Lavoro e Professioni 13 Ottobre 2020 13:12

Lauree abilitanti, intervista al presidente nazionale Ordine Psicologi, David Lazzari

«Noi abbiamo la necessità di rendere le nostre lauree più professionalizzanti. Le regole che attualmente governano i corsi di Psicologia sono inadeguate rispetto alle normative e al mandato sociale della professione»

Lauree abilitanti, intervista al presidente nazionale Ordine Psicologi, David Lazzari

«Abbiamo la necessità di rendere le nostre lauree più professionalizzanti. Le regole che attualmente governano i corsi di Psicologia sono inadeguate rispetto alle normative e al mandato sociale della professione». Così David Lazzari, presidente nazionale dell’Ordine degli Psicologi, spiega la situazione attuale relativa alle lauree abilitanti.

Parliamo di lauree abilitanti, il Governo sta varando un disegno di legge per varie professioni, tra le quali quella psicologica. Qual è la sua posizione?

«Il CNOP farà una valutazione attraverso i suoi organismi, il Tavolo Tecnico con l’Università e il Consiglio nazionale. Le intenzioni del Governo sono di carattere generale e riguardano molte professioni, a partire da quelle che si occupano di salute. Non è dunque una norma specifica per gli Psicologi. Però l’impatto sulla formazione psicologica deve essere attentamente valutato, questa norma si innesta su una più ampia necessità di revisione dell’ordinamento degli studi psicologici».

Quali sono i problemi specifici a cui si riferisce?

«Noi abbiamo la necessità di rendere le nostre lauree più professionalizzanti. Le regole che attualmente governano i corsi di Psicologia sono inadeguate rispetto alle normative e al mandato sociale della professione. Le realtà virtuose e più attrezzate riescono comunque a creare situazioni di eccellenza, ma lo standard più diffuso è più tarato su una laurea di “cultura psicologica” che sulla formazione di un professionista, come è chi si iscrive all’Ordine con la qualifica di Psicologo».

Ma, visto il successo dei corsi di Psicologia, molti probabilmente si iscrivono proprio per avere una cultura psicologica…

«Però i numeri non dicono questo. La quasi totalità dei laureati finisce per iscriversi all’Ordine. Questo vuol dire che questa laurea viene utilizzata come “professionalizzante”, visto che non può bastare l’anno di tirocinio o l’esame di stato per questa finalità. Ed infatti la maggioranza dei laureati continua con una formazione specialistica per acquisire competenze, soprattutto in Psicoterapia. Alla fine del percorso sono almeno 10 anni. Un grande onere che non è ripagato dalla realtà del mercato del lavoro».

Qual è la situazione occupazionale?

«Molto difficile. In parte perché la professione sinora non è stata adeguatamente valorizzata dalle Istituzioni. La pandemia ha mostrato con chiarezza la mancanza di una rete psicologica nel pubblico. Però la moltiplicazione dell’offerta formativa, slegata dal mercato del lavoro e con numeri troppo elevati, che non consentono un concreto impegno pratico oltre che teorico, ha portato ad un numero di Psicologi che non ha eguali a livello internazionale. Questo conduce a situazioni di sotto-utilizzazione e demansionamento che sono inaccettabili, uno sperpero di competenze che penalizza il Paese, oltre che le persone».

Qual è la posizione del mondo accademico su questi problemi?

«Storicamente siamo stati penalizzati da un gap tra universitari e professionisti, che ha finito con il penalizzare tutti. Tra gli accademici c’è chi pensa che i problemi della professione non li riguardino, ma è una posizione anacronistica che mi sembra però di assoluta minoranza. Oggi c’è bisogno di una assunzione collettiva di responsabilità, anche per far capire al Governo le necessità e le specificità della Psicologia. Nel recente incontro dell’Associazione Italiana di Psicologia, la società scientifica che raccoglie gran parte degli accademici, ho sentito una consapevolezza diffusa in questa direzione».

Quindi la professione è unita nelle richieste che farà al Governo su questi temi?

«Io credo che si debba aprire un confronto sia sulle richieste al Governo sia sulle cose che possiamo fare noi, come ad esempio mandare un messaggio ai giovani che vogliono fare studi psicologici: devono conoscere la realtà per decidere bene. Proprio oggi ho scritto al vicepresidente della nostra Cassa, l’Enpap, in risposta ad un suo articolo su queste tematiche, auspicando un confronto per definire posizioni congiunte. Abbiamo bisogno di chiarezza, onestà intellettuale ed unità per affrontare al meglio questi nodi, che sono fondamentali in una fase in cui la professione psicologica sta assumendo un ruolo sociale ed una visibilità crescente».

Iscriviti alla newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato 

 

 

Articoli correlati
Medici, psicologi e infermieri: arriva il primo documento per supportare il paziente che chiede di morire
Per la prima volta in Italia, un tavolo di lavoro composto da psicologi, medici, infermieri, assistenti spirituali, bioeticisti, giornalisti e familiari si è riunito con l’obiettivo di garantire una risposta condivisa e multidisciplinare alla domanda del paziente che chiede di revocare, rifiutare o accedere al suicidio volontario medicalmente assistito circostanziato. L’esito di questo lavoro è disponibile gratuitamente sul sito dell’Ordine degli Psicologi del Lazio
Psicologia, Lazzari (CNOP): «Bonus psicologo apprezzato perchè ha intercettato bisogni reali»
Il presidente del Consiglio Nazionale degli Ordini degli Psicologi spiega: «Il problema è che in Italia manca una rete pubblica per il disagio psicologico, il bonus è una prima risposta». Poi rilancia il tema dello psicologo scolastico: «C’è grande incertezza ma ho lavorato affinchè il protocollo con il MUR proseguisse. La misura andrebbe stabilizzata, politica deve assumersi responsabilità»
Bonus psicologo, il ministero della Salute esclude gli psicoterapeuti
Il ministero della Salute esclude i medici psicoterapeuti tra i professionisti a cui i cittadini possono rivolgersi, ottenendo il bonus psicologico previsto dal provvedimento Milleproroghe
di Redazione
Formazione continua, Consiglio di Stato ribadisce: «Obbligo ECM vale anche per psicologi liberi professionisti»
Il commento del presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi David Lazzari: «Sentenza conferma indirizzo della commissione ECM. E ribadisce che il tema della formazione è di competenza del Consiglio nazionale e non degli ordini locali». E il CNOP di attrezza con un programma ad hoc per gli iscritti
di Francesco Torre
Nel Ssn mancano gli psicologi, ma i vincitori di concorso pubblico restano senza un lavoro. Il paradosso italiano
Il caso della regione Lazio, l’avvocato Zimbardi: «Nelle aziende sanitarie regionali mancano psicologi e psicoterapeuti. C’è urgenza di coprire interamente i fabbisogni attingendo alla graduatoria del concorso che, dopo essere stato atteso per oltre 15 anni, è stato indetto nel 2019»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...