«Ancora non abbiamo dati numerici oggettivi delle possibili criticità». E sulla finalità degli elenchi speciali: «Evitano di creare un problema di carattere sociale» così il Vice Presidente della Federazione nazionale
Il nuovo Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (Federazione nazionale Ordini Tsrm-Pstrp) costituito con la Legge 3/2018, racchiude i 17 albi istituiti oltre a 2 albi (dei Tecnici di radiologia e assistenti sanitari) già esistenti.
Si tratta di un maxi ordine di circa 200mila professionisti che appartengono a diciassette albi che ora afferiscono al Tsrm (che racchiude da solo circa 28mila professionisti). E per cui, dal 1 luglio 2018, è scattato l’obbligo di iscrizione agli albi corrispondenti o ai registri speciali attraverso un’apposita procedura online.
Abbiamo chiesto a Leonardo Capaccioli – Vice Presidente Federazione Nazionale e Presidente Ordine TSRM e PSTRP di Firenze Arezzo Prato Pistoia Lucca Massa Carrara – quali sono i passaggi che ci saranno di qui a breve e a che punto è la procedura d’iscrizione dei professionisti agli albi istituiti. «Attendiamo la pubblicazione degli ultimi due decreti attuativi per procedere alla composizione delle commissioni d’albo e dei consigli direttivi – ha specificato Capaccioli -. Questi due organi completano il percorso legislativo di formazione del nuovo ordine sia a livello di federazione nazionale che a livello dei singoli ordini professionali. In questo modo, possiamo raggiungere completamente la rappresentanza di tutti e 19 i profili rappresentati rendendo operativa la vita professionale dell’ordine».
La Legge 3/2018 prevede una riorganizzazione degli ordini e regole chiare contro l’abusivismo professionale. A questo proposto, il Vice Presidente ci ha parlato anche dell’emendamento del Governo alla Legge di Bilancio al centro di molteplici discussioni che permette a chi ha svolto una professione sanitaria per 36 mesi, negli ultimi dieci anni, di continuare a farlo iscrivendosi entro il 2019 a un albo speciale: «L’emendamento tiene conto del particolare stato di transizione che si è venuto a creare nel momento in cui è stata pubblicata la legge istitutiva degli ordini – ha precisato -. Riguarda quei colleghi che, pur svolgendo un’attività lavorativa legittimata da concorsi e un percorso lavorativo già consolidato nel tempo, si trovano in difetto per quanto riguarda la congruità del possesso dei titoli ai fini di quanto previsto nell’ordinamento. Da qui, la proposta di istituire degli albi speciali che saranno istituti all’interno dei singoli ordini – ha aggiunto – per effettuare un’ulteriore azione di contrasto verso coloro che esercitano un abuso di professione. Con una certa gradazione – ha continuato il Vice Presidente – stabilendo opportuni “paletti” che possano permettere o il conseguimento dei percorsi di equivalenza o il riconoscimento dei percorsi formativi integrativi, offriamo la possibilità di poter conseguire l’iscrizione all’albo anche a chi si trova oggi in una posizione intermedia».
La finalità dell’elenco speciale è, secondo Capaccioli, «evitare di creare una criticità di carattere sociale» e il bilancio della Legge 3/2018 è, finora, positivo: «Dall’entrata in vigore abbiamo avuto pochissimo tempo per creare una piattaforma digitalizzata – ha precisato -. Dai soli tecnici di radiologia, che sono 28mila iscritti sul territorio nazionale, ci siamo dovuti adeguare all’iscrizione potenziale di 220 mila professionisti».
La procedura per l’iscrizione ai 17 albi istituiti con DM 13 marzo 2018 è dematerializzata, attraverso un apposito portale: «Questa modalità di iscrizione digitale ha permesso di semplificare e sveltire moltissimo le procedure» ha specificato Capaccioli -. E allora, perché tanti professionisti ancora si devono iscrivere? «Dalle stime che ci hanno fornito le singole associazioni, attualmente siamo circa al 70% di recepimento dell’iscrizione. Dai dati che vengono fuori emerge un 30% che ancora è in una fase di stallo e ancora non ha ben definito la sua situazione. Tutti si devono iscrivere – ha concluso – perché la piattaforma digitale offre possibilità di oggettivare questi dati, attualmente parliamo di stime, non abbiamo un dato numerico oggettivo numerico di quelle che sono le possibili criticità. Il passaggio necessario all’iscrizione all’Ordine, attraverso il collocamento nell’albo professionale o negli elenchi speciali, ci permetterà di avere un’idea della realtà effettiva delle cose».