Sanità 30 Giugno 2020 14:50

Il ricorso al MES spacca la politica e la sanità: cos’è, a cosa serve e perché fa tanto discutere

Sia la maggioranza che l’opposizione sono divise sulla possibilità di aderire al Meccanismo Europeo di Stabilità, con Lega, Fdi e M5S contrarie e Pd-Iv-Fi a favore. I pro e i contro di una possibile adesione

Il ricorso al MES spacca la politica e la sanità: cos’è, a cosa serve e perché fa tanto discutere

La possibile adesione dell’Italia al Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) torna a far discutere la politica e ad agitare la maggioranza. Soprattutto dopo la netta presa di posizione del segretario Pd Nicola Zingaretti che ieri, dalle colonne del Corriere della Sera, ha chiesto al governo di non tergiversare sul tema. La discussione sul MES riguarda però in modo diretto il mondo della sanità: i fondi che l’Italia potrebbe portare a casa possono essere un’occasione per modernizzare la sanità italiana, dato che tra le condizionalità poste dall’Europa c’è l’uso dei fondi esclusivamente in ambito sanitario per spese dirette o indirette legate al Covid-19. Si tratta comunque di un prestito da restituire e al momento nessun Paese della Ue ha deciso di aderirvi.

COS’È IL MES

Il documento approvato dall’Eurogruppo lo scorso 8 maggio apre una nuova linea di credito per gli Stati, denominata Pandemic Crisis Support, nell’ambito del vigente Meccanismo Europeo di Stabilità.

In ballo c’è un prestito da circa 36 miliardi di euro: si tratterebbe di una cifra cospicua (pari al 2% del Pil), con un tasso di interesse vicino allo 0 (0,35% il primo anno e 0,15% per gli anni successivi), una durata massima del prestito di 10 anni e una disponibilità quasi immediata. Unica condizionalità la destinazione dei fondi per le spese “dirette e indirette di salute pubblica, cura e prevenzione legate alla crisi Covid-19”.

I fautori di questo strumento sostengono che sarebbe opportuno aderirvi perché è uno strumento interessante per acquisire liquidità in tempi brevi, limitando al contempo la spesa per interessi.

Nel formulario per aderire al Fondo si legge che «la pandemia da Covid-19 ha cambiato le prospettive per l’economia europea e globale ed è chiaro che una profonda recessione in Ue è inevitabile con un drastico crollo del Pil nel 2020 e una graduale, sebbene incompleta, ripresa nel 2021. Inoltre, la crisi ha fatto aumentare nettamente il peso sulla sanità, la pressione sui conti pubblici e sui mercati finanziari. L’ampiezza del collasso nell’attività economica e la successiva ripresa dipenderà in modo cruciale dalle azioni sanitarie e dalle risposte economiche puntuali. Di conseguenza, tutti gli Stati e le istituzioni europee stanno prendendo azioni decisive per mitigare l’impatto della crisi, all’interno delle loro rispettive competenze».

PER COSA SI POTRÀ UTILIZZARE IL MES

Saranno tre le aree per cui si potranno utilizzare i 36 miliardi del MES. La prima è quella che riguarda i costi sanitari, di cura e di prevenzione direttamente correlati alla pandemia di Covid-19. La seconda riguarda le spese indirette come quella per ospedali, cure ambulatoriali e cure riabilitative, diagnostica, farmaci, prevenzione, amministrazione sanitaria e long term care. Nella terza casella vanno indicati tutti gli altri costi indiretti relativi all’assistenza sanitaria, alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi di Covid-19.

Secondo Italia Viva, che ha predisposto un documento sul tema, i soldi potranno essere usati anche per aiutare le imprese a mettere in sicurezza dal rischio Covid-19 i luoghi di lavoro o i trasporti pubblici.

Al contrario, secondo il leghista Alberto Bagnai, presidente Commissione Finanze e Tesoro al Senato e responsabile economico della Lega, con il MES non sarebbero possibili alcuni interventi in sanità: «È destinato esclusivamente all’emergenza Covid. Finanziare le borse di studio, modificare i LEA, queste cose non sono possibili, il MES non può risolvere questi problemi» ha affermato Bagnai.

LE REAZIONI NEL MONDO DELLA SANITÀ

La possibilità di avere una così ampia disponibilità di liquidità per modernizzare il Sistema sanitario ha avviato un dibattito anche nel mondo della sanità. Tra le voci a favore del MES si è alzata quella del sindacato Anaao Assomed che ritiene essenziale poter accedere a quella linea di credito. «L’Italia si finanzia, ad oggi, con un tasso che è 15 volte superiore a quello del MES. Alcuni hanno calcolato un risparmio di circa 700 milioni l’anno» ha sottolineato Carlo Palermo, segretario Anaao, in una intervista a Quotidiano Sanità.

Meno entusiasta il presidente della Federazione Cimo-Fesmed Guido Quici, secondo cui «il vero problema non è il ricorso o meno al MES, quanto la necessità urgente, discriminante e univoca di affrontare la situazione con una strategia nazionale ben delineata, in cui partire dalla riorganizzazione del lavoro e delle strutture, non da finanziamenti a pioggia spesso avulsi dal sistema e utili solo ai fini propagandistici».

A favore si è espresso anche il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e anche Cisl e Uil hanno sposato questa linea. Tra le voci a favore anche quella del presidente della Fondazione Italia in Salute Federico Gelli secondo cui «il MES rappresenta un’occasione che la sanità italiana non può perdere».

IL DIBATTITO POLITICO: MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE SPACCATI

Il premier Giuseppe Conte ha deciso per il momento di prendere tempo sull’adesione al MES e di rinviare il voto parlamentare a dopo l’estate. Pesa, sulla decisione, la contrarietà allo strumento della principale forza di maggioranza, il Movimento 5 Stelle, che ancora ieri, con il capo politico Vito Crimi, giudicava il MES «uno strumento inidoneo e pericoloso». Dall’altro lato Partito Democratico e Italia Viva continuano a spingere per aderirvi: «Oggi possiamo avere le risorse mai viste prima per fare quei grandi investimenti che ci permetteranno di migliorare la qualità dell’assistenza e della cura delle persone e, insieme, anche di dare un concreto impulso alla ripresa economica» ha sottolineato il segretario Pd Nicola Zingaretti. Nel fronte dei favorevoli anche Forza Italia: «Dovremmo accettarlo – sottolinea Silvio Berlusconi – perché ci consentirebbe di realizzare nuovi ospedali, rimettere in sesto quelli esistenti, costruire case di riposo per gli anziani, i reparti sanitari nelle carceri, sovvenzionare la ricerca, formare e pagare meglio medici e personale sanitario. Quindi il MES è così conveniente che noi non dovremmo avere dubbi nell’accettarlo».

Dall’altro lato il fronte sovranista è compatto nel respingere l’offerta dell’Eurogruppo. Lega e Fratelli d’Italia considerano il Meccanismo una “trappola”: «Quando e se il trattato verrà cambiato, ipotesi per la quale serve l’unanimità degli Stati membri dell’eurozona, valuteremo il nuovo trattato. Ma finora non è accaduto, e il trattato in vigore prevede delle condizioni molto rigide per chi accede al fondo salva stati» ha sottolineato Giorgia Meloni, leader di Fdi. Secondo Matteo Salvini, segretario della Lega, non bisogna cascare nel tranello: «Le condizioni proposte sembrano innocue, ma i Trattati e i Regolamenti (in particolare, il cosiddetto “two pack” del 2013) consentono di modificarle successivamente».

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Ue verso aria più pulita, parte carbon tax alle frontiere
Ridurre le emissioni inquinanti e, di conseguenze, ridurre il loro impatto sulla salute ambientale e dell'uomo. Queste sono solo alcuni degli ambiziosi obiettivi della Carbon Tax dell’Unione Europea alle frontiere, entrata in vigore da pochi giorni
Covid, Oms Europa: sono 36 milioni i cittadini con Long Covid, continuare con vaccini
La pandemia è stata ufficialmente dichiarata conclusa, ma ancora oggi ci sono ben mille morti a settimana in Europa. Nel frattempo, sale anche il conteggio delle vittime del Long Covid, la sindrome post-infezione, che in 3 anni è arrivata a colpire 36 milioni di persone, sempre in Europa, 1 persona su 30. Questi sono alcuni dei dati presentati questa mattina da Hans Kluge, direttore dell'Ufficio regionale europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms)
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...