Sanità 16 Luglio 2024 18:50

Liste di attesa, in Lombardia stanziati 61 milioni per smaltirle

Le strutture pubbliche dovranno garantire 3,8 milioni di prestazioni entro fine dicembre, quelle private 4,3
Liste di attesa, in Lombardia stanziati 61 milioni per smaltirle

Via libera della Regione Lombardia al piano operativo per l’abbattimento delle liste d’attesa. Sul piatto ci sono 60,95 milioni di euro, di cui 40,95 milioni destinati agli erogatori pubblici e 20 ai privati accreditati. Le Ats (Agenzie di Tutela della Salute) – prevede la delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso – dovranno predisporre manifestazioni di interesse rivolte agli erogatori privati accreditati presenti sul territorio per l’acquisto di prestazioni aggiuntive finalizzate al recupero delle liste d’attesa, da erogarsi entro il 31 dicembre 2024. I volumi delle prestazioni ambulatoriali oggetto del Pngla (Piano nazionale di governo delle liste d’attesa) saranno monitorati costantemente per assicurare che le Ats rispettino gli accordi e gli obiettivi fissati. Per quanto riguarda le strutture pubbliche, sono in tutto 3.764.800, tra prime visite (1.380.800) e ed esami diagnostici (2.384.000), le prestazioni già individuate che Asst e Irccs dovranno rendere disponibili. Quanto alle strutture private accreditate, dovranno garantire entro dicembre 2024 in totale 4.328.000 prestazioni tra prime visite, Tc/Rm e altri esami diagnostici.

Per la Lombardia il riconoscimento dell’Agenas

“Come avevo anticipato quando era stata approvata la delibera di stanziamento dei fondi – dichiara Guido Bertolaso – con il piano operativo stabiliamo dettagliatamente il numero di prestazioni che devono essere rese disponibili dalle strutture sul territorio, con obiettivi precisi da raggiungere. Evidenzio che questo costante impegno di Regione Lombardia per garantire ai cittadini il maggior numero possibile di esami e visite è stato recentemente riconosciuto anche da Agenas: secondo i dati presentati durante un’audizione al Senato, la Lombardia risulta tra le Regioni più virtuose nel recupero del livello di prestazioni pre-pandemia, in particolare per quanto riguarda le prime visite”. In Italia, dai dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, le prime visite erogate sono diminuite mediamente del 10%; la Lombardia, con la Provincia autonoma di Trento, è l’unica che le ha aumentate (2%), sottolinea la Regione.

Ecco quali prestazioni saranno erogate

Una nota di Palazzo Lombardia elenca le prestazioni che, secondo la delibera regionale, dovranno essere erogate dal pubblico e dai privati accreditati. Prime visite: cardiologica, chirurgica vascolare, dermatologica, medicina fisica e riabilitazione, endocrinologica/diabetologica, gastroenterologica, ginecologica, neurologica/neurochirurgica, oculistica, oncologica, otorinolaringoiatrica, ortopedica, pneumologica, urologica/andrologica. Diagnostica: colonscopia con endoscopio flessibile, ecografica del capo e del collo, ecografica del cuore, ecografica mammella, eco(color)doppler dei tronchi sovraaortici, eco(color) dopplergrafia cardiaca a riposo, eco(color) dopplergrafia cardiaca a riposo e dopo prova fisica o farmacologica, eco(color)dopplergrafia degli arti superiori o inferiori o distrettuale, arteriosa o venosa, ecografia addome, ecografia ostetrico-ginecologica, elettrocardiogramma, elettrocardiogramma dinamico, elettromiografia semplice, esame audiometrico tonale, esofagogastroduodenoscopia, fotografia del fundus, mammografia, polipectomia endoscopica dell’ intestino crasso, risonanza magnetica nucleare (Rm), spirometria, test da sforzo, tomografia computerizzata (Tc).

La suddivisione dei fondi:

  • I quasi 3,8 milioni di prestazioni che le 8 Ats lombarde dovranno garantire sono così divise:
  • Milano 600.200 prime visite e 882.500 di diagnostica (1.482.700 in totale);
  • Insubria 170.600 e 268.900 rispettivamente (totale 439.500);
  • Montagna 47.200 e 91.000 (138.200);
  • Brianza 130.800 e 293.600 (424.400);
  • Bergamo 98.500 e 172.900 (271.400);
  • Brescia 147.400 e 317.800 (465.200);
  • Val Padana 100.400 e 186.900 (287.300);
  • Pavia 85.700 e 170.400 (256.100).

 

 

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