Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, oltre a proporre un meccanismo che riformi l’accesso all’università, chiede di intervenire sull’imbuto formativo: «In questo momento il bisogno di sanità è crescente. bisogna far coincidere domanda e offerta dei percorsi formativi. Dobbiamo ascoltare i giovani»
È tempo di una riforma dell’accesso all’università, soprattutto per le facoltà di area medico-sanitaria. Ne è convinto il senatore di Forza Italia e presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari Maurizio Gasparri. Lo abbiamo incontrato a margine della manifestazione dei giovani medici e studenti che hanno protestato davanti Montecitorio contro l’imbuto formativo e la cronica carenza di borse di studio per l’accesso alle scuole di specializzazione in Medicina.
«Questi ingorghi vanno ‘stappati’ – afferma Gasparri -. Abbiamo presentato emendamenti in questa direzione. In questo momento c’è una domanda crescente di sanità: io sono appena uscito da un laboratorio medico, ho fatto il prelievo non solo per i controlli abituali ma anche per verificare se ho contratto il coronavirus in passato. Mi auguro che anche in questa fase di emergenza, dove c’è bisogno di sanità, ci si impegni tutti per far coincidere domanda e offerta dei percorsi formativi. Oggi abbiamo l’assurdo per cui noi abbiamo bisogno di medici dall’estero e intanto i nostri ragazzi vanno all’estero. È una schizofrenia. Mi auguro che in questo momento di grande riflessione sulla sanità si dia attenzione anche a questa tematica e quindi che gli emendamenti che Forza Italia presenterà possano essere approvati. Questi giovani sono preoccupati per il loro futuro, vanno ascoltati».
Secondo Gasparri il tema della riforma dell’accesso alle scuole di specializzazioni si intreccia inevitabilmente con quello dell’accesso all’università: la crescente richiesta di personale medico e di professionisti sanitari, acuita dall’emergenza Covid, rende necessario pensare a percorsi che valorizzino il merito.
«Probabilmente i quiz per l’accesso a Facoltà come Medicina hanno creato confusione, mentre invece la verifica dovrebbe avvenire in corso d’opera» sottolinea il senatore azzurro, poco convinto del meccanismo attuale di ingresso alle Facoltà a numero chiuso.
«Da un lato – sottolinea Gasparri – occorre evitare un assalto scomposto alle Facoltà che crea illusioni. Però il sistema dei quiz va superato: assisto a tanti ragazzi che fanno una peregrinazione di università in università oppure poi vanno ad orientarsi verso altre attività per la delusione».
«Il sistema migliore – conclude – è dover fare un certo numero di esami entro il primo biennio, chi non li supera viene fermato. Bisogna creare un meccanismo di selezione sul campo visto che poi molti abbandonano».