Sanità 18 Ottobre 2018 13:02

Sanità, ministro Grillo: «Confronto acceso con Regioni. Apriremo tavolo su risorse». La replica: «Siamo insoddisfatti»

La titolare della Salute ha annunciato l’avvio di un tavolo tecnico con i rappresentanti regionali. «Pronte una serie di azioni che mi auguro porteranno ad una maggiore fluidità nei rapporti tra il ministero e le Regioni». Razza (Sicilia) propone: «Presidenti siano commissari straordinari per le infrastrutture sanitarie»
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di Cesare Buquicchio e Giovanni Cedrone
Sanità, ministro Grillo: «Confronto acceso con Regioni. Apriremo tavolo su risorse». La replica: «Siamo insoddisfatti»

«Un confronto importante, a tratti abbastanza acceso, ma che ha avuto un esito positivo». Il ministro della Salute Giulia Grillo esce dalla Conferenza delle Regioni convocata sul tema delle risorse alla sanità indicando il bicchiere mezzo pieno, ma in realtà i nodi restano sul tavolo come ha ricordato il Presidente della Conferenza Stefano Bonaccini che ha sottolineato: «Non siamo soddisfatti dell’incontro, non c’è un euro in più per il Fondo sanitario nazionale. Ringraziamo tuttavia il ministro per aver convocato un tavolo in tempi molto ristretti».

Dall’incontro infatti non ci sono novità sostanziali: il fondo sanitario sarà aumentato di un miliardo, di poco superiore ai 114 miliardi, la cifra che già aveva stabilito il governo Gentiloni. «Nei prossimi giorni – ha aggiunto il Ministro – avvieremo un tavolo di confronto per addivenire a una soluzione condivisa su queste prime risorse finanziate nel 2019 e che poi avranno una prosecuzione negli anni successivi».

Poi il ministro ha spiegato su cosa verteranno i tavoli di confronto: «Ci sarà una serie di tavoli su vari argomenti – ha precisato Grillo – dalla formazione post-laurea al numero chiuso nelle facoltà di medicina, come avete sentito in questi giorni. Saranno tavoli ai quali parteciperà ovviamente anche il Miur. Poi ci sarà il tavolo sulla medicina generale e sulla governance, che è già aperto. Insomma – ha concluso il ministro – ci sarà una serie di azioni che mi auguro porterà ad una maggiore fluidità nei rapporti tra il ministero e le Regioni e, soprattutto, a un maggiore allineamento delle attività svolte da queste due istituzioni».

Il ministro della Salute, affiancato da Laura Castelli e Massimo Garavaglia, viceministri all’Economia, ha messo sul piatto anche le risorse previste per i prossimi anni: 3,5 miliardi, per la precisione 2 miliardi per il 2020 e 1,5 miliardi per il 2021. Una prospettiva incoraggiante per le Regioni, che però vogliono risorse adesso. In serata una nota del ministro ha ulteriormente precisato che «l’impegno del governo a mantenere le cifre invariate rispetto a quanto programmato è solo la base di partenza per il 2019. Il nostro ministero è infatti già al lavoro per trovare risorse aggiuntive: e parlo di formazione post laurea, Fondo per le liste d’attesa, nuova governance del farmaco». E poi ha annunciato che «nei prossimi giorni, insieme ai tecnici delle Regioni, finalizzeremo un documento quadro programmatico perché sono convinta che solo lavorando insieme possiamo salvare la sanità pubblica e superare le odiose diseguaglianze d’accesso alle cure.  Nella legge di bilancio cercheremo di fare tutte le integrazioni possibili, anche in fase di conversione».

Nell’immediato la risposta delle regioni non era stata positiva. «Le risorse per il fondo sanitario, annunciate come aggiuntive nelle settimane scorse, sono in realtà – ha spiegato Bonaccini – quelle già previste dalla programmazione esistente. Non abbiamo ricevuto riscontro, al momento, rispetto alle questioni più urgenti e rilevanti che abbiamo posto. Tra queste quelle relative alle risorse necessarie per sostenere il rinnovo del contratto e per la spesa farmaceutica innovativa, i vincoli sul turn over e i limiti per le borse di specializzazione, le previsioni sul cosiddetto pay back e l’edilizia sanitaria. Temi e urgenze condivisi da tutte le Regioni e contenuti in un documento che l’assessore Sergio Venturi, a nome di tutti gli assessori alla Salute ha illustrato al Ministro».

«Abbiamo proposto però – ha concluso Bonaccini – un tavolo tecnico urgente in cui provare ad avvicinare le posizioni nei prossimi giorni nell’interesse prioritario dei cittadini e della sostenibilità del servizio sanitario pubblico. Ringrazio il ministro che ha accolto questa proposta ed abbiamo dato la massima disponibilità per trovare soluzioni condivise già dalle prossime ore».

«Abbiamo parlato  – ha aggiunto Bonaccini a Sanità Informazione – anche del tema delle borse di specializzazione: servono qualche migliaio di borse di specializzazione in più. Mi sembra che la ministra abbia accolto in termini positivi questo elemento di criticità che c’è oggi che ci trasciniamo dal passato»

Anche gli altri assessori e governatori presenti erano tutt’altro che soddisfatti. Critico il Presidente del Molise Donato Toma che ha manifestato insoddisfazione per la norma che rende incompatibile la figura del presidente della Regione con quella del commissario alla sanità. «Sarebbe un errore gravissimo. Il ministro ha detto che sono posizioni politiche divergenti che in altre sedi possono essere portate – ha spiegato – forse intendeva la possibilità di impugnative». Riguardo poi al tema dei fondi per la sanità Toma ha sottolineato che le Regioni «non sono soddisfatte ma sono compatte e aperte a lavorare per trovare più punti di incontro».

Più ottimista l’assessore alla Sanità della Regione Sicilia Ruggero Razza che lancia anche una proposta sulle infrastrutture sanitarie: «Ci aspettavamo qualcosa in più sul fronte delle risorse, ma c’è la volontà del ministro a trovare una soluzione entro 72 ore. Noi come Sicilia abbiamo avanzato la proposta di lavorare sulle infrastrutture con l’introduzione di una misura shock come quella di nominare i presidenti delle Regioni come commissari straordinari per le infrastrutture andando in deroga al Codice degli Appalti».

LE RICHIESTE DELLE REGIONI

Le Regioni hanno avanzato le seguenti richieste: LEGGI DOCUMENTO INTEGRALE

Fondo sanità: un quadro pluriennale sul finanziamento del Fondo sanitario che privilegi un incremento di risorse indistinte. Garantire l’autonomia programmatoria ed organizzativa delle Regioni nella realizzazione dell’erogazione dei LEA, in condizione di efficienza, qualità e appropriatezza. Inoltre rinvigoriti strumenti e indicatori di verifica dei livelli essenziali.

Edilizia sanitaria: al più presto strutturare un Piano che preveda interventi strutturali antisismici e rispettosi delle norme antincendio con un ammodernamento tecnologico. Occorre inoltre procedere al rifinanziamento dell’art.20 legge 67/88.

Contratto: incremento di risorse per finanziare i rinnovi contrattuali. inoltre risoluzione per le questioni inerenti all’indennità di esclusività  e le dinamiche del salario accessorio per le quali occorre superare il tetto di spesa calcolato sull’anno 2016, come previsto dall’articolo 23 comma 2 del D.lgs 75/2017.

Contratti di formazione specialistica: incremento dei contratti di formazione specialistica per almeno 3.000 borse, attraverso uno specifico finanziamento in Legge di Bilancio. Anche per mantenere l’incremento dei posti per il corso per MMG dovranno essere reperite le idonee risorse di bilancio.

Medicina generale: Il cosiddetto “decreto MET”, presentato alle OO.SS. dei medici di medicina generale ma non alle regioni, non può che trovare una ferma opposizione da parte delle regioni se rifletterà i contenuti desumibili dalle dichiarazioni ministeriali e da quanto riportato dai referenti sindacali.

Tetto spesa per il personale: Problematica sul vincolo della spesa di personale in sanità dato dalla spesa dell’anno 2004 meno l’1,4% . A tale scopo è stato istituito un Tavolo tecnico cui affidare il compito di predisporre una proposta di revisione della normativa relativa al contenimento del costo del personale delle Aziende e degli Enti del Servizio sanitario nazionale.

Revisione governance farmaceutica: arrivare una posizione politica unitaria forte Regioni/Governo, al fine di definire in tempi utili per la manovra la semplificazione del percorso di ripiano dello sfondamento del tetto della farmaceutica ad acquisto diretto, fermo dal 2017.

Payback: avviare una proposta normativa che prescriva l’efficacia delle transazioni 2013-2015 formalizzate ai sensi del comma 390 della legge 205/2017.

Sostegno alla spesa per i farmaci innovativi, vaccinali e oncologici: le Regioni chiedono che venga superato il meccanismo di rimborso e che il riparto avvenga a quota d’accesso, consentendo una programmazione, anche finanziaria, dei relativi approvvigionamenti e della successiva somministrazione.

Spesa per l’applicazione dei nuovi Lea: definire l’impatto finanziario della garanzia dei nuovi Lea. Nello specifico, mancano alcuni provvedimenti per colmare il divario tra livello delle prestazioni da garantire e livello di finanziamento.

Abolizione superticket: È necessario prevedere un adeguato finanziamento in Legge di Bilancio, al fine di superare la quota fissa per ricetta.

Piani rientro sanitario dal disavanzo: Le regioni chiedono che venga mantenuta la possibilità di far coincidere le figure di Presidente della Regione e Commissario ad acta, come già avviene per Campania e Lazio per salvaguardare il raccordo tra la programmazione della regione e l’azione amministrativa.

Finanziamento strutturale indennizzo emotrasfusi: necessario il trasferimento delle somme dovute e ripristinare il finanziamento a regime per l’esercizio di tale funzione a decorrere dall’anno 2019.

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