ESCLUSIVA | Botta e risposta a margine della presentazione del Manifesto Interreligioso dei Diritti nei Percorsi di Fine Vita. L’assessore alla Sanità del Lazio ha invitato la titolare della Salute alla conferenza sullo Stato di salute della popolazione del Lazio. «Sarà tavolo tecnico a decidere, noi come governo proseguiamo per la nostra strada – sottolinea il ministro – convinti che un presidente di regione non possa fare contemporaneamente anche il Commissario»
Continua il duello a distanza tra il Ministro della Salute Giulia Grillo, da una parte, e la Regione Lazio dall’altra. Al centro dello scontro la fine del commissariamento della sanità della Regione guidata da Nicola Zingaretti: il governatore ha più volte annunciato l’imminente fine dei vincoli commissariali ma pochi giorni fa è stato ‘gelato’ dal ministro della Salute, la pentastellata Giulia Grillo, che ha ricordato come «risulta ancora un disavanzo di 110 milioni di euro».
Dunque, tutti sono in attesa che si pronunci il tavolo di verifica previsto per marzo: la Regione è convinta di chiudere con un disavanzo di 20 milioni di euro, il ministro dice che la proiezione prevede una risalita oltre i 100 milioni. Sarebbe comunque sotto il limite del 5% del fondo sanitario regionale il cui superamento è uno degli elementi che fa scattare il piano di rientro.
Il confronto è proseguito a margine della presentazione del Manifesto Interreligioso dei Diritti nei Percorsi di Fine Vita, presentato a Roma nel Salone del Commendatore del Complesso Monumentale del Santo Spirito dal gruppo promotore costituito dalla Asl Roma 1.
«Roma e Lazio hanno tante eccellenze tante qualità, lo abbiamo dimostrato – spiega Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, a Sanità Informazione – In questa città abbiamo una media sui trapianti di oltre un trapianto al giorno, 388 trapianti l’anno, a dimostrazione di un livello di eccellenza importante, soprattutto fatto dai nostri operatori, medici, professionisti, infermieri. Su questo credo che il confronto deve rimanere aperto. Le critiche, se sono costruttive, ben vengano per migliorare i servizi. Se sono critiche preconcette non le accetteremo mai perché difendiamo il nostro modello e i nostri professionisti. Ho invitato personalmente il Ministro a venire il 14 a una grande presentazione del rapporto sullo stato di salute della popolazione del Lazio. Sarà un momento anche di confronto, di analisi, di crescita di questo sistema che è il sistema della Capitale, un sistema che ha sofferto molto ma che ora vuole correre verso sfide future, abbiamo tutte le potenzialità».
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Alle parole dell’assessore ha subito replicato la titolare del dicastero di Lungotevere Ripa che ha prima invitato a separare il discorso dei blitz all’Umberto I e al Pertini con quello del commissariamento: «L’uscita dal commissariamento – ha sottolineato Grillo a Sanità Informazione – è collegata invece a dei tavoli tecnici che valuteranno a breve i risultati della gestione commissariale e da lì verranno fuori i risultati. Da quello che ho visto, leggendo i precedenti verbali, non mi sembra che fino ad ora ci sia stato un miglioramento tale da poter configurare l’uscita ma poi non sono io che devo dire questo, è una valutazione strettamente tecnica. Aspetteremo. Noi come governo proseguiamo per la nostra strada convinti che un presidente di regione non possa fare contemporaneamente anche il Commissario senza nulla di personale nei confronti dei presidenti di regione che si trovano in questa situazione».
Ma ancora una volta, non si è fatta attendere la replica dell’assessore del Lazio D’Amato, che nei giorni scorsi ha anche paventato il rischio che la mancata uscita dal commissariamento possa costare mille possibili assunzioni. «Sul commissariamento dipende dai tavoli, dipende dai numeri – sottolinea l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio – Ci sono le leggi, ci sono le regole, non è un discorso di natura soggettiva, ma molto oggettivo. Il Lazio ai tavoli è da anni in equilibrio di bilancio per quanto riguarda la differenza tra ricavi e costi, abbiamo costantemente aumentato i punteggi nella griglia Lea. Sicuramente c’è ancora tanto da fare ma tecnicamente ci consideriamo con le carte in regola, fuori dal percorso di commissariamento nel rispetto del mandato ricevuto. Verificheremo cosa verrà fatto ai tavoli ma siamo sereni e siamo fiduciosi. Poi certo se ci sono problemi di pulizia all’Umberto I cambieremo la ditta di pulizie, non è questo il tema. Tenere il Lazio sotto il regime di commissariamento dopo tanti anni è ingiusto e ingeneroso nei confronti dello sforzo che i tanti operatori hanno fatto in questa regione e che adesso meritano il rispetto e meritano soprattutto uno sviluppo del sistema e non continuare a protrarre un meccanismo di commissariamento che rischia di essere deleterio per questa regione».