Licenziato il nuovo decreto legge a firma del Consiglio dei Ministri. Tutta Italia rossa e arancione fino al 30 aprile, ma scuole aperte fino al primo anno di secondaria. Arrivano obbligo vaccini per sanitari e protezione penale per i vaccinatori
Approvato dal Consiglio dei Ministri il nuovo decreto legge con misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da Covid-19. La proposta di Mario Draghi è stata siglata dal ministro della Giustizia Marta Cartabia, dal ministro della Salute Roberto Speranza, dal ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta e dal ministro del Lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando.
Tra le novità più discusse viene confermato il cosiddetto “scudo penale“. Il decreto pertanto «esclude la responsabilità penale del personale medico e sanitario incaricato della somministrazione del vaccino anti Sars-CoV-2, per i delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose commessi nel periodo emergenziale, allorché le vaccinazioni siano effettuate in conformità alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute».
Con una nuova disposizione, inoltre, si introduce l’obbligo vaccinale per il personale medico e sanitario, farmacisti inclusi. In caso di inottemperanza si procederà all’assegnazione a mansioni diverse dal contatto con i pazienti e a sospensione della retribuzione.
Nel testo si prevede la proroga fino al 30 aprile 2021 delle disposizione previste dal Dpcm del 2 marzo scorso e nel Dl del 13 marzo. Nello specifico si prolunga:
Dal 7 al 30 aprile 2021 sarà assicurato inderogabilmente, sull’intero territorio nazionale, lo svolgimento in presenza dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia, nonché dell’attività didattica del primo ciclo di istruzione e del primo anno della scuola secondaria di primo grado. È confermato lo svolgimento delle attività in presenza dal 50% al 75% per i restanti gradi di istruzione in zona arancione, mentre in zona rossa si prosegue con la modalità a distanza, tranne che per gli alunni con disabilità o bisogni educativi speciali.
Si dispongono deroghe per lo svolgimento dei concorsi pubblici prevedendo lo svolgimento di una sola prova scritta e una orale, con modalità decentrate. Si prevedono inoltre modalità ulteriormente semplificate (prova orale facoltativa) per i concorsi relativi al periodo dell’emergenza sanitaria e la possibilità a regime per le commissioni di suddividersi in sottocommissioni. È esclusa l’applicazione delle procedure derogatorie per il personale in regime di diritto pubblico. Dal 3 maggio 2021 i concorsi riprenderanno in presenza nel rispetto delle linee guida del Comitato tecnico-scientifico.
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