Il Presidente della Commissione Sanità di Palazzo Madama ha aderito alla petizione lanciata dal network legale Consulcesi per l’istituzione di una camera di compensazione per le diatribe tra medici e pazienti. Sullo spot risarcimenti: «Non è giusto che si inciti all’odio verso i medici proponendo denunce che poi nella stragrande maggioranza dei casi cadono nel vuoto perché è raro che poi vi sia un errore da parte del medico»
«È importante far ripartire quel dialogo tra pazienti e medici facendo capire che sono dalla stessa parte». Ha le idee chiare il presidente della Commissione Sanità del Senato, Pierpaolo Sileri, Movimento Cinque Stelle, che nei giorni scorsi ha aderito alla petizione promossa dal network legale Consulcesi “Stop all’odio verso i medici. Subito il Tribunale della Salute”. La raccolta di firme è nata sull’ondata di proteste dei camici bianchi per lo spot andato in onda anche sulle reti Rai in cui si invitavano i pazienti a chiedere risarcimenti ai medici per la malasanità. La petizione ha già superato le 12mila adesioni. La proposta rilanciata su Change.org prevede l’istituzione di un Tribunale della Salute che possa svolgere il ruolo di camera di compensazione nelle diatribe tra medici e pazienti, continua a raccogliere consensi anche a livello istituzionale, come testimonia l’adesione di Sileri e l’attenzione che gli sta dedicando il mondo sindacale e delle associazioni.
«Ho firmato la petizione perché la ritengo giusta – spiega a Sanità Informazione Pierpaolo Sileri -. Non ritengo sbagliato lo spot sulla malasanità, io forse non lo avrei fatto in quella maniera e non lo avrei mandato sulla tv pubblica. Credo che sia importante far ripartire quel dialogo tra pazienti e medici facendo capire che sono dalla stessa parte. Il medico aiuta il paziente. Il paziente si offre con la sua malattia al medico affinché lo curi. Invece purtroppo oggi il medico viene visto come colui che commette un errore, colui che ha generato le liste di attesa, come se fosse la causa di tutti i problemi. Un dialogo, la possibilità di parlare, la possibilità di confrontarsi, anche far capire che a volte il problema è a monte, nel sistema, aiuterebbe non poco. Credo sia un’ottima idea quella di istituire un Tribunale del malato o della Salute dove si può parlare del contenzioso, si può arrivare a una conclusione senza finire alle denunce».
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Per i camici bianchi il momento è tra i più delicati: sono trecentomila le cause giacenti nei confronti di medici e strutture sanitarie per presunta malpractice. Una situazione che sta facendo aumentare in modo esponenziale il ricorso alla medicina difensiva. «D’altra parte – continua Sileri – non è nemmeno giusto che si inciti all’odio verso i medici proponendo denunce che poi nella stragrande maggioranza dei casi cadono nel vuoto perché è raro che vi sia effettivamente stato un errore da parte del medico. È chiaro che quando c’è un danno è giusto che venga risarcito: se c’è un errore grossolano il medico deve essere punito, però nella stragrande maggioranza dei casi non è così».