La presidente Vicario: «Già nel Regio Decreto, nei primi decenni del ‘900, promuovevamo la diffusione delle vaccinazioni disponibili in qualità di ostetriche condotte. Oggi, sosteniamo la prevenzione di malattie come l’Hpv o le patologie che si possono contrarre in gravidanza»
Milleseicento ostetriche disponibili immediatamente, a tempo pieno. Altre 20.855 reclutabili attraverso l’istituto delle prestazioni aggiuntive. Una forza lavoro enorme che potrebbe aiutare l’accelerazione della campagna vaccinale anti-Covid-19. «La prevenzione primaria, attraverso la somministrazione di vaccini, è una mansione attribuita alla figura professionale dell’ostetrica fin dagli anni ’30 – spiega Maria Vicario, presidente della FNOPO, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica -. Già nel Regio Decreto, nei primi decenni del ‘900, in qualità di ostetriche condotte, queste professioniste sanitarie promuovevano e sostenevano la diffusione delle vaccinazioni disponibili in quegli anni».
Le mansioni delle ostetriche nelle campagne vaccinali
Si tratta di un ruolo storico, ma anche attuale se si pensa alle vaccinazioni contro papilloma virus, rosolia, pertosse e influenza stagionale. «Le ostetriche, infatti, sono professioniste formate che, da sempre, promuovono la prevenzione di malattie come l’Hpv o le patologie che si possono contrarre in gravidanza, illustrando alle future mamme l’importanza dei vaccini antiinfluenzali e tutti quelli previsti durante la gestazione. Si ricordano, ad esempio, le campagne realizzate dalla FNOPO in collaborazione con la Federazione dei medici di famiglia, FIMMG, “Vaccinarsi in gravidanza è un gesto d’amore”, così come il supporto delle ostetriche alla Federazione italiana medici pediatri (FIMP) con la quale già da tempo la Federazione ostetriche collabora per la vaccinazione dei neonati aderendo attivamente, anche nel 2021, all’evento “La famiglia al centro: un’alleanza per vaccinare al meglio”».
«Noi, ingiustamente escluse»
In virtù della loro storia professionale e del loro impegno quotidiano, la FNOPO ha appreso con grande stupore e dispiacere l’esclusione, sin dal primo decreto emanato in materia, dall’elenco dei soggetti vaccinatori. Già dalla fine dello scorso anno la Federazione Nazionale ha ripetutamente chiesto, prima all’ex Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Arcuri, ora al nuovo in carica, il generale Figliuolo, che le ostetriche fossero inserite tra gli operatori sanitari addetti alla somministrazione del vaccino anti-Covid. L’ultima comunicazione ufficiale è datata 8 marzo: «Una lettera – sottolinea la presidente Vicario – in cui abbiano nuovamente ribadito il nostro ruolo storico e la nostra piena competenza alla promozione e diffusione dei vaccini, come previsto dalla legge 42 del ‘99 (“Disposizioni in materia di professioni sanitarie” attraverso cui l’ostetricia ha perso la denominazione di professione sanitaria ausiliaria per divenire professione sanitaria, ndr), e dal nostro percorso professionale».
Emergenza Covid, ostetriche in prima linea
Inserire le ostetriche nell’elenco dei soggetti vaccinatori, però, non sarebbe sufficiente a renderle immediatamente operative: «Sarebbe necessario modificare anche il decreto emanato nei mesi scorsi dall’ex commissario Arcuri, affinché anche le ostetriche possano contare su un’adeguata copertura assicurativa in caso di eventi avversi durante l’inoculazione dei vaccini. Potremmo così incrementare ulteriormente il nostro impegno professionale durante l’emergenza Covid. Questo anno di pandemia ha già fatto emergere il ruolo centrale che l’ostetriche hanno per le donne, prima, durante e dopo il parto. Anche sfruttando le nuove tecnologie la nostra categoria professionale – conclude Vicario – ha assicurato vicinanza e continuità assistenziale anche nei momenti più critici dell’emergenza».
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