenzione del danno, dal momento che le problematiche connesse al risarcimento sono di prevalente competenza del diritto. La Federazione, anche alla luce delle prime applicazioni giurisprudenziali, intende fornire il proprio contributo tecnico attraverso una più stretta collaborazione con il Ministero della salute, in sede di attuazione dei decreti delegati, su alcune importanti tematiche quali gli aspetti assicurativi, la costituzione e la tenuta dell’elenco delle società scientifiche di fatto abilitate a predisporre linee guida. Intende, inoltre, collaborare con l’Istituto Superiore di Sanità per la definizione degli standard per la pubblicazione delle linee guida.
Proseguire sulla strada recentemente intrapresa di predisporre linee guida condivise per l’applicazione delle norme amministrative vigenti, ricorrere eventualmente avverso quelle palesemente inapplicabili, continuare ad investire e potenziare l’azione di sostegno e supporto soprattutto a favore di piccoli ordini.
Sostegno ai piccoli Ordini
Si può immaginare di creare, guardando all’esperienza operata nel campo della formazione, una sorta di ‘FNOMCEO-OMCEO in rete’ che possano condividere, nei modi da individuare, procedure amministrative e giuridico-deontologiche, naturalmente su base volontaria.
Approfondire le tematiche relative alla sostenibilità del SSN e chiedere con determinazione di finanziare in maniera adeguata il SSN, nella consapevolezza che i sistemi universalistici e solidali sono tra quelli che garantiscono maggiore equità e maggiore tutela della salute dei singoli e delle comunità al costo più basso.
Tra i problemi principali correlati: il blocco del turnover in molte regioni italiane, specie quelle sottoposte a piano di rientro, responsabile della carenza di personale e di un precariato ormai atavico; divario nord–sud così come emerge dagli indicatori di salute; il tema della distribuzione delle risorse: una sanità il più possibile omogenea in ogni parte d’Italia; il costo elevato dei farmaci innovativi per la cure delle neoplasie e di alcune malattie.
Insomma, sostenere fortemente il SSN vuol dire, oltre a tutelare il diritto alla tutela della salute, dare dignità alla professione ed un futuro alla nostra previdenza.
Occorre ripensare l’intera formazione cambiandone il paradigma: dagli anni del corso di laurea, al numero di borse di specializzazione, al corso di medicina generale, sino alla formazione continua. Bisogna liberalizzare la formazione mettendo le università nelle condizioni di soddisfare i bisogni formativi e allo stesso tempo gli obblighi derivanti dalla programmazione del personale del SSN. Al momento appaiono urgenti alcuni interventi:
Predisporre, d’intesa con la commissione ECM, un ammodernamento e semplificazione della formazione ECM per renderla più possibile vicina alle esigenze reali dei professionisti. Un aggiornamento tarato sui bisogni formativi dei medici e non un mero “accumula punti”. Promuovere e sostenere corsi di formazione alla comunicazione efficace su tematiche di grande impatto sociale, come ad esempio i vaccini.
L’incremento esponenziale dei fenomeni di aggressione a danno degli operatori all’interno delle strutture sanitarie inizia ad assumere una connotazione preoccupante, ragion per cui occorre istituire un osservatorio comune tra Ministero della Salute e FNOMCeO.
La finalità è quella di prevenire il fenomeno delle aggressioni attraverso l’analisi delle criticità, il monitoraggio degli eventi sentinella e la predisposizione di una reportistica ad hoc per assumere ogni iniziativa utile amigliorare la sicurezza degli operatori.
Il medico italiano deve recuperare la propria autonomia professionale e riappropriarsi degli strumenti di governo clinico che, negli ultimi anni, gli sono stati preclusi da una medicina troppo amministrata. Sono sempre più frequenti, infatti, le segnalazioni di conflitti tra medici ed il disagio per i pazienti in merito alla prescrizione di farmaci innovativi.
Dalla prescrizione di farmaci innovativi limitata a gruppi specialistici e/o a centri di riferimento definiti dalla regione fino alla ulteriore frammentazione prescrittiva per branca specialistica.
È un tema squisitamente professionale che limita l’autonomia e la potestà di curare conferita dalla legge (laurea, abilitazione ed iscrizione all’Albo) e non può essere messa in discussione da Agenzie attraverso atti squisitamente di carattere amministrativo.
Recuperare il rapporto medico-paziente svilito da una medicina fin troppo burocratizzata anche attraverso moderno progetto di comunicazione che possa aiutare a gettare un ponte verso i cittadini, a creare un clima culturale di maggior comprensione ed empatia che possa costituire la premessa per una nuova relazione di cura ed il rilancio della professione medica.