Uneba ha scritto una lettera aperta alle istituzioni per chiedere una maggiore attenzione al non profit del sociosanitario che ogni giorno si prendono cura di centinaia di migliaia di uomini e donne anziani, non autosufficienti, disabili, fragili
«Più attenzione al non profit del sociosanitario nella revisione in corso del PNRR. Perché fondazioni, associazioni, onlus sono colonne portanti del welfare in Italia, e ogni giorno si prendono cura di centinaia di migliaia di uomini e donne anziani, non autosufficienti, disabili, fragili. E perché per il principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione e ribadito dalla Consulta gli enti non profit sono legittimati quanto gli enti pubblici». Questa è la richiesta di Uneba, che con i suoi 1000 associati è la voce degli enti del Terzo Settore di Rsa, centri diurni, comunità alloggio, assistenza domiciliare, e in particolare del non profit di radici cristiane.
Uneba ha scritto una lettera aperta alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro della salute Orazio Schillaci, al Ministro per il PNRR Raffaele Fitto, al Viceministro alle politiche sociali Maria Teresa Bellucci, al Commissario europeo Paolo Gentiloni, al Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. «Vi sollecitiamo – scrive Uneba ai rappresentanti delle istituzioni – ad intervenire (…) perché la revisione in corso dei progetti finanziati dal PNRR, e in particolare dalla Missione 6 Salute, porti una maggiore attenzione agli enti non profit del settore sociosanitario, con scelte conseguenti nell’attribuzione delle risorse».
«Investire sul sociosanitario del Terzo Settore, che partecipa a pieno titolo nel SSN, significa dare le risposte di cui hanno bisogno e cui hanno diritto i milioni di anziani e soggetti fragili dell’Italia di oggi, destinati ad aumentare ancora nell’Italia di domani». Uneba elenca quindi una serie di interventi prioritari. «Le prime priorità per i nuovi investimenti – scrive Uneba -, a nostro giudizio, sono: oltre allo sviluppo dell’assistenza domiciliare, il rafforzamento e l’evoluzione dei servizi a ciclo diurno e residenziale (trascurati dal PNRR), e gli interventi per rimediare alla carenza di medici, infermieri e operatori sociosanitari».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato