«Finalmente si esce da quel terreno paludoso della medicina difensiva, ecco il medico può tornare serenamente a fare la sua professione e dedicarsi al paziente a 360°» lo dichiara Eugenio Gaudio, Magnifico Rettore dell’Università Sapienza di Roma in occasione dell’incontro sul rischio clinico e l’attuazione della Legge Gelli organizzato di recente nelle sedi universitarie.
«La legge è un importante passo avanti perché si esca da una medicina difensiva che preoccupa il medico e di fatto lo porta a non fare scelte in piena libertà di coscienza e di non prendere sostanzialmente in carico i problemi del paziente ma attenendosi a linee guida e comportamenti stereotipati e poco produttivi» denuncia il Rettore sottolineando il concetto di ‘deresponsabilizzazione’ che le medicina difensiva in questi anni «ha generato».
«Noi tutti, cittadini e istituzioni vogliamo un medico responsabile che non abbia paura di fare il proprio mestiere e di esprimere fino in fondo la propria responsabilità nei confronti del paziente – prosegue -. Questa legge è decisiva in questo senso anche se dobbiamo attendere i decreti attuativi e poi l’applicazione dei risultati effettivi. Tuttavia mi auguro veramente che sia un passo avanti anche dal punto di vista della sostenibilità economica, perché la medicina difensiva è anche un grosso costo per la sanità».
Sul fronte dell’operatività della legge Gelli, Gaudio sottolinea che in Italia «la giurisprudenza è molto sofisticata: abbiamo tribunali fatti da giudici molto preparati che studiano tutti i cavilli delle varie situazioni, bisogna vedere se ci sarà una omogeneità di applicazione e soprattutto un’applicazione che rassicuri i medici mettendoli in condizione di fare serenamente il proprio dovere, me lo auguro».
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