La presidente della FNOPO: «Nelle zone in cui, in estate, la popolazione quadruplica per l’enorme affluenza di turisti, il numero di ostetriche sul territorio viene aumentato in modo proporzionale. Operative in consultori, case della salute e nei pronto soccorso ostetrici»
Le ostetriche non vanno mai in vacanza, soprattutto d’estate. Mentre si preparano e disfano valige, si affrontano viaggi in automobile e in treno, traversate in barca o voli in aereo, i bambini continuano a nascere, le gravidanze progrediscono e l’allattamento dei neonati prosegue. Le vita delle donne in dolce attesa, delle neomamme e dei loro bambini vanno avanti e le ostetriche restano i loro principali punti di riferimento.
«Il ruolo dell’ostetrica è fondamentale in tutte le stagioni dell’anno – assicura Silvia Vaccari, presidente FNOPO, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica – ma in quella estiva può assumere una rilevanza particolare. Tanto che, nelle zone in cui, durante i mesi di luglio e agosto, la popolazione quadruplica per l’enorme affluenza di turisti, il numero di ostetriche operative sul territorio viene aumentato in modo proporzionale».
Ovunque si programmino le vacanze, che sia al mare, al lago o in montagna, sarà sempre possibile trovare un’ostetrica di riferimento, presso un consultorio o una casa della salute. «È importante che le gravide o le donne in allattamento, all’arrivo nel luogo di villeggiatura, entrino subito in contatto con le ostetriche operative sul territorio, cosicché le professioniste possano conoscere le donne che potrebbero aver bisogno di assistenza, valutando anche il loro stato di benessere e quello del bambino che portano in grembo o allattano». È ugualmente necessario individuare il pronto soccorso ostetrico di zona. «Le temperature molto elevate – aggiunge Vaccari – potrebbero potenziare gli ormoni del travaglio».
Ovviamente sapere che ci sono sempre, ed in ogni luogo, ostriche disponibili ad offrire il proprio supporto, non significa che se ne avrà necessariamente bisogno. Esistono dei sintomi in grado di segnalare che qualcosa non va, campanelli di allarme che possono essere auto-osservati. «In gravidanza il corpo della donna subisce dei cambiamenti fisiologici – commenta la presidente FNOPO -. Il volume del sangue materno aumenta per soddisfare il flusso placentare. Di conseguenza l’idratazione deve essere sempre monitorata. Quando fa molto caldo ci sono alcuni segnali che indicano una scarsa presenza di liquidi nel corpo: sete intensa, crampi muscolari, soprattutto di notte agli arti inferiori e alle mani, debolezza, vertigini, pelle e mucose molto asciutte, abbassamento della pressione sanguigna. Se si percepisce anche uno solo di questi sintomi sarà necessario provvedere ad un’immediata integrazione di liquidi, evitando bevande gassate e zuccherate. Se non si percepisce un evidente miglioramento, allora sarà meglio rivolgersi ad un professionista, come l’ostetrica o il ginecologo».
Le ostetriche di riferimento territoriale nei luoghi di villeggiatura, oltre a provvedere ai controlli necessari a seconda del periodo di gestazione, possono fornire consigli utili sull’alimentazione più adeguata alle temperature del momento. «Non solo per monitorare che la donna assuma gli alimenti giusti, con una particolare predilezione per verdure e frutta di stagione – dice Vaccari – ma anche per aiutarla ad abituarsi ai cambiamenti di temperature e di altitudine che possono essere anche molto differenti da quelle del luogo di partenza. Le professioniste sono in grado di fornire le giuste indicazioni anche per un’adeguata conservazione dei cibi, soprattutto per le donne con esami negativi alla toxoplasmosi. Il caldo intenso, infatti, determina la proliferazione dei batteri e il deterioramento delle proteine».
Le competenze ostetriche sono, dunque, così versatili da garantire tranquillità a chi vorrà godersi il meritato riposo. «Momenti di relax a cui non bisogna rinunciare, perché – conclude la presidente della FNOPO – sono necessari a stabilire una maggiore sintonia tra la mamma e il suo bambino».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato