Dovrebbero essere esclusi tagli alla sanità, ma rischiano le risorse in più. Il ministro della Salute convoca per la prima settimana di ottobre la Commissione per l’aggiornamento dei Lea
Torna a chiedere più risorse per la sanità, il ministro della Salute Roberto Speranza. Intervenuto alle Giornate nazionali della Funzione pubblica organizzate a Napoli dalla Cgil, ha parlato di «salto culturale» su cui si deve lavorare: «Le risorse che si mettono nella sanità non vanno considerate banalmente come una spesa, ma come un investimento sulla salute e sul benessere delle persone».
D’accordo le Regioni, che ritengono punto di partenza fondamentale i due miliardi aggiuntivi già previsti e programmati per «evitare di penalizzare i territori e aumentare il volume degli investimenti», come scrive Repubblica. Eppure, sebbene non si parli di tagli alla sanità, le risorse in più potrebbero essere a rischio per scongiurare l’aumento dell’Iva, rispettare i vincoli dettati da Bruxelles e, in generale, far quadrare i conti.
Anche di questo si è discusso nel corso del vertice notturno ospitato da Palazzo Chigi per le ultime stime macroeconomiche del Def. Tra i presenti anche Speranza, a rappresentare Leu. «Per noi le due parole chiave della manovra – ha commentato questa mattina il Ministro – devono essere crescita ed equità sociale. Crescita significa più investimenti per far ripartire il Paese. Equità significa abbassare le tasse sul lavoro e più risorse al Sistema sanitario nazionale. Troppi rinunciano a curarsi come dovrebbero per ragioni economiche».
È per andare incontro anche ad esigenze di questo tipo che Speranza riunirà, nella prima settimana di ottobre, la Commissione per l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza, che «mutano col mutare dei tempi, ed il Sistema sanitario deve adeguarsi a queste evoluzioni – ha specificato il ministro della Salute -. È evidente che i nuovi bisogni, le nuove domande, le nuove scoperte richiedono al nostro sistema di adeguarsi continuamente. L’obiettivo è quello di avere un sistema Lea efficace e che in tutte le Regioni, superando le differenze che ci sono oggi, i servizi siano adeguati».
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