Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, scrive alle istituzioni. Secondo la stampa, Fauci rischia di essere estromesso dal Presidente Trump dalla task force incaricata di gestire l’emergenza Covid-19 negli USA
Anthony Fauci, Direttore dello statunitense National Institute of Allergy and Infectious Diseases dal 1984, italoamericano, è il massimo esperto di virologia negli Usa e sta guidando la task force della Casa Bianca nell’ardua battaglia contro il Covid-19.
Negli ultimi giorni, sono scoppiate tensioni tra Donald Trump e Anthony Fauci, tanto che il presidente Usa aveva rilanciato un tweet che sollecitava il suo “allontanamento” per poi rendere noto che non ci sarà nessun licenziamento.
A favore dell’illustre scienziato si è schierato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, che ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai Ministri della Salute Roberto Speranza, della Ricerca Scientifica Gaetano Manfredi, degli Esteri Luigi Di Maio, al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Stefano Bonaccini, al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, per sottolineare l’eccezionale livello professionale ed umano di Anthony Fauci.
Ecco il testo integrale della lettera:
«Signor Presidente,
Le scrivo nella mia posizione di Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, struttura nazionale di riferimento nazionale per le emergenze biologiche.
Le notizie delle ultime ore sembrano indicare che Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), potrebbe essere estromesso dalla task force che coordina la risposta del governo USA alla pandemia COVID-19.
Questa, se confermata, sarebbe una notizia disastrosa non soltanto per gli Stati Uniti, ma per tutta la comunità internazionale, che si trova oggi a dover fronteggiare la più importante emergenza sanitaria da oltre un secolo a questa parte. Anthony Fauci infatti non è soltanto un funzionario di eccezionale capacità e lealtà, che ha servito il suo Paese come direttore del NIAID per oltre trentacinque anni e con sei presidenti; Anthony Fauci è uno dei più importanti scienziati al mondo nel campo delle malattie infettive, che con la sua leadership, la sua capacità di lavoro e la sua eccezionale spinta etica è stata una guida e un punto di riferimento mondiale in tutte le emergenze sanitarie degli ultimi tre decenni e più.
Le ricerche condotte da Anthony Fauci sono state centrali nella comprensione del meccanismo attraverso il quale l’HIV distrugge il sistema immunitario, ed hanno giocato un ruolo decisivo nello sviluppo di trattamenti che rendono oggi possibile alle persone affette da AIDS di vivere a lungo e di svolgere una vita attiva con relazioni affettive e sociali appaganti. È anche grazie al suo lavoro che l’AIDS, da malattia inesorabile e incurabile, marchio mortale e fonte di stigma sociale e morale, è diventata una malattia controllabile; grazie al suo approccio empatico e compassionevole la ricerca scientifica si è avvicinata alle necessità dei malati, e si è affermato un nuovo paradigma nel rapporto tra medico e paziente.
Anthony Fauci è stato il principale architetto del programma PEPFAR, che a partire dal 2003 ha reso disponibili le cure per l’AIDS nei paesi in via di sviluppo, salvando dalla morte milioni di persone soprattutto nell’Africa subsahariana. È stato in prima linea in tutte le emergenze sanitarie mondiali degli ultimi decenni, da ultime Ebola nel 2014 e nel 2018, e Zika nel 2016. Il lavoro di Anthony Fauci ha salvato le vite di milioni di donne, uomini e bambini, negli Stati Uniti ed in tutto il mondo. Alla scuola di Anthony Fauci si sono formati centinaia di scienziati, medici e ricercatori, che hanno contribuito alla lotta alle malattie infettive in tutto il mondo. In Italia l’Istituto Spallanzani gli è riconoscente per il supporto e l’aiuto sempre attento e disinteressato con il quale ha contribuito a portare avanti i progetti e le attività di ricerca dell’Istituto. Una generosità che non possiamo che attribuire alle sue origini italiane, sempre ricordate con orgoglio.
Anthony Fauci si è occupato diffusamente anche di SARS, influenza aviaria, influenza suina: tutte esperienze che oggi sono preziose nella risposta globale ad un nuovo coronavirus che minaccia l’umanità, e che richiede unità e solidarietà per essere combattuto. Ci auguriamo quindi che le notizie che stanno emergendo non siano vere, e che il Presidente Trump non voglia privarsi dell’apporto di un uomo integro e di uno scienziato di eccezionale valore come Anthony Fauci, che ha dedicato la propria vita professionale al servizio della sanità pubblica del suo Paese e di tutto il mondo. Abbiamo bisogno della leadership di Anthony Fauci, negli USA o altrove, per far fronte alle sfide che ci pone questa pandemia. Il nostro Istituto sarebbe onorato di poter collaborare con Anthony Fauci, e speriamo che anche il Governo Italiano e la Regione Lazio potranno beneficiare della sua visione e delle sue capacità».
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