Non più di 0,50 cent più Iva, stabilisce l’ordinanza di Arcuri. Ancora sospesi i congedi ordinari per sanitari e tecnici. Ricomincia lo sport, ma in solitaria
Visite ai parenti, takeaway e mascherina obbligatoria nei luoghi pubblici. Il Dpcm presentato dal premier Giuseppe Conte annuncia un ritorno alla normalità lento e cadenzato, diviso in tre date. La prima, quella del 4 maggio, vedrà il principale sblocco delle attività produttive legato però all’adeguamento dei luoghi di lavoro alle misure anti-contagio. Torneranno a lavoro i cantieri pubblici, il commercio all’ingrosso per export, farmaceutico, agricoltura e manifatturiero.
La mascherina diventa obbligatoria in tutti i luoghi pubblici e sui mezzi di trasporto. Dal governo arriva l’ok anche per le cosiddette “mascherine di comunità”, ovvero quelle auto-prodotte, purché realizzate di materiale idoneo a proteggere chi le indossa. Dal commissario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, arriva inoltre l’ordinanza che impone un calmiere sul prezzo delle mascherine chirurgiche. Non potrà essere superiore ai 0,50 cent più Iva, si legge, al fine di assicurare la massima diffusione dei mezzi di protezione individuale. Fuori dall’obbligo solo bambini sotto i 6 anni e persone affette da una disabilità non compatibile.
Ai sanitari, al personale tecnico e a tutti i lavoratori coinvolti nella gestione delle unità di crisi è sono sospesi i congedi ordinari. Allo stesso modo sono sospesi meeting e convegni che coinvolgano personale sanitario a cui è fatta richiesta, si legge nel decreto, di svolgere tutte le riunioni da remoto.
Principale novità di questo 4 maggio per i cittadini sarà la possibilità di far visita ai parenti, nei confini regionali, rispettando le norme di distanziamento sociale e necessariamente con mascherina. Vietate tuttavia, si rimarca, le feste famigliari. L’accesso di parenti e visitatori nelle Rsa, invece, resta limitata alle autorizzazioni concesse dalla struttura stessa. Resta il divieto assoluto per chi accompagna un congiunto in Pronto soccorso a rimanere in sala d’attesa.
Saranno concessi i funerali, con un massimo di 15 persone opportunamente distanziate, sospesa qualsiasi altra attività. Riapriranno i parchi e gli sportivi potranno tornare ad allenarsi, purché da soli. Ancora chiusi i ristoranti per il servizio, ma si potrà aprire per il take-away, a patto che il cibo non si consumi nelle vicinanze del locale ma nelle proprie abitazioni o uffici. Confermata per università e scuole la didattica via web.
Per gli spostamenti sarà ancora necessaria l’autocertificazione e spostarsi fuori dalla propria regione resterà legato a urgenze sanitarie o lavorative. Per chi arriva da fuori Italia, anche asintomatico, obbligatoria la quarantena preventiva e il rilascio di tutti i recapiti per il tracciamento.
La seconda data della ripartenza è fissata al 18 maggio. Giorno prestabilito per la riapertura degli esercizi commerciali al dettaglio, fino ad oggi limitati a cartolerie, tabaccai, edicole e negozi per neonati. Via libera anche alle mostre, con riapertura di musei e biblioteche. Ricominceranno anche le società sportive e di conseguenza gli allenamenti per gli sport di squadra.
Si parla infine del 1 giugno come ultima data per la riapertura di estetisti, parrucchieri, bar e ristoranti. Obbligati ad adottare misure ferree di sicurezza dei clienti, a partire dalla costante disinfezione del luogo di lavoro. Restano ancora senza una data teatri e cinema.
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