Lavoro e Professioni 12 Aprile 2021 12:15

AIFI, il nuovo presidente Cecchetto: «Alcuni interventi chirurgici evitabili con la fisioterapia»

Nel programma del neo eletto Cecchetto focus su formazione di qualità per tutti i fisioterapisti, collaborazione con il mondo accademico e risposte tempestive ai bisogni dei cittadini

AIFI, il nuovo presidente Cecchetto: «Alcuni interventi chirurgici evitabili con la fisioterapia»

Dopo quasi sette anni cambia la guida di AIFI, l’Associazione Italiana di Fisioterapia, a lungo associazione maggiormente rappresentativa di categoria e oggi associazione tecnico-scientifica di riferimento per la professione del fisioterapista. Mauro Tavarnelli, in carica dal 2014, ha lasciato il testimone a Simone Cecchetto: classe 1975, una lunga esperienza in AIFI e attualmente Responsabile del Servizio Professioni Sanitarie – Area Riabilitazione presso l’Azienda Provinciale dei Servizi Sanitari di Trento e professore a contratto presso l’Università di Verona. Tra le sfide che attendono Cecchetto quella di completare la transizione di AIFI e proseguire nel dialogo con il mondo medico.

Cecchetto nuovo presidente AIFI, il programma

«Le prime azioni da presidente saranno rivolte soprattutto a riorganizzare l’attività di AIFI per farle assumere definitivamente la sua nuova veste di associazione tecnico scientifica – spiega Cecchetto -. Già dal primo Consiglio Direttivo Nazionale, a due giorni dall’elezione, abbiamo tracciato le prime linee di azione sulla nostra riorganizzazione interna. Vogliamo dare un segnale forte di impegno per rispondere con energia alla fiducia che i soci ci hanno dato».

Cecchetto annuncia per il 2021 due eventi: uno per valorizzare i dottori di ricerca in fisioterapia per dare visibilità all’eccellenza in questo ambito. E poi un congresso scientifico internazionale in autunno, immaginato come «il primo grande evento della nuova AIFI».

I tre capisaldi del programma sono una formazione di qualità per tutti i fisioterapisti, la collaborazione con il mondo accademico e le risposte tempestive ai bisogni dei cittadini. In particolare, diffondere le ultime evidenze scientifiche in ambito fisioterapico che potrebbero cambiare l’approccio verso certe patologie. Un cambiamento che potrebbe giovare al paziente evitandogli interventi ben più invasivi.

Aggiornamento e formazione per migliorare l’appropriatezza degli interventi

«Ci sono alcune strategie di intervento fisioterapico che sono sottoutilizzate nel panorama del sistema sanitario e che potrebbero essere la risposta al bisogno di salute di alcune categorie di cittadini – spiega il neo Presidente AIFI -. Vorremmo, attraverso la traduzione della ricerca scientifica non solo nella pratica clinica del singolo fisioterapista ma anche di modelli operativi e organizzativi, aiutare a far sì che migliori l’appropriatezza. Questo è il vero impatto della ricerca scientifica sulla vita di tutte le persone che incrociamo nel quotidiano».

Nel concreto, la fisioterapia potrebbe essere la scelta preferenziale per curare lombalgia, cervicalgia, nonché problemi muscolo-scheletrici a spalla, ginocchio o altre articolazioni: «Ci sono revisioni sistematiche di letteratura che dicono che alcuni interventi chirurgici in ambito muscolo-scheletrico a sei mesi-un anno o due anni dall’intervento ottengono gli stessi risultati rispetto agli interventi fisioterapici. Se i risultati sono gli stessi ma i rischi e i costi sono maggiori con l’intervento chirurgico allora meglio spostare l’attenzione sulla fisioterapia perché meno costosa, meno rischiosa ma con lo stesso livello di esiti.

«Per una buona parte di pazienti – prosegue Cecchetto – potrebbe essere quantomeno il primo intervento da proporre, un intervento di “prima linea”. Anche nella gestione della lombalgia e della cervicalgia la letteratura scientifica dice che una serie di interventi di competenza del fisioterapista – attuati in stretto rapporto con il medico di medicina generale, che rimane il primo attore al fianco del cittadino, e con gli specialisti dal cittadino consultati – sono gli interventi più appropriati. E questo anche in altri ambiti come, per esempio, le disfunzioni pervi perineali, l’incontinenza, il linfedema, le malattie neurologiche e in tante altre condizioni in età evolutiva, in età adulta, nell’anziano così come nello sportivo».

Una collaborazione con il mondo medico per valorizzare la fisioterapia

Obiettivo di AIFI sarà dunque quello di lavorare in stretta collaborazione con il mondo medico per diffondere le nuove acquisizioni della letteratura scientifica sulla fisioterapia. «È fondamentale la diffusione della conoscenza di queste recenti acquisizioni della letteratura. Vogliamo far conoscere i vantaggi e le potenzialità della fisioterapia: spesso si eseguono certe prassi sulla base dello storico, di quello che si è sempre fatto. Vorremmo proprio proseguire il cammino già avviato con il mondo medico per capire insieme come valorizzare la fisioterapia per ridurre i costi e migliorare gli esiti nei pazienti. I medici, sia di medicina generale che delle varie specialità, saranno tra i nostri principali interlocutori».

AIFI e la CdA

Cecchetto ha poi parlato del rapporto con la Commissione d’Albo nazionale dei Fisioterapisti che presto potrebbe trasformarsi in un Ordine autonomo. «Ci rapporteremo con la Cda – spiega – con una chiara e precisa consapevolezza delle differenti funzioni delle due realtà. In apertura dell’assemblea elettiva è stato firmato un importante accordo quadro per la collaborazione con la CdA nazionale. Quest’ultima è depositaria istituzionale della rappresentanza esponenziale della professione e presidia tutti gli aspetti di sviluppo politico-professionale, mentre AIFI sosterrà e promuoverà lo sviluppo scientifico e culturale. L’accordo quadro nasce dalla consapevolezza che non ci può essere sviluppo della professione senza sviluppo della scienza e della disciplina e viceversa».

 

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