La questione approda in Parlamento: M5S chiede ritiro della pubblicità. Filippo Anelli scrive a Vigilanza Rai: «Stato tuteli SSN». Magi (OMCeO) Roma: «Messaggio che scredita sanità». E intanto partono le denunce…
Petizioni, denunce e richieste di intervento. I medici insorgono contro lo spot andato in onda anche sulle reti Rai che vede protagonista Enrica Bonaccorti nell’intento di sponsorizzare un sito che fa consulenza legale per ottenere risarcimenti per errori nell’assistenza ospedaliera. Una pubblicità considerata inopportuna e fuorviante dalla categoria medica. Un caso che è finito anche in Parlamento dove è bipartisan l’indignazione per il messaggio contenuto. E la tv di Stato è corsa subito ai ripari: lo spot sarà sottoposto all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (Iap), per una sua “opportuna valutazione” e, in attesa dell’esito della valutazione, viene sospeso in via cautelativa.
PD E M5S CONTRO SPOT
«Il messaggio ha un effetto molto pericoloso, perché farà aumentare sempre di più la medicina difensiva, ma soprattutto determinerà un conflitto tra medico e paziente in un’Italia in cui già si stima che siano oltre 3mila i casi di aggressione a medici e infermieri ogni anno», dichiarano Paolo Siani e Luca Rizzo Nervo, deputati del Pd in Commissione Affari sociali della Camera. Il Movimento Cinque Stelle chiede la sospensione della messa in onda: «Quello spot pubblicitario è un’offesa di una gravità notevole nei confronti dei medici e degli esercenti la professione sanitaria, sempre meno considerati per l’impegno e l’abnegazione con cui tutti i giorni si prodigano nel curare pazienti, facendolo spesso con poche risorse, in numero esiguo e in condizioni che definire difficili è poco» affermano i deputati e medici del M5S Massimo Carmelo Misiti e Giorgio Trizzino. «Bene ha fatto la Rai a sospendere lo spot ‘Obiettivo Risarcimento’ che faceva riferimento, in modo assolutamente inappropriato e subdolo, agli errori che, secondo gli autori, vengono registrati nelle strutture sanitarie ospedaliere. Ritengo questo spot del tutto incoerente con la missione e il ruolo della televisione pubblica in Italia e, soprattutto, pericoloso poiché rischia di alimentare episodi di violenza nei confronti del personale sanitario impegnato nelle attività di soccorso», ha affermato la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan (Leu).
FNOMCEO LANCIA PETIZIONE E SCRIVE A COMMISSIONE VIGILANZA
Lettera della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) alla Commissione parlamentare di vigilanza Rai contro la messa in onda, anche sulle reti del servizio pubblico, del nuovo spot di una società «nota per intentare – e sollecitare – azioni di rivalsa, anche temerarie, verso il Servizio Sanitario nazionale da parte di pazienti che non si ritengano soddisfatti delle prestazioni ricevute. Dovrebbe prevalere l’interesse pubblico, lo Stato dovrebbe tutelare la più grande azienda italiana, il Servizio sanitario nazionale produce salute. Il sentire dei medici verso questo spot è di pura indignazione», ha detto Filippo Anelli, presidente di Fnomceo. Anelli ha annunciato anche una lettera al Consiglio nazionale forense in relazione alle pressioni da parte degli avvocati per intentare cause di risarcimento che «al 90% finiscono in un nulla di fatto, ma che aumentano il clima di tensione in cui lavorano gli operatori sanitari».
La Fnomceo ha anche lanciato una petizione online per chiedere al Ministro della Salute, Giulia Grillo, di sollecitare «l’adozione di strumenti di controllo preventivo, al fine di evitare che messaggi distorti, veicolati su canali pubblici, arrechino danno al Servizio Sanitario nazionale, che, nonostante tutte le difficoltà, assicura elevati livelli certificati di tutela della salute e di assistenza ai cittadini». È questo, spiega una nota della Fnomceo, «il primo intervento messo in atto dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, come reazione alla messa in onda, anche sulle reti Tv della Rai, del nuovo spot di una società nota per intentare – e sollecitare – azioni di rivalsa, anche temerarie, verso il Servizio Sanitario nazionale da parte di pazienti che non si ritengano soddisfatti delle prestazioni ricevute».
LETTERA OMCEO ROMA A MINISTRO GRILLO
Il Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi, ha preso carta e penna e scritto alla “collega” Giulia Grillo. Nel testo della missiva si sottolinea che «il messaggio dello spot è stato congeniato con lo scopo di incentivare e di indurre, anche in modo ingannevole, eventuali azioni di rivalsa contro il SSN (legge 24/2017) e contro i medici e gli operatori sanitari da parte di quei pazienti che ritengono, a torto o a ragione, di non essere soddisfatti delle prestazioni ricevute o che credono di aver subito ipoteticamente un danno (infatti a loro dire, il costo dell’azione legale è a totale carico della SRL anche in caso di soccombenza e quindi di fatto si incentivano anche azioni temerarie)».
«Appare inutile – aggiunge Magi – sottolineare lo sdegno e l’ingiustificato allarmismo che questo spot televisivo, con un simile messaggio, ha destato nei medici e negli operatori sanitari, in più amplificato, in quanto diffuso soprattutto su reti televisive pubbliche creando una naturale confusione nei cittadini che lo vedono. L’effetto del messaggio pubblicitario oltre a quello di screditare la sanità, specie quella pubblica, è chiaramente quello di “procurare” numerosi clienti alla citata SRL. Ci sono poi una serie di effetti “perversi” sul quale La invito a riflettere: il ricorso pletorico alla medicina difensiva, in quanto dai colleghi medici è ritenuto l’unico strumento utile a tutela nell’esercizio della propria professione. Tutto questo, come lei ben saprà, con l’inevitabile aumento delle prescrizioni e conseguentemente dei costi per il Ssn. C’è poi la perdita di quella serenità di giudizio e di operato, indispensabile per effettuare le giuste ed adeguate scelte terapeutiche in favore dei pazienti. E infine, esacerbando gli animi, alimentando il regime del sospetto, si rischia di alimentare quel rancore verso la classe medica che sempre più spesso, come le cronache purtroppo dimostrano, sfociano in atti di violenza».
Magi parla poi di «discredito immeritato per la professione» e si rivolge direttamente al Ministro: «Come Suo Presidente di Ordine chiedo alla “collega” Giulia Grillo, prima come medico e poi come Ministro della Repubblica con delega alla salute di agire a tutela soprattutto dei cittadini ma anche dei suoi colleghi e di voler porre in atto tutte quelle azioni che riterrà opportune intervenendo sugli organi competenti per l’adozione di tutti quegli strumenti che evitino messaggi distorti, veicolati addirittura da canali pubblici e che arrechino il colpo finale ad un già debole SSN. Infine rivolgendomi al Ministro, Le chiedo che siano attivati tutti gli strumenti di repressione prima e di controllo poi di ogni discutibile forma di pubblicità, da qualunque parte provenga, che danneggi il pubblico interesse e la corretta informazione e che soprattutto non inganni i cittadini».
CISL MEDICI: BASTA PUBBLICITA’ CHE ISTIGANO ALL’ODIO
«Dai cartelloni con le manette, alle donne che hanno subìto violenza con un camice bianco che si intravede in sottofondo che lascia ampio spazio alla fantasia di chi guarda. Non bastava l’orda di avvocatucci che ormai girano dentro gli ospedali a caccia di possibili clienti al pari dei cassamortari. Ma la Bonaccorti no, questa non ce l’aspettavamo». Così, Biagio Papotto, segretario generale Cisl Medici, commenta lo spot, che, titola il comunicato, “istiga all’odio” in cui la presentatrice, si legge in una nota, «si è avventurata in una pubblicità che gira in video e nelle chat in questi giorni, nella quale dice che ‘se pensi di dover avere un risarcimento da un danno ricevuto in ospedale ecco il numero di telefono, hai anche 10 anni per avere ciò che ti spetta…’». «Perché – si chiede Papotto – non mettere in evidenza quanta fatica, quante vite vengono salvate ogni giorno, quanta qualità c’è nella sanità italiana, che mette il nostro Paese al terzo posto nel mondo?». Allo stesso tempo, conclude la nota, «non sento mai parlare di tutte le cose buone che i nostri medici fanno quotidianamente con il massimo della serietà e con le risorse che si ritrovano».
MEDICI SMI: RAI RITIRI SPOT E MINISTRO INTERVENGA
La Rai ritiri lo spot ed intervenga il ministro Grillo. Sono queste le due richieste del sindacato dei medici (Smi) in relazione alla campagna pubblicitaria che offre assistenza legale per la richiesta di risarcimenti per errori sanitari. ‘«Lo spot di Enrica Bonaccorti che sponsorizza un sito che fa consulenza legale per ottenere risarcimenti per errori nell’assistenza ospedaliera troppo semplicisticamente ha un solo effetto: quello di criminalizzare i medici impegnati tutti i giorni nelle corsie dei nosocomi del nostro Paese a salvare vite umane», scrive Pina Onotri, Segretario Generale dello SMI (Sindacato Medici Italiani). «Tutta la vicenda è paradossale – sottolinea Onotri – da un lato la signora Enrica Bonaccorti, appare evidente, non padroneggia la legge italiana sul rischio clinico e per questo siamo a disposizione, con nostri colleghi medici, specialisti della materia, per colmare questa sua grave lacuna. Dall’altro lato, è oltre modo grave che la Rai, azienda pubblica, non conosca la recente normativa che regola i danni arrecati ai pazienti ricoverati».
CONSULCESI: DENUNCIA IN PROCURA CONTRO LO SPOT RISARCIMENTI
«Presenteremo una denuncia alla Procura di Roma contro lo spot della società Obiettivo Risarcimento perché fornisce ai cittadini una comunicazione ingannevole e scorretta». Lo annuncia Consulcesi, network dedicato a chi opera nel mondo medico-sanitario e fornisce tutela legale ai camici bianchi. «Uno spot del genere stimola tensione contro il mondo sanitario – sottolinea il presidente Massimo Tortorella – e fomenta azioni contro gli operatori sanitari. Queste comunicazioni sono sbagliate e vengono fatte da società il cui unico obiettivo è il riscontro economico». Tortorella specifica inoltre che, stando ai dati ufficiali dei tribunali italiani, «il 97% delle cause intentate in sede civile per risarcimenti in seguito a presunti errori diagnostico-sanitari, finisce in un nulla di fatto». E ancora: «La cattiva comunicazione sul Servizio sanitario pubblico è una piaga, il Ssn è un’eccellenza italiana. Uno spot come quello mandato in onda crea un grave danno d’immagine per gli operatori sanitari».