Dopo l’incontro con la capogruppo dem in Commissione Affari Sociali Elena Carnevali, il Segretario Generale della FIALS annuncia così la revoca dello sciopero del 4 dicembre (ma resta lo stato di agitazione) : «Vogliamo vedere come va a finire la legge di Bilancio ma siamo fiduciosi che i nostri emendamenti alla legge di Bilancio vadano in porto»
«Abbiamo sospeso lo sciopero ma siamo rimasti in stato di agitazione. Vogliamo vedere come va a finire la legge di Bilancio. Ma siamo fiduciosi che i nostri emendamenti alla legge di Bilancio vadano in porto: i partiti di maggioranza hanno preso un impegno». Giuseppe Carbone, Segretario Generale della FIALS (Federazione Italiana Autonoma Lavoratori Sanità), è ottimista che la Legge di Bilancio si incammini su binari positivi. Nei giorni scorsi aveva ritenuto irricevibile la prima versione del Disegno di legge che prevedeva aumenti stipendiali per medici e infermieri escludendo le altre professioni sanitarie. Oggi, dopo l’incontro con la capogruppo Pd in Commissione Affari Sociali, Elena Carnevali, le nubi all’orizzonte sembrano diradarsi.
«La richiesta fondamentale – spiega Carbone a Sanità Informazione – è che nel momento in cui il governo riconosce aumenti economici ai medici dal primo gennaio 2021 e a una parte degli infermieri riconosce un aumento o lo rimanda ai rinnovi contrattuali, ci sia un impegno analogo anche per le altre professioni sanitarie. Se le cose andranno in questo modo non possiamo che essere soddisfatti perché siamo stati gli unici a scendere in campo per difendere queste giuste richieste e questa discriminante che si stava creando all’interno del comparto».
Secondo Carbone il governo è stato «leggero» in questa circostanza perché ha rischiato di creare una seria frattura nel mondo delle professioni sanitarie: «Per non creare precedenti l’esecutivo avrebbe potuto riconoscere degli aumenti rimandando comunque alla contrattazione nazionale».
Con la Carnevali, sottolinea Carbone, c’è stata una condivisione totale: «Abbiamo trovato un’interlocutrice che capisce i nostri problemi, lei è anche una fisioterapista quindi sa di cosa parliamo».
«È uno sforzo economico oneroso – si legge in una nota della dem Elena Carnevali – ma obbligatorio, perché vogliamo tutelare e custodire l’unità delle professioni che rende forte il nostro sistema nazionale. Abbiamo inoltre chiaro, come dimostrano gli emendamenti della Commissione, che il rafforzamento del sistema sanitario passa attraverso l’impegno costante nel colmare l’imbuto formativo e rafforzare la formazione della medicina di base».
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