Salute 14 Febbraio 2023 12:00

Diabete mellito: come gestirlo e a quali valori fare attenzione

di Mayra Veronese, infermiera

di Mayra Veronese, infermiera
Diabete mellito: come gestirlo e a quali valori fare attenzione

Il diabete mellito rappresenta un gruppo di disordini metabolici caratterizzati da elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) dovuti a difetti che riguardano la secrezione di insulina, la sua azione o entrambe. L’insulina è un ormone che circola nel sangue e permette di mantenere nella norma i livelli di zucchero nel sangue.

Oltre 3 milioni di persone in Italia sono affetti da diabete, sono maggiormente colpiti gli uomini rispetto alle donne. La prevalenza aumenta al crescere dell’età, circa il 20% delle persone con più di 75 anni ha il diabete

Esistono due tipologie di diabete mellito: diabete mellito tipo 1, detto anche diabete immuno-mediato, rappresenta circa il 10% dei casi; e in diabete mellito tipo 2, il più frequente, detto anche diabete non immuno-mediato o dell’adulto che rappresenta circa il 90% dei casi.

Che differenza c’è tra diabete mellito di tipo 1 e tipo 2?

Queste due tipologie di diabete sono malattie molto diverse.

Per quanto riguarda il diabete mellito tipo 1:

  • la causa è una distruzione autoimmune delle cellule beta del pancreas che produce l’insulina,
  • l’età di insorgenza è da bambini-adolescenti
  • la sintomatologia iniziale è acuta
  • la strategia terapeutica è la terapia con insulina sottocute oltre ad una attenzione all’alimentazione

Nel diabete mellito tipo 2:

  • la causa è una ridotta sensibilità all’insulina, ovvero l’insulina agisce meno rispetto alla sua normale azione. Le cause sono, oltre ai fattori ereditari, anche i fattori di rischio individuali quali: l’obesità e il sovrappeso (principale fattore), la sedentarietà, lo scarso consumo di frutta e verdura, l’abuso di alcol, il fumo di tabacco e un basso status socioeconomico
  • l’età di insorgenza è nell’età adulta
  • la manifestazione iniziale è graduale e sfumata, spesso i sintomi non sono ben chiari e riconoscibili. E’una malattia che peggiora se non trattata.
  • la strategia terapeutica è in primis una correzione degli stili di vita e nelle fasi più avanzate farmaci ipoglicemizzanti e terapia insulinica

La principale differenza tra queste due tipologie di diabete è la possibilità preventiva.

Il diabete mellito tipo 2 è prevenibile!

Pertanto, mentre il diabete di tipo 2 è in parte prevenibile modificando gli stili di vita delle persone a rischio, particolarmente per quel che riguarda l’alimentazione e l’attività fisica, il diabete di tipo 1 non può essere prevenuto.

Ma qual è il valore di glicemia ideale?

Se sei affetto da diabete un fattore fondamentale che devi conoscere è come misurare correttamente la glicemia, in quanto è uno dei principali strumenti per monitorare l’andamento del diabete e l’efficacia della terapia. La misurazione della glicemia avviene mediante il glucometro uno strumento che misura la glicemia capillare attraverso una puntura nel polpastrello.

Ricorda che il valore della glicemia ideale non è sempre lo stesso, ma dipende dal momento in cui viene misurato. Questi sono i valori indicativi di glicemia ottimale:

  • a digiuno   80-120mg/dL
  • due ore dopo il pasto 140-160mg/dL
  • prima di coricarsi 100-140mg/dL

Il monitoraggio del diabete nel lungo termine avviene anche mediante gli esami del sangue, attraverso la misurazione della cosiddetta “Emoglobina glicata”. L’emoglobina glicata è un valore del sangue che permette di sapere se nei tre mesi precedenti la glicemia ha superato i livelli di “guardia” nelle persone diabetiche.

Il diabete, se curato male o trascurato, soprattutto nelle persone predisposte, determina danni che colpiscono diversi distretti.

Quali sono le principali complicanze?

Indipendentemente dalla natura del diabete questa malattia è caratterizzata da un aumento della glicemia, ovvero della quantità di glucosio nel sangue. Un aumento del glucosio nel sangue prolungato porta a danni più o meno gravi ai diversi organi e apparati.

Ci sono complicanze, definite complicanze acute, dovute a temporanei scompensi nel controllo della glicemia:

  • ipoglicemia: riduzione della concentrazione ematica di glucosio nel sangue
  • chetoacidosi diabetica: dovuta alla mancanza o dalla grave insufficienza di insulina che porta ad una alterazione del metabolismo dei carboidrati con disidratazione, perdita di elettroliti e acidosi
  • iperglicemia: la concentrazione ematica di glucosio nel sangue è molto elevata.

Mentre un controllo non adeguato della glicemia prolungato per settimane o mesi comporta delle complicanze nel lungo periodo, definite complicanze croniche:

  • La macroangiopatia diabetica: alterazioni a carico dei vasi sanguigni di meglio e grosso calibro con un maggior rischio di sviluppare infarto miocardico e ictus ischemico
  • La microangiopatia diabetica, che comprende a sua volta
    • complicanze a carico dell’occhio: retinopatia, glaucoma, cataratta
    • neuropatia diabetica: formicolii, pizzicori, sensazioni di bruciore, con il progredire della malattia riduzione della sensibilità e della percezione del dolore
    • problemi ai piedi e agli arti inferiori: ulcera diabetica
    • disfunzioni sessuali
    • danno renale

Cosa devo fare se ho ipoglicemia o iperglicemia?

Sudorazione, tremore, tachicardia, nervosismo, cefalea, difficoltà di concentrazione.

Sono le manifestazioni sia dell’ipoglicemia che dell’iperglicemia e la severità dei sintomi dipende dal livello, molto basso o molto alto, del glucosio del sangue.

La prima cosa che devi fare è misurare la glicemia con il glucometro.

Se il valore della glicemia è molto basso, ovvero minore di 50 mg/dL dovresti assumere un alimento zuccherato, come una caramella con zucchero o un cucchiaio di marmellata

Invece, l’iperglicemia se lieve si può risolvere spontaneamente, mentre se grave necessita di una correzione con terapia orale o sottocute. Importantissima in questa fase assumere molta acqua.

La misurazione della glicemia deve avvenire dopo 15-20 minuti per monitorare l’andamento.

Non riesci a far tornare i valori di glicemia vicini alla norma? Chiama il tuo infermiere di riferimento, il medico di medicina generale o la guardia medica, i quali ti sapranno dare ulteriori indicazioni.

 

 

dottoressa Mayra Veronese, infermiera

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