Sanità 5 Agosto 2020 16:26

Liste d’attesa, 500 milioni per azzerarle entro fine anno. Anche con servizi aperti di sera e nei weekend

La bozza del Dl Agosto individua gli strumenti per combattere le liste d’attesa che si sono allungate a causa del Covid: assunzioni, prestazioni aggiuntive, nuovi compiti agli specializzandi e acquisto di prestazioni dal privato

Oltre 480 milioni di euro per azzerare le liste d’attesa entro fine anno, puntando sull’incremento delle ore, le assunzioni, il ricorso ai medici specializzandi all’ultimo e penultimo anno, l’apertura dei servizi anche la sera e nei fine settimana, la telemedicina e l’acquisto delle prestazioni dal privato.

È quanto prevede la bozza del decreto Agosto che, secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, potrebbe essere approvato già nel prossimo fine settimana.

Secondo il ministero della Salute, nei primi mesi del 2020, a causa della sospensione delle attività resa necessaria dall’emergenza sanitaria, non sono stati eseguiti il 36% delle prestazioni ambulatoriali ed il 40% di quelle ospedaliere. Da qui, dunque, la necessità di un piano straordinario, fortemente voluto dal ministro Speranza, volto a riassorbire la domanda di assistenza per i ricoveri ospedalieri, la specialistica ambulatoriale e le attività di screening.

Il decreto dovrebbe dunque, come detto, prevedere circa mezzo miliardo di euro per finanziare gli strumenti individuati e offerti a Regioni e Province autonome per il taglio delle liste d’attesa:

  • Il ricorso a prestazioni aggiuntive in regime di intramoenia del personale sanitario medico e non medico dipendente del Servizio sanitario nazionale. Previsto anche l’incremento della retribuzione delle ore aggiuntive, per il quale si deroga al tetto di spesa per il personale. La bozza del decreto non ne prevede ancora l’entità ma, da quanto si apprende, dovrebbe essere pari a 100 euro lordi per i medici e 50 euro per il personale sanitario non medico;
  • L’incremento delle ore di specialistica ambulatoriale convenzionata interna, nel limite di 10 milioni di euro;
  • Le assunzioni a tempo determinato di personale del comparto e della dirigenza medica, sanitaria veterinaria e delle professioni sanitarie, anche in deroga ai Ccnl di settore, o attraverso forme di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa;
  • Il ricorso ai medici specializzandi dell’ultimo e penultimo anno di specializzazione per la refertazione, in autonomia ma sotto la supervisione del tutor, delle visite, degli esami e delle prestazioni specialistiche di controllo. Il testo precisa che la refertazione delle prime visite, esami e prestazioni specialistiche è invece riservata al medico specialista. Il possesso della specializzazione è comunque richiesto per le refertazioni in anestesia rianimazione terapia intensiva e del dolore, medicina nucleare, radiodiagnostica e radioterapia;
  • L’incremento dell’1% del limite di spesa per l’acquisto di prestazioni dal privato.

La scelta dei modelli organizzativi, dei tempi e delle risorse è lasciata alle Regioni che, per accedere ai fondi, dovranno presentare ai ministeri della Salute e dell’Economia, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto, un Piano operativo per il recupero delle liste d’attesa.

Il testo, tuttavia, indicherebbe alcune buone pratiche messe in campo da alcune Regioni, che vengono individuate come possibili proposte:

  • L’estensione dell’orario di apertura dei servizi in orario serale, giorni festivi e prefestivi;
  • Il potenziamento dell’erogazione di prestazioni in telemedicina;
  • Le modalità dinamiche di gestione delle agende (recall, conferma telefonica degli appuntamenti);
  • La rivalutazione sistematica dell’appropriatezza delle prestazioni;
  • Il ricorso a strutture private accreditate per eseguire interventi chirurgici programmati nelle strutture pubbliche (esecuzione da parte delle equipe pubbliche specificamente autorizzate) e l’acquisto di prestazioni aggiuntive da privato.

Il decreto Agosto, inoltre, dovrebbe prevedere anche 380 milioni di euro (80 per il 2020 e 300 per il 2021) destinati alla ricerca e sviluppo e all’acquisto di vaccini e anticorpi monoclonali per combattere Covid-19 prodotti da industrie nazionali, anche attraverso l’acquisizione di quote di capitale a condizioni di mercato.

 

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