Lavoro e Professioni 15 Aprile 2019 16:18

Osteopatia a misura di bebè, Petracca (osteopata): «Già dalla gravidanza si può capire se ci saranno dei requisiti futuri per un trattamento»

L’osteopatia è una professione sanitaria giovane. L’esperto: «Nata in America alla fine del 1800 è approdata in Europa solo durante il secolo successivo, si è diffusa in Italia a partire dagli anni ’70»

di Isabella Faggiano

Chi l’ha detto che l’osteopatia sia solo per adulti? Questo approccio esclusivamente manuale, che valuta e tratta le disfunzioni dei tessuti corporei, può essere eseguito anche su pazienti delicati come i bebè.

«L’osteopata si occupa della salute dei bambini a 360 gradi», spiega Marco Petracca, osteopata pediatrico dell’ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma e tesoriere del Registro degli Osteopati d’Italia, ai microfoni di Sanità Informazione.

Dall’accudimento, alla prevenzione, fino al trattamento di patologie molto frequenti. «Tra i primi motivi di consulto osteopatico – aggiunge lo specialista – ci sono i dismorfismi cranici posizionali e le plagiocefalie. Ma anche torcicolli, asimmetrie posturali infantili, piedi torti di grado lieve o posizionali, reflussi e vomito, coliche, stipsi, disturbi respiratori. In età prescolare e scolare, poi, è possibile trattate otiti ricorrenti e, successivamente, scoliosi e dimorfismi degli arti inferiori».

L’osteopatia è una professione sanitaria piuttosto giovane: «Nata in America alla fine del 1800 – racconta Marco Petracca – è approdata in Europa solo durante il secolo successivo, diffondendosi in Italia a partire dagli anni ’70 ed estendo la sua applicazione all’ambito pediatrico prevalentemente nell’ultimo decennio».

Ma c’è di più: l’osteopata può prendersi cura di un bambino ancora prima che venga alla luce. «Già dalla gravidanza si può capire se ci saranno dei requisiti futuri per una visita ed un trattamento osteopatico – aggiunge l’osteopata pediatrico -. Tra le principali condizioni per le quali può essere consigliato ci sono il parto cesareo o parti naturali piuttosto difficili e lunghi, manovre ostetriche forzate, utilizzo della ventosa, parti gemellari e tutte quelle condizioni che possono rendere poco confortevole o anomala la posizione del feto in pancia e durante la fase espulsiva, alla nascita».

Dalla teoria alla pratica: come si svolge una visita osteopatica? «Ha essenzialmente cinque fasi – spiega Marco Petracca -. La prima comprende un’ampia anamnesi del bambino, comprese le sue abitudini, la sua condizione di salute, l’analisi degli esami clinici, o l’eventuale assunzione di farmaci, o l’assunzione di farmaci. Dopo, si passa ad un esame obiettivo: come il bimbo si muove, quali sono le sue espressioni, come interagisce. Solo a questo punto sarà chiaro se il piccolo ha davvero bisogno di un trattamento osteopatico o se, invece, necessita del consulto di un altro specialista».

Tutti coloro che risulteranno adeguati al trattamento osteopatico passeranno alla fase numero tre: «Grazie ad una valutazione osteopatica, esclusivamente manuale, saranno individuate eventuali disfunzioni dei tessuti nel corpo del bimbo, dalle quali scaturiscono tensioni, restrizioni di mobilità, asimmetrie, dolorabilità/fastidio alla palpazione. La pratica delle tecniche osteopatiche saranno, di conseguenza, volte a ridurre e normalizzare queste zone disfunzionali, facilitando la capacità di auto-guarigione dell’organismo».

E dalla pratica, poi, si ritorna alla teoria: «Alla fine del trattamento manuale – sottolinea Petracca – si passerà alla fase dei consigli volti a rinforzare il trattamento osteopatico, oppure si invierà il bambino ad altri professionisti che possono aiutarlo a completare il suo percorso di guarigione». L’osteopata, infatti, collabora e interagisce con tutte le figure professionali che si occupano di neonati e bambini: ginecologi, ostetrici, pediatri, neonatologi, neuropsichiatri infantili, ortopedici, neurologi, fisiatri, fisioterapisti, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, infermieri pediatrici, logopedisti, psicologi.

E nonostante la sua giovane età, la professione dell’osteopata in Italia ha già ottenuto i primi riconoscimenti ufficiali: «L’anno scorso, grazie alla legge 11 gennaio 2018 n.3, è stata inserita tra le professioni sanitarie – aggiunge l’osteopata -. Attualmente siamo in attesa dei decreti attuativi che regolamenteranno la professione. Il registro degli osteopati d’Italia, l’associazione maggiormente rappresentativa della categoria, è a lavoro con il ministero della Salute, le Istituzioni e gli organismi tecnici, al fine di garantire che l’osteopatia sia una professione di alta qualità e di alta formazione a cui le famiglie – conclude lo specialista – possano affidare in maniera sicura il proprio bambino».

 

Articoli correlati
Covid: 3 o più dosi di vaccino in gravidanza aumentano la protezione dei neonati
Le donne in gravidanza che ricevono tre o più dosi di vaccino anti-Covid durante la gestazione presentano un livello di anticorpi specifici contro l’infezione nel cordone ombelicale di circa dieci volte più alto rispetto a quanto riscontrato nelle madri che hanno effettuato meno richiami. E questo offre una maggiore protezione ai nascituri. A dimostrarlo è uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Washington a Seattle
Troppo paracetamolo in gravidanza aumenta il rischio di problemi comportamentali nei bambini
Il consumo eccessivo di paracetamolo durante la gravidanza può aumentare il rischio che il bambino sviluppi problemi di attenzione e comportamento già all'età di 2, 3 e 4 anni. Lo studio condotto dalla University of Illinois Urbana-Champaign è stato pubblicato sulla rivista Neurotoxicology and Teratology
Caldo estremo aumenta il rischio di complicanze in gravidanza
L'esposizione al caldo estremo, eventualità diventata più frequente a causa dei cambiamenti climatici durante la gravidanza è stata collegata a un aumento del rischio di grave morbilità materna, cioè di complicanze durante il travaglio e il parto. I rischi sono maggiori se l'esposizione è avvenuta durante il terzo trimestre di gravidanza. Questo è quanto emerso da uno studio condotto dal Kaiser Permanente Southern California, pubblicato sulla rivista JAMA Network Open
Creato un modello completo di embrione umano, senza spermatozoi e ovuli
Non sono stati utilizzati né spermatozoi, né ovuli e né utero. Il nuovo modello di embrione sviluppato da un gruppo di ricercatori del Weizmann Institute, in Israele, è stato generato con cellule staminali. Nonostante questo è quasi identico a  un embrione umano vero di 14 giorni, in grado addirittura di rilasciare ormoni da far risultare positivo un test di gravidanza in laboratorio. Non mancano i quesiti etici
«Colpi di calore, a rischio donne in gravidanza e menopausa». I consigli del ginecologo
«Donne in gravidanza e in menopausa attenzione ai colpi di calore in agguato». A mettere in guardia,  invitando a proteggersi in queste giornate roventi, è Claudio Giorlandino, ginecologo, direttore scientifico dell'Istituto di Ricerche Altamedica
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Psoriasi pustolosa generalizzata: il farmaco mirato c’è, ma non è ancora rimborsato. Necessario anche informare, educare e comunicare

Possibilità di una terapia mirata, esigenza di fare una corretta informazione ed educazione, accompagnare i pazienti in un percorso proattivo verso la propria patologia. Questi i temi trattati ...
di Valentina Arcovio
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...