«È verosimile che le persone siano fonte di trasmissione solo al manifestarsi dei sintomi e se le persone con infezione vengono rapidamente identificate, il rischio va da basso a molto basso» così Giuseppe Ippolito. Ruocco: «Rischio limitato ai contatti stretti»
Presentato all’Ospedale Spallanzani il primo bollettino sanitario dei due pazienti cinesi risultati positivi al Coronavirus. Si tratta di una coppia di nazionalità cinese proveniente dalla città di Wuhan. «La moglie – spiega il direttore divisione malattie infettive dell’ospedale Emanuele Nicastri -, di 65 anni è attualmente in condizioni cliniche discrete, presenta un iniziale interessamento interstiziale polmonare, febbricola e congiuntivite bilaterale. Il marito, di 66 anni, è anche lui in condizioni cliniche discrete pur presentando un interessamento polmonare più pronunciato con febbre, tosse e astenia. Ci sono poi qui ricoverati altri dodici pazienti provenienti da altre zone della Cina interessate dall’epidemia che presentano sintomi respiratori modesti e sono sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Altri nove pazienti – afferma Nicastri – sono stati isolati dal nostro istituto e già dimessi dopo il risultato negativo del test da coronavirus. Inoltre, ulteriori venti soggetti asintomatici che risultano essere stati contatti primari della coppia cinese con infezione, sono attualmente in osservazione presso lo Spallanzani».
«Il 29 gennaio alle ore 18:00 – precisa l’Assessore alla Sanità e integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato – in seguito alla chiamata al 112 del personale dell’Hotel Palatino di Roma che riferiva la febbre di due ospiti, due turisti cinesi, è scattato il protocollo operativo regionale. Sul posto, un mezzo del 118 ha trasportato la coppia allo Spallanzani per accertamenti, dove è iniziata la valutazione clinica e sono state allertate le ASL competenti per le indagini epidemiologiche. Da quanto è emerso durante il soggiorno romano – spiega l’assessore – la coppia avrebbe limitato gli spostamenti e indossato le mascherine, all’interno e all’esterno dell’hotel. Tutte le azioni sono state coordinate dalla Task force del ministero. La positività al coronavirus è stata confermata dall’ISS e, a quel punto, sono scattate le misure specifiche previste. È stato individuato il gruppo viaggio, localizzato a Cassino, che è stato accompagnato dalle forze dell’ordine e dalle autorità sanitarie allo Spallanzani. Il clima era sereno e l’atteggiamento molto collaborativo. Sono risultati tutti asintomatici e ospitati nella sezione dedicata dell’ospedale Spallanzani per un’adeguata assistenza e prestando particolare attenzione ai nuclei familiari. Al momento, continua l’indagine epidemiologica in stretto contatto con le ASL. Non c’è necessità di ulteriori iniziative di sanità pubblica in hotel, che può proseguire le normali attività» sottolinea D’Amato.
«Tutte le attività sui sospetti casi di coronavirus vengono gestiti in stretto collegamento con il ministero della salute – spiega Giuseppe Ruocco, Segretario generale del ministero della salute – . Noi ci occupiamo di diramare le istruzioni di interesse generale per garantire un approccio simile su tutto il territorio nazionale. Il rischio è limitato ai contatti stretti. Questa mattina una nuova circolare del ministero ha precisato quali sono le modalità con cui vanno individuati i contatti stretti; così stiamo operando anche per quelli della coppia cinese. Il paziente rumeno di cui si sta parlando è un operaio manutentore dell’hotel Palatino ed è ricoverato allo Spallanzani da ieri sera ma non è mai venuto in contatto con la coppia positiva. Ci sono alcuni italiani, alcuni cinesi e alcuni europei tra quelli in osservazione: una ragazza viene da Frosinone, è arrivata oggi».
«È stata organizzata un’attività diagnostica per risposte veloci e complete – afferma Rosaria Capobianchi, Direttore del laboratorio di virologia dello Spallanzani – ma non ci aspettiamo che molti risulteranno positivi. Il risultato del test si ha in 24 ore, ma se è positivo richiede l’approfondimento e poi l’invio all’ISS. Ci sono dodici nuovi casi, i risultati arriveranno a breve, per gli asintomatici è stato richiesto un secondo campione».
«La dimensione dell’epidemia non è valutata su scala nazionale – sostiene Giuseppe Ippolito, direttore scientifico Spallanzani – . È verosimile che le persone siano fonte di trasmissione solo con sintomi e se le persone con infezione vengono rapidamente identificate il rischio va da basso a molto basso. Gli asintomatici o con pochi sintomi non hanno un vero ruolo nella trasmissione del virus».
«La cura prevede antibiotici per l’uomo e una terapia locale per la donna. Gli screening in aeroporto fanno parte di un sistema più ampio e contribuiscono all’identificazione di alcuni pazienti – conclude Nicastri -. Alcuni si sono presentati spontaneamente, altri sono stati trasferiti da casa, visitati al pronto soccorso o dal medico di medicina generale. Per i vaccini è presto: numerose piattaforme si sono attivate ma devono essere valutati e approvati. C’è una procedura in Usa e Cina ma probabilmente chiuderemo il focolaio prima che il vaccino sia disponibile. I consigli ai cittadini: evitare discriminazioni, lavarsi spesso le mani. Smentisco categoricamente che l’accettazione sia chiusa o limitata ».
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