Prevenzione 11 Settembre 2024 11:46

Malattie respiratorie gravi, allo studio un test del sangue per prevederle

Si tratta di un esame che analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) e altre gravi malattie respiratorie

Malattie respiratorie gravi, allo studio un test del sangue per prevederle

Prevedere il rischio di ammalarsi di Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) e altre gravi malattie respiratorie: è questo l’obiettivo a cui sta lavorando un team scientifico supportato dai National Institutes of Health (Nih) statunitensi. I ricercatori puntano ad offrire la diagnosi precoce attraverso un semplice esame del sangue. Per farlo, hanno messo a punto un test del sangue preclinico che analizza 32 proteine ritenute predittive di un adulto con maggiore probabilità di aver bisogno di cure mediche o di morire a causa di gravi patologie respiratorie. Il punteggio di rischio messo a punto si basa sui dati relativi alla salute polmonare di circa 2.500 adulti degli States, persone di età compresa tra 18 e 30 anni che hanno partecipato a uno studio sulle malattie cardiovascolari durato un trentennio. I risultati ottenuti sono pubblicati sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine.

A che punto sono i ricercatori

“Non siamo ancora pronti per l’uso pratico di questo test, ma è un progresso promettente”, premette James P. Kiley, direttore della Divisione malattie polmonari del National Heart, Lung, and Blood Institute (Nhlbi), centro che fa parte dei Nih, ente finanziatore dello studio. L’esame, prosegue l’esperto, “consolida le intuizioni di decenni di test respiratori e valutazioni mediche in un unico strumento che ha il potenziale per identificare i pazienti a rischio di gravi malattie e complicazioni”. Gli scienziati hanno valutato i dati di salute dei partecipanti allo studio e hanno poi passato al setaccio migliaia di proteine ​​dai campioni di sangue forniti al traguardo dei 25 anni. Così sono riusciti a identificarne 32 che meglio prevedevano quali persone stavano avendo un rapido declino della funzionalità polmonare.

Su cosa si basa il calcolo delle probabilità di ammalarsi

Queste proteine ​​sono state quindi usate per creare un punteggio in grado di prevedere la probabilità che una persona avrebbe avuto bisogno di cure mediche o sarebbe morta a causa di una patologia polmonare o di un grave evento respiratorio. Nel dettaglio, gli adulti con punteggi più alti avevano una probabilità maggiore del 17% di aver bisogno di cure ospedaliere per malattie respiratorie, una probabilità maggiore dell’84% di sviluppare Bpco e una probabilità maggiore dell’81% di morire per una malattia respiratoria, come Bpco o polmonite. Gli adulti con punteggi più alti avevano anche una probabilità maggiore del 10% di sperimentare esacerbazioni respiratorie, come tosse, muco o mancanza di respiro, che richiedevano un trattamento.

I test respiratori

Ad oggi, spiega Ravi Kalhan, coautore dello studio in forze alla Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago, “non abbiamo un buon modo per capire facilmente se un paziente è su una traiettoria ripida di declino della funzionalità polmonare. Se avessimo uno strumento clinico di facile implementazione, come un esame del sangue, ciò consentirebbe interventi più precoci che potrebbero, a lungo termine, migliorare la salute polmonare”. I partecipanti allo studio decennale hanno eseguito test respiratori fino a sei volte durante lo studio, e hanno generato altri dati sulla salute polmonare. Durante questo periodo, 2.332 hanno sperimentato un normale declino della funzionalità polmonare e 138 hanno sperimentato un brusco declino. Per testare il punteggio di rischio, i ricercatori lo hanno utilizzato per valutare retrospettivamente i rischi di malattie respiratorie in oltre 40mila adulti da due precedenti studi osservazionali.

Necessarie ulteriori sperimentazioni cliniche

Il modello di previsione ha funzionato, identificando chi era più a rischio (dopo aver preso in considerazione più fattori, tra cui sesso, peso, asma, storia di fumo e così via). Come succede con “l’utilizzo dei livelli di colesterolo per valutare il rischio di un paziente di avere un infarto, stiamo esaminando i percorsi biologici per prevedere il rischio di una persona di avere Bpco o gravi complicazioni da Bpco”, conclude Gabrielle Y. Liu, coautrice dello studio, University of California, Davis Medical Center di Sacramento. Questo tipo di esame del sangue, precisano gli esperti, deve ancora essere studiato in sperimentazioni cliniche prima di essere preso in considerazione per l’approvazione da parte della Food and Drug Administration come strumento di screening per aiutare a prevedere i rischi di malattie respiratorie croniche.

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...