Lavoro e Professioni 27 Maggio 2019 16:36

#UnGiornoCon | Audioprotesista. Sitzia (Anap): «L’ipoacusia provoca isolamento. Aumentare la capacità uditiva migliora la qualità della vita»

La storia di Sara: «Affetta da un’ipoacusia bilaterale è stata trattata attraverso l’applicazione di un dispositivo protesico su ciascuno orecchio. A distanza di sei mesi ha raggiunto una soglia uditiva assimilabile alla normalità»

di Isabella Faggiano

Partecipare ad una conversazione, vedere un film al cinema o in televisione comprendendone ogni battuta, ascoltare musica ad un volume moderato, chiacchierare al telefono. Ecco alcune delle nostre attività quotidiane, tutte apparentemente semplici, ma che possono trasformarsi in imprese impossibili, o quasi, per chi ha un problema di ipoacusia. Così come è accaduto a Sara (usiamo un nome di fantasia per la tutela della sua privacy) che, di fronte all’ennesimo disagio, ha deciso di chiedere aiuto ad un esperto.

Incontriamo Sara all’interno dello studio del suo audioprotesita, il dottore Massimo Sitzia, docente di Audioprotesi all’università Torvergata di Roma e presidente del comitato tecnico-scientifico Anap (Associazione nazionale audioprotesisti professionali). La giovane è in trattamento da circa sei mesi e, per comprendere i risultati raggiunti finora, il dottore Sitzia ci mostra gli esiti degli esami preliminari eseguiti durante la sua prima visita. «Di solito – spiega Sitzia – quando un paziente varca la soglia dello studio di un audioprotesista, dopo aver dedicato una prima fase all’accoglienza per cercare di comprendere le principali difficoltà dell’individuo, si procede all’esecuzione di una serie di indagini in grado di misurare il livello della capacità uditiva residuata. I test, di tipo sia quantitativo che qualitativo, ci consentono di avere una previsione della trattabilità del deficit uditivo. In particolare – continua l’audioprotesista – gli esami di Sara hanno identificato un’ipoacusia bilaterale, più grave all’orecchio destro, trattata attraverso l’applicazione di un dispositivo protesico su ciascuno orecchio».

A questo punto la paziente ha completato la prima parte del suo percorso riabilitativo uditivo: «Successivamente – sottolinea l’esperto – è stato necessario procedere ad una regolazione graduale del dispositivo. La capacità uditiva dell’individuo viene aumentata a poco a poco, tenendo presente il tempo in cui la persona è rimasta in una condizione di ipoascolto. Soltanto procedendo a piccoli passi il paziente potrà realmente abituarsi all’aumento della sua nuova capacità uditiva».

Raggiunti i livelli ottimali prefissati è necessario eseguire nuovi test per quantificare l’effettivo recupero dell’udito. «Nel caso di Sara – aggiunge l’audioprotesista – l’esame di verifica ha mostrato il raggiungimento di una soglia uditiva assimilabile alla normalità».

Ma anche quando gli obiettivi prestabiliti sono stati raggiunti è indispensabile che il paziente mantenga un contatto costante con il suo audioprotesista di fiducia: «Controlli successivi, fissati con una cadenza regolare nel tempo, permetteranno di verificare il corretto funzionamento del dispositivo e, soprattutto, che non ci siano variazioni della capacità uditiva del paziente. Attraverso un follow-up mirato – dice Sitzia – è possibile mantenere l’efficienza dell’audioprotesi per tutta la durata della vita del dispositivo stesso che, in condizioni normali, è in media di 6-8 anni».

Soltanto in questa fase del percorso riabilitativo l’audioprotesista avrà realmente raggiunto la sua principale missione: migliorare la qualità della vita dei suoi pazienti. «Perché – conclude l’esperto – aumentare la capacità uditiva di una persona significa tirarla fuori dall’isolamento che, a lungo andare, potrebbe essere la causa di un declino sia psicologico che cognitivo».

 

Articoli correlati
Cellulare e tumore, per i giudici il nesso c’è. L’otorino: «Sicuramente causa cambiamenti fisiologici»
Accolto dalla Corte d'Appello di Torino il ricorso di un lavoratore che ha utilizzato il telefono aziendale per anni e ha sviluppato poi una forma tumorale. L’Inail dovrà corrispondere un vitalizio, ma la scienza sul tema continua ad essere divisa. Il dottor Attanasio: «È vero che non ci sono evidenze scientifiche ma non si può escludere che un’esposizione continua a radiofrequenze non faccia danni»
#UnGiornoCon | l’audioprotesista: il rapporto con il paziente inizia con l’applicazione del presidio
Qual è la giornata tipo di un audioprotesista? Lo abbiamo chiesto al dottor Emanuele Lucci, audioprotesista da più di trent’anni e direttore delle Attività Didattiche Professionalizzanti "Tecniche audioprotesiche" all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma
di Giovanni Cedrone e Viviana Franzellitti
Audioprotesisti, Sitzia (Anap): «Professionisti abbiano voce nella scelta dei presìdi protesici. Rivedere percorsi universitari»
Al primo Congresso dell’Ordine TSRM e PSTRP di Rimini anche i tecnici audioprotesisti: «Evento un momento fondamentale perché questo ci ha permesso di capire quanto sinergici possiamo essere. Lo eravamo ma senza saperlo» sottolinea il Presidente del comitato tecnico-scientifico Anap
Giornata dell’udito, la onlus “Nonno Ascoltami! – Udito Italia” celebra l’evento al Ministero della Salute
In occasione del World Hearing Day promosso dall'Oms, “Nonno Ascoltami! - Udito Italia Onlus” organizza per il quarto anno consecutivo la Giornata dell’Udito venerdì 1 marzo al Ministero della Salute. Un meeting tra i maggiori esperti del settore per mettere a punto strategie di sensibilizzazione e prevenzione dell'ipoacusia
Laurea in audioprotesi? Disoccupazione zero. Gruppioni (Anap): «Nuovo Ordine delle professioni sanitarie è grande aiuto per contrasto ad abusivi»
In Italia, 4mila audioprotesisti per 8 milioni di persone con problemi di udito. «I giovani audioprotesisti - ha spiegato Gruppioni - trovano una prima occupazione entro un anno dal conseguimento del titolo. I professionisti laureati vengono tutti assunti perché la domanda e gli investimenti delle aziende audioprotesiche sono considerevoli»
di Isabella Faggiano
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...