Davanti alle Commissioni congiunte di Camera e Senato (Affari Sociali e Sanità) il ministro della Salute, Roberto Speranza ha illustrato le linee programmatiche del suo dicastero
Dalla revisione del ticket allo sblocco delle assunzioni, dai commissariamenti delle regioni ai vaccini. La relazione del ministro della Salute, Roberto Speranza davanti alle Commissioni congiunte di Camera e Senato (Affari Sociali e Sanità) ha toccato quasi tutti i nodi della sanità italiana e ha confermato le linee programmatiche che
il Ministro negli ultimi giorni aveva già tracciato nelle uscite pubbliche. Arrivato di primo mattino a Palazzo Madama, Speranza è partito ancora una volta da quello che rappresenta la stella polare della sua azione politica, l’articolo 32 della Costituzione e l’idea dell’universalità del servizio sanitario nazionale. «Universalità significa che di fronte a un essere umano bisognoso di cura non conta la condizione economica o il territorio di provenienza, ma si ha diritto alla cura e questo diritto è descritto come fondamentale. Questo è il programma di fondo – ha affermato Speranza – ma il percorso di realizzazione di quei principi costituzionale è ancora in itinere. La realtà di oggi richiede ancora uno sforzo enorme rispetto all’applicazione di quei principi. L’obiettivo di fondo è quello di avvicinare ogni giorno un po’ di più la realtà che viviamo ai principi che la costituzione ci indica e vorrei fare anche lo sforzo con il Parlamento di trasferire ai cittadini la consapevolezza di quale pietra preziosa abbiamo tra le mani, che non è sempre nella pienezza cognitiva del nostro Paese».
LA MANOVRA
In primis, Speranza ha voluto ribadire le misure disposte nell’ultima manovra: «Il testo della Manovra segnala un’attenzione molto significativa e importante al comparto sanitario. Si chiude la stagione dei tagli e si ricomincia ad investire in maniera consistente. I 2 miliardi in più sul fondo sanitario nazionale sono confermati, così come 1,5 miliardi per il 2021. Spero che nel dibattito parlamentare la situazione possa migliorare». Poi l’abolizione del superticket che andrà a regime dal primo settembre 2020: «Sul piano finanziario significa un investimento di 165 milioni di euro nel 2020 e di 490 per gli anni successivi che si sommano ai 60 milioni di euro degli anni precedenti. La scelta è stata fatta grazie a risorse extra fondo sanitario nazionale».
TICKET
Altro capitolo quello della revisione dei ticket, una misura che sta facendo discutere in questi giorni. Speranza ha annunciato che nel 2020 lavorerà all’ipotesi di «revisione del sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei cittadini che, a parità di entrate, valuterà l’ipotesi di una redistribuzione del peso della partecipazione in funzione del reddito familiare equivalente». Secondo il Ministro «il sistema del ticket necessita di una razionalizzazione, soprattutto dove è iniquo, ad esempio per le famiglie numerose con redditi bassi. Nelle esenzioni sarà attributo un peso maggiore al fattore ‘condizione economica‘. Su questo tema ci sarà un collegato alla legge di Bilancio».
BLOCCO ASSUNZIONE E COMMISSARIAMENTI REGIONI
Altro tema caldo toccato da Speranza è quello della carenza di personale su cui «c’è un grido di dolore diffuso e omogeneo che arriva dalle Regioni». Secondo il titolare della Salute: «E’ necessario assicurare un intervento sui vincoli assunzionali, al fine di renderli maggiormente flessibili, aiutando le Regioni a far fronte alle contingenti esigenze delle proprie reti assistenziali, mediante strumenti di governo del personale, idonei a fronteggiare le esigenze connesse alle prestazione di cure, anche superando le condizioni di precarietà: sul tema sono allo studio una serie di misure». Per fronteggiare la carenza di specialisti, Speranza punta all’aumento dei contratti di formazione medica specialistica. «Tale indirizzo oltre a superare l’imbuto formativo – ha spiegato il ministro – concorrerà ad affrontare la grave carenza del personale medico aggravato dalla gobba pensionistica, cioè l’esodo dal Ssn per il pensionamento di medici specializzati. Sarà poi necessario garantire un’adeguata valorizzazione degli specializzandi all’interno delle reti assistenziali, anche al fine di facilitarne il successivo inserimento lavorativo riducendo il rischio di dispersione dopo la specializzazione». Speranza ha poi toccato il tema dei commissariamenti: secondo Speranza spesso non hanno ottenuto i risultati sperati, per questo sarebbero necessari dei «commissariamenti mirati», magari rivolti solo alla singola azienda ospedaliera in difficoltà.
VACCINI
«La prevenzione vaccinale è per noi un pilastro. Confermiamo l’impegno di un attento e continuo monitoraggio sull’adesione all’obbligo vaccinale». Le parole di Speranza sull’obbligo vaccinale sono state chiare davanti a deputati e senatori. Dunque non cambia la linea del governo sul tema, anche se il Ministro si è detto disponibile «a interagire con le iniziative di natura parlamentare in corso sul tema dei vaccini».