Il decreto, firmato dal presidente della Repubblica Mattarella, prevede 14 milioni di euro in più per ciascuno degli anni dal 2020 al 2025 e 18 milioni di euro l’anno a decorrere dal 2026. Prorogati anche i termini per il concorso Aifa, l’idoneità dei medici per le cure palliative e l’iscrizione all’elenco speciale delle professioni sanitarie. Anaao: «Salutare iniezione di risorse, ma vigileremo per conversione in legge»
Il 2019 si è concluso con la firma da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del decreto legge Milleproroghe. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il dl ha riservato per la sanità alcune novità.
Prime tra tutte le maggiori risorse stanziate per il trattamento accessorio di medici e dirigenti sanitari, «incrementate di 14 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2025 e di 18 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026», come si legge nel decreto. Nel 2020, allora, saranno 49 i milioni destinati al trattamento accessorio. Cifra che nel 2021 salirà a 54 milioni e continuerà ad aumentare proporzionalmente ogni anno, fino ad arrivare ai 104 milioni previsti a decorrere dal 2026.
«I nostri medici e professionisti sanitari devono essere valorizzati al meglio» commenta il ministro della Salute, Roberto Speranza. «In tanti scelgono purtroppo di andare all’estero. Per contrastare questo esodo, e per motivare i nostri camici bianchi, nel decreto “Milleproroghe”, pubblicato il 31 dicembre, abbiamo ottenuto il via libera ai fondi accessori (RIA) e nuovi percorsi di stabilizzazione per i ricercatori degli Irccs e degli Izs. Ora questi fondi potranno essere utilizzati per i nostri medici, veterinari, dirigenti sanitari e dirigenti delle professioni sanitarie, per migliorare la carriera dei più giovani e per retribuire meglio le condizioni di disagio lavorativo. Anche così rendiamo più forte il Servizio Sanitario Nazionale e tuteliamo la salute di tutti».
Una «salutare iniezione di risorse a favore della Dirigenza medica, sanitaria, veterinaria e delle professioni sanitarie», soddisfatto anche Carlo Palermo, segretario nazionale di Anaao Assomed, per «retribuire il lavoro notturno e festivo e le aspirazioni di carriera». «Dopo che la legge di Bilancio 2020 – ricorda Palermo – ha invertito un decennale trend di definanziamento della sanità pubblica, indicando una scelta di fondo a favore di un sistema sanitario nazionale e pubblico attraverso 7,5 miliardi di incremento della dote a disposizione delle Regioni, il dl affronta la questione del grave impoverimento di quel capitale umano che, in questi anni difficili, ha continuato a garantire, nonostante tutto, la esigibilità del diritto alla salute dei cittadini. Dopo che l’alibi della crisi economica, infatti, ha bloccato per 9 anni contratti di lavoro e retribuzioni, grave e progressiva è stata la perdita di valore del capitale umano, che ha rappresentato il bersaglio privilegiato per quanti hanno mirato solo a pagarlo al massimo ribasso, incuranti della gravosità e della rischiosità del lavoro che svolge. Avremo tempo per valutare la portata della misura introdotta dal Milleproroghe e vigilare per la sua puntuale conversione in legge», conclude.
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Il decreto prevede nuove disposizioni anche per la stabilizzazione dei precari di Irccs e Izs. Servirà un’anzianità di servizio di almeno tre anni negli ultimi sette, maturata entro il 31 dicembre 2019, per essere assunto con contratto di lavoro a tempo determinato.
Ancora, tra le misure riguardanti il comparto sanità si registrano nuove quote premiali per le Regioni che hanno istituito una Centrale regionale per gli acquisti e l’aggiudicazione di procedure di gara per l’approvvigionamento di beni e servizi. Sono stati prorogati a tutto il 2020 i termini per consentire all’Aifa sia di poter bandire la procedura concorsuale relativa ai dirigenti sanitari biologi, sia di completare la procedura per il reclutamento di 10 dirigenti amministrativi di II fascia. Prorogati anche i termini di ricezione della direttiva Ue sulla sperimentazione animale, per l’idoneità dei medici per le cure palliative e per l’iscrizione all’elenco speciale delle professioni sanitarie istituite dalla legge Lorenzin.