Il presidente della Commissione Sanità di Palazzo madama commenta la crisi di governo e i suoi riflessi sulla sanità: «Molto del lavoro di questi 14 mesi rischia di essere buttato: penso ai nuovi provvedimenti sui vaccini, a quello che bisognava ancora fare per i contratti dei medici, all’intramoenia per gli infermieri, penso a tutti i temi legati alla formazione dei camici bianchi, penso alle borse di specializzazione per il prossimo anno. Tantissime cose che ora trovano uno stop che il comparto sanitario non meritava»
«La sanità paga, come altri settori, la caduta del Governo Conte. Una interruzione improvvisa come questa blocca tutti i provvedimenti che erano in discussione e in lavorazione». Così il Senatore Pierpaolo Sileri, Presidente della Commissione Sanità, commenta a caldo a Palazzo Madama gli sviluppi della crisi di Governo e le implicazioni per le attività dell’organo da lui guidato.
«Molto del lavoro di questi 14 mesi rischia di essere buttato: penso ai nuovi provvedimenti sui vaccini, a quello che bisognava ancora fare per i contratti dei medici, all’intramoenia per gli infermieri, penso a tutti i temi legati alla formazione dei camici bianchi, penso alle borse di specializzazione per il prossimo anno. Tantissime cose che ora trovano uno stop che il comparto sanitario non meritava», continua Sileri.
C’è la possibilità che il prossimo Governo abbia un diverso colore politico. Come dovrà tener conto del tanto lavoro fatto in Parlamento e nella Commissione Sanità da lei presieduta?
«Non so se, e che tipo, di Governo avremo. Certo è che sarebbe un peccato dover andare alle elezioni e ripartire con un nuovo Governo che avrebbe bisogno di mesi per essere formato e ricominciare da capo per tutti quei provvedimenti che citavamo sulla sanità. Vedrei molto meglio terminare ciò che fino ad oggi si è messo in cantiere e poi se e quando necessario ridare la parola agli elettori. La legislatura usualmente dura e dovrebbe durare 5 anni e 5 anni non sono pochi per cambiare il Paese. Ma la parola passa ora a Mattarella», conclude Sileri.