I quattro principali schieramenti – Azione e Italia Viva, MoVimento 5 stelle, centrodestra e Pd con Verdi e Più Europa – hanno presentato i programmi elettorali. L’abbattimento delle liste di attesa altro elemento di comunanza. Verdi e Sinistra Italiana per ridurre il peso della sanità privata, mentre il M5S chiede di riportare la sanità sotto la gestione dello Stato. Per il centrodestra la lotta al Covid deve avvenire senza nuove restrizioni. Più fondi alla ricerca per Azione – Italia Viva
Sono i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e la riforma dell’assistenza sanitaria territoriale avviata nell’ultima legislatura i protagonisti dei programmi elettorali di questa tornata. La riforma, che prevede la creazione di oltre 1300 Case di Comunità, va ora completata con quella della medicina generale.
Su più di un punto i programmi vedono convergenze: ad esempio, su nuove assunzioni e sull’aumento delle retribuzioni degli operatori della sanità: il fenomeno del burnout del personale e dei turni massacranti è ritenuto da tutti una delle priorità da risolvere.
Tra le proposte più innovative quella di Verdi – Sinistra italiana di istituire la rete dei medici Sentinella Per l’Ambiente che avranno il compito di individuare eventuali cluster di patologie che possono derivare dall’ambiente. Azione e Italia Viva propongono invece la creazione di una “Protezione civile sanitaria” con professionisti e volontari addestrati al contrasto delle pandemie. Il MoVimento 5 stelle punta, invece, a riformare il Titolo V della Costituzione per riportare la salute alla gestione diretta dello Stato.
Questi i programmi nel dettaglio.
La coalizione di centrodestra, che comprende quattro liste (Noi moderati, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia) concentra il programma sanità in sette punti. Il primo è quello dello sviluppo della sanità di prossimità e della medicina territoriale, del rafforzamento della medicina predittiva e dell’incremento dell’organico di medici e operatori sanitari.
Sul fronte della pandemia i quattro partiti si propongono l’aggiornamento dei piani pandemici e di emergenza e la revisione del Piano sanitario nazionale, il ripristino delle prestazioni ordinarie e delle procedure di screening, l’abbattimento dei tempi delle liste di attesa.
Come già dichiarato dai responsabili sanità (tra cui Andrea Mandelli per Forza Italia, Luca Coletto per la Lega e Marcello Gemmato per Fratelli d’Italia) non ci saranno nuove restrizioni Covid e anche l’obbligo vaccinale non dovrebbe essere riproposto se non per gli operatori sanitari. “Il contrasto alla pandemia da Covid-19 – si legge – dovrà avvenire attraverso la promozione di comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali (come la ventilazione meccanica controllata e il potenziamento dei trasporti) senza compressione delle libertà individuali”.
Inoltre, propongono l’estensione delle prestazioni medico sanitarie esenti da ticket.
Altro punto è il riordino delle scuole di specializzazione dell’area medica e la revisione del Piano oncologico nazionale.
Sul fronte della tutela delle persone con disabilità c’è il potenziamento di politiche mirate alla piena presa in carico delle persone con disabilità, anche attraverso l’incremento delle relative risorse e maggiori tutele in favore dei lavoratori fragili, immunodepressi e con disabilità grave
Il MoVimento 5 Stelle torna alla carica sul tema delle interferenze della politica nelle nomine dei dirigenti sanitari, e promette lo stop a questa pratica sulla scia di un disegno di legge presentato nel corso dell’ultima legislatura.
Punta poi a riformare il Titolo V della Costituzione per riportare la salute alla gestione diretta dello stato ed evitare le attuali disfunzioni dei 20 sistemi regionali, a maggior ragione emerse con la pandemia.
Altro punto è il potenziamento e accessibilità alle terapie innovative e avanzate e gli incentivi per i Pronto soccorso. Anche i pentastellati chiedono un aumento delle retribuzioni per il personale sanitario.
Sul fronte delle politiche sociali puntano a completare l’incremento delle pensioni di invalidità per le persone con disabilità, al potenziamento degli strumenti per i percorsi di vita indipendente delle persone con disabilità e non autosufficienti (proposta contenuta nel Budget di salute presentato alla Camera), all’attuazione della legge delega in tema di disabilità e alla definizione e potenziamento delle tutele per i caregiver.
La parte dedicata alla sanità del programma del Partito Democratico è intitolata “La salute pubblica dopo il Covid: cura delle persone e medicina di prossimità”. “Nel vivo della pandemia sono state fatte scelte in chiara discontinuità con le politiche degli ultimi quindici anni” si legge nel programma. Il Pd rivendica l’aumento del Fondo Sanitario Nazionale di 10 miliardi di euro in soli tre anni, cui si sono aggiunti 20 miliardi del PNRR, così come l’aumento delle borse di specializzazione in medicina.
I dem chiedono uno sforzo straordinario per superare l’attuale condizione di stanchezza ed insoddisfazione delle professioni sanitarie messe a dura prova dall’emergenza Covid.
Si intitola “L’Italia in Salute” la parte del programma dedicata alla sanitò di Verdi e Sinistra italiana. Nel programma c’è un duro attacco all’operato del governo Draghi sulla sanità e si sottolinea che “negli ultimi anni il SSN sta venendo progressivamente meno alla sua fondamentale missione: il diritto alla salute non è garantito, la popolazione è sempre meno tutelata di fronte alla malattia, mentre crescono le disuguaglianze tra i cittadini nell’accesso ai servizi. È mandatorio che la salute torni a essere una priorità”.
Verdi e SI chiedono un aumento del fondo sanitario di dieci miliardi nei prossimi tre anni e l’abolizione dei vantaggi fiscali connessi alla sottoscrizione di polizze assicurative sanitarie e alla partecipazione a fondi sanitari integrativi, in quanto riducono la contribuzione degli assicurati al Fondo Sanitario Nazionale, aumentando le disuguaglianze. Per la coppia Bonelli – Fratoianni il peso della sanità privata accreditata nel SSN è enorme: “quasi il 50% delle strutture ospedaliere inserite nel SSN sono private, così come il 60% dei servizi ambulatoriali ed addirittura il 78% dei servizi riabilitativi e l’82% delle strutture residenziali”.
La dimensione di isolamento delle Residenze per Anziani – secondo Verdi e SI – va superata guardando ad esperienze positive all’estero dove le RSA sono collocate nei quartieri accanto a centri per l’infanzia e a scuole, sono rese accessibili alla popolazione offrendo una idea di integrazione con il tessuto sociale.
La lista guidata da Matteo Renzi e Carlo Calenda punta sul PNRR e sulle riforme ad esso collegate, in particolare alla creazione di quel continuum assistenziale casa, territorio, ospedale di cui si parla da anni.
Come il Pd, anche questo programma chiede l’introduzione dello psicologo di base nelle case di comunità.
Nel programma cenni anche a campagne di prevenzione dalle dipendenze, alla lotta antibiotico-resistenza e alla creazione di una Agenzia nazionale per la prevenzione. Innovativa la proposta di creare una Protezione civile sanitaria con professionisti e volontari addestrati al contrasto delle pandemie.
Grande attenzione al tema delle prestazioni saltate a causa dell’emergenza Covid: la proposta è quella di un Piano straordinario per il recupero delle liste di attesa aumentando le prestazioni di specialistica ambulatoriale, per arrivare a un massimo di 60 giorni di attesa per quelle programmate e 30 per tutte le altre.
Altre priorità sono il Piano strategico nazionale per il sostegno alla filiera delle Scienze della Vita e dei dispositivi medici e la rapida emanazione dei decreti attuativi del testo unico sulle malattie rare. Infine, la proposta di destinare una quota non inferiore al 3% del Fondo sanitario nazionale alla ricerca.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato