Il presidente Anelli: “L’introduzione dello scudo penale e la depenalizzazione dell’atto medico sono richieste e proposte portate avanti da tempo da Fnomceo e Organizzazioni sindacali”
“Accogliamo con favore e sosteniamo le mozioni sulla responsabilità professionale e sulla carenza di organici, presentate dalle diverse forze parlamentari e approvate questa mattina in Aula alla Camera dei Deputati. Ringraziamo i Gruppi parlamentari per aver voluto portare all’attenzione del Governo un tema tanto delicato e sentito dalla Professione quale quello della depenalizzazione dell’atto medico. Ci auguriamo che i contenuti diventino oggetto di una norma di Legge che disciplini la materia, restituendo serenità ai professionisti”. Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, interviene sulle mozioni concernenti “iniziative in materia di disciplina della responsabilità professionale degli operatori sanitari e per il superamento delle criticità connesse alla carenza di organico del personale”.
“Apprezziamo in modo particolare il fatto – continua Anelli – che le mozioni recepiscano e facciano proprie le osservazioni e le istanze della Fnomceo e delle Organizzazioni sindacali. L’introduzione di uno scudo penale, come già sperimentato durante il Covid, e la depenalizzazione dell’atto medico sono infatti richieste e proposte che la Federazione porta avanti da tempo. Ci sentiamo ascoltati, e questo ci conforta e ci rafforza nel renderci disponibili a una collaborazione volta a trovare una soluzione a questa che è una delle più gravi criticità del Servizio sanitario nazionale”.
Attraverso queste mozioni, infatti, s’impegna il Governo a bilanciare “l’esigenza di salvaguardare gli operatori sanitari da iniziative giudiziarie arbitrarie e ingiuste con la necessità di tutelare i diritti dei pazienti che si ritengano danneggiati da episodi di negligenza medica”. Come si legge nei documenti allegati all’ordine del giorno discusso questa mattina in aula, questa salvaguardia di sanitari e pazienti sarà resa possibile attraverso tre particolari azioni. La prima volta a “limitare la responsabilità penale dell’esercente la professione sanitaria, modificando l’articolo 590-sexies del codice penale, come introdotto dall’articolo 6 della legge 8 marzo 2017, n. 24.”. In secondo luogo, “distinguendo le fonti di responsabilità, separando la posizione giuridica del medico da quella della struttura sanitaria”.
La terza azione prevede l’introduzione, accanto al ricorso alla via giudiziaria, di “un sistema di risoluzione ‘alternativo’ delle controversie, che coinvolga tutte le parti in causa per ricostruire la vicenda clinica con l’ausilio delle migliori professionalità del mondo giuridico, medico legale, clinico specialistico e assicurativo per trovare una soluzione conciliativa, tempestiva e condivisa”. A tal fine sarà anche valutata l’opportunità di istituire, presso ogni centro regionale ai sensi dell’articolo 2 della legge n. 24 del 2017, una commissione, “quale organo indipendente ed imparziale, di componimento stragiudiziale delle controversie tra i pazienti che hanno usufruito di prestazioni sanitarie e il soggetto che le ha erogate”.
“Come già affermato dalla Fnomceo in audizione alla Camera – aggiunge il presidente Anelli – e come ricordato dalla mozione della maggioranza, esposta con efficacia dagli Onorevoli Francesco Ciancitto, Simona Loizzo, Annarita Patriarca, che ringraziamo insieme agli altri firmatari, sono 300mila le cause per presunta colpa medica che giacciono nei Tribunali, 35mila le richieste di risarcimenti. Il 90% delle cause finisce in un’assoluzione. Gravi le conseguenze sulla vita professionale e privata del medico ingiustamente accusato, rilevanti le ripercussioni in termini economici sul Servizio sanitario nazionale. L’assenza di serenità dei medici sul lavoro è un dato di fatto, causato dalla carenza di personale ma anche dalla paura di essere denunciati dai pazienti. In Italia, infatti, l’errore commesso dal medico può essere sanzionato anche penalmente come accade in pochissimi altri Paesi nel mondo”.
Anche il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, ha accolto con favore le mozioni approvate oggi alla Camera sulla responsabilità professionale, sottolineando la necessità immediata dello “scudo penale in attesa delle modifiche alla legge Gelli”, spiega. Per quanto riguarda il personale, invece, per Di Silverio “è necessario prevedere da subito la defiscalizzazione dell’indennità di specificità e l’abolizione tetto di spesa. Così si potrà evitare un inverno di proteste e iniziare il dialogo per rendere la professione appetibile e per salvare il Ssn. Occorre poi – prosegue – aumentare lo stipendio degli specializzandi oggi ossatura del Ssn e discriminati in termini di valore. Unica strada è concedere loro contratto di formazione con tutele e diritti”.
Con il voto di oggi, tra le altre cose, s’impegna il governo “ad adottare quanto prima i decreti attuativi della cosiddetta legge Gelli Bianco”. Ancora, “a promuovere il rafforzamento e la diffusione delle buone pratiche cliniche” e “l’adozione nei singoli reparti di linee guida in materia di formazione dei professionisti e informazione ai pazienti sull’appropriatezza di esami diagnostici e terapie”. Viene inoltre richiesto di valutare le condizioni di lavoro e come carenze strutturali ed organizzative possano influenzare negativamente la condotta professionale. A tal proposito la Camera dei Deputati impegna il Governo ad “adottare iniziative di competenza volte a prevedere, nelle more di una revisione della legge n. 24 del 2017, e in considerazione di quanto attestato dalla letteratura internazionale in merito all’incidenza che la carenza degli organici produce sul verificarsi di eventi avversi, peculiari fattispecie di esenzione della responsabilità dell’esercente la professione sanitaria, non solo nei casi in cui la condotta professionale sia coerente rispetto alle evidenze scientifiche disponibili, ma anche quando sussistano condizioni di lavoro caratterizzate da carenze strutturali ed organizzative”.
“Ringraziamo dunque il Parlamento – conclude Anelli – e il Governo per l’attenzione dimostrata verso la Professione medica. Guardiamo con fiducia alle iniziative messe in campo dai Ministri Schillaci e Nordio. Ci aspettiamo ora che tutto questo si traduca in azioni concrete ed efficaci, che sfocino in un provvedimento lungamente atteso, che porti l’Italia al passo degli altri paesi europei, depenalizzando l’atto medico, fermo restando il diritto dei cittadini a un giusto e rapido risarcimento. La Fnomceo è pronta a dare il suo contributo e a mettere a disposizione le sue competenze”. Contributo che anche Anaao Assomed è pronto ad offrire: “Ribadiamo – conclude Di Silverio – la richiesta di tavolo con le parti sociali perché senza collaborazione non c’è futuro”.
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