Il 10 marzo scadono i termini per presentare i documenti attestanti l’avvenuta vaccinazione. «Evitare traumi ai più piccoli», sottolinea il Ministro dell’Interno. Ma da Lungotevere Ripa fanno sapere che fino a che la legge non cambia, i bambini non vaccinati non potranno essere in aula
Un decreto che consenta ai bambini non vaccinati delle scuole dell’infanzia da 0 a 6 anni la permanenza scolastica. Lo chiede, con una nota ufficiale indirizzata alla titolare della Salute Giulia Grillo, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Il 10 marzo infatti è una data chiave per la legge sull’obbligo vaccinale: gli alunni che risulteranno non in regola non potranno più frequentare fino a quando non verrà presentata alla scuola la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie.
L’obbligo vige in tutte le regioni tranne in Veneto, Lazio e Toscana dove i genitori non dovranno portare alle scuole la documentazione, dal momento che le due regioni hanno istituto le anagrafi vaccinali. In Veneto e nel Lazio saranno le Asl a consegnare alle scuole entro il 10 marzo gli elenchi con i bambini che non sono in regola col calendario vaccinale.
LEGGI ANCHE: VACCINI, GRILLO: «PRONTO DDL SU OBBLIGO FLESSIBILE». E DIFENDE AUTOCERTIFICAZIONE: «CI SARA’ ANCHE NEL 2018»
«L’intento del procedimento – scrive il responsabile del Viminale – è quello di garantire la permanenza dei bambini nel ciclo della scuola dell’infanzia, evitandone l’allontanamento e la decadenza dalle liste scolastiche, essendo ormai giunti alla conclusione dell’anno». Per Salvini è necessario «evitare traumi ai più piccoli» e pertanto bisogna «prevedere il differimento degli obblighi in scadenza al 10 marzo contenuti nella legge Lorenzin».
La risposta del ministro della Salute Giulia Grillo non si è fatta attendere, anche se per ora sembra non accogliere la richiesta del Viminale: «L’intento comune è di superare il decreto Lorenzin, che è una legge che noi riteniamo avere alcune importanti lacune. Lo abbiamo dimostrato con una legge cofirmata dai due capigruppo di Camera e Senato, che è in discussione in questo momento al Senato e per cui scadono gli emendamenti a breve. Come è giusto che sia, sarà il Parlamento a superare quella legge. L’intento è comune – ha aggiunto – e sono convinta che otterremo ottimi risultati».
La legge Lorenzin sui vaccini, tutt’ora in vigore prevede dieci vaccini obbligatori per l’iscrizione a scuola da 0 a 16 anni. La pena è la non iscrizione fino ai 6 anni, e il pagamento di multe per i genitori dai 6 anni in poi.
LEGGI ANCHE: VACCINI, IL BALLO DELLE INCERTEZZE. COSA E’ CAMBIATO DAVVERO PER MEDICI, ASL, SCUOLE E FAMIGLIE?
Alla proposta di Salvini sono seguite immediatamente le reazioni del mondo politico e medico: «E ai traumi dei bambini che i vaccini non li possono fare, e se contagiati rischiano di morire, chi ci pensa?» sottolinea il virologo Roberto Burioni, paladino delle vaccinazioni e della lotta alle fake news. Duro anche il commento dell’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin: «Salvini invece che evitare traumi pensi a come garantire la sicurezza dei bambini immunodepressi che non possono andare a scuola e a come verrà garantita la salute per quei bambini che i genitori non vogliono vaccinare mettendone a rischio la salute».