Lavoro e Professioni 11 Gennaio 2022 11:55

Radiologia domiciliare e teleradiologia, Lenza (TSRM Roma): «Svolta per decongestionare Pronto soccorso e liste di attesa»

Il Presidente della commissione d’Albo dei TSRM di Roma Andre Lenza crede nel PNRR: «Le professioni sanitarie avranno ruolo fondamentale nella sua implementazione»

di Francesco Torre

La casa come primo luogo di cura. È uno degli assunti su cui si basa la missione Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che punta a migliorare l’assistenza delle persone affette da patologie croniche, con particolare attenzione verso gli over 65. Tra gli altri obiettivi ci sono quello di aumentare il numero dei pazienti assistiti nelle proprie abitazioni, realizzare un nuovo modello organizzativo, con la creazione delle Centrali operative territoriali, promuovere e finanziare lo sviluppo di nuovi progetti di telemedicina per l’assistenza a distanza da parte dei sistemi sanitari regionali.

In questo quadro, può giocare un ruolo importante la radiologia domiciliare, che è già realtà in alcuni territori, che permetterà ai pazienti fragili di evitare lo spostamento in ospedale e di effettuare l’esame direttamente nel proprio appartamento. Ne abbiamo parlato con Andrea Lenza, Presidente della commissione d’Albo dei Tecnici di Radiologia Medica di Roma e Provincia, che ha parlato anche dell’implementazione delle prime sperimentazioni nel Lazio.

Presidente, con il PNRR vedremo finalmente il servizio di radiologia domiciliare in tutta Italia?

«Sul Piano nazionale di Ripresa e Resilienza la FNO TSRM PSTRP ha dimostrato di avere un ruolo preponderante insieme a tutte le professioni sanitarie: siamo uniti nel rispondere a questa nuova evoluzione del sistema sanitario. Pertanto, le professioni sanitarie avranno un ruolo fondamentale. Per quanto riguarda i TSRM, la teleradiologia e la radiologia domiciliare avranno un ruolo preponderante in questo piano: permetteranno il decongestionamento dei Pronto soccorso e delle radiologie ospedaliere e di lavorare soprattutto sul territorio, così da permettere alle aziende di smaltire e di concentrarsi sulle acuzie».

In una realtà grande come Roma è praticabile portare la tecnologia diagnostica a domicilio?

«La tecnologia ha raggiunto un grado di miniaturizzazione e precisione tale da permettere questo tipo di prestazione e quindi di affiancare la radiologia tradizionale ospedaliera, rendendola complementare. Questo permette di offrire un grande servizio ai pazienti fragili che non riescono a raggiungere gli ospedali con un importante risvolto sulle liste di attesa e sulla vita dei caregiver delle persone fragili. Già a Roma c’è un’Asl che ha cominciato con questo servizio di radiologia domiciliare ma è un servizio che sarà sicuramente sempre di più implementato. La strada è questa e la commissione d’Albo è molto attenta a sponsorizzare questa attività».

 

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