Per la prima volta con “La musica in ogni stanza” in diretta dall’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino, le note del concerto della giovane talentuosa Sofia Manvati hanno raggiunto 420 degenti. Per Rossi (direttore generale dell’Ospedale di Cremona) «la musica crea vibrazioni e armonie nel cervello ed ha un effetto salvifico»
Ricominciare a vivere creando una connessione tra l’ospedale e la città sulle note della musica classica. È quanto è stato fatto lo scorso 8 giugno a Cremona con il concerto di una giovane talentuosa violinista, Sofia Manvati, che ha suonato uno Stradivari dall’Auditorium Giovanni Arvedi del museo del violino per i pazienti collegati in diretta dalle loro stanze. Una prima mondiale che per il direttore generale dell’Ospedale, Giuseppe Rossi, ha un effetto salvifico.
«Questa è una bella esperienza che significa ripartenza per la città e per i pazienti che ancora non riescono a ricevere le visite dei loro famigliari, grazie ad un mezzo alternativo. Cremona è una città legata al violino, Lena Yokohama aveva suonato lo scorso anno sul nostro tetto durante la pandemia creando un momento molto emozionante di resilienza. Ci è sembrato molto bello quest’anno riproporre l’iniziativa, ma in una maniera totalmente diversa, come ripartenza».
420 pazienti hanno avuto modo di applaudire l’esibizione della giovane violinista: trenta minuti di musica per riconnettere la città sulle note di Vivaldi, Bach e Paganini. Dalle neomamme con i loro piccoli, ai pazienti di pneumologia, pediatria e cardiologia, tutti avvolti in un abbraccio ideale dalla musica.
«La musica crea vibrazioni e armonie dentro il nostro cervello. Questo è un dato che i neuroscienziati possono confermare. La particolarità di questo evento poi è che il violino è uno Stradivari ed è stato suonato da un’allieva del nostro conservatorio che ha appena ricevuto un premio internazionale come migliore giovane violinista. È una combinata che rende merito al nostro territorio che ha diverse eccellenze ed è riuscito a metterle in sintonia. E in questo particolare momento, anche i luoghi di cura devono essere parte integrante del tessuto sociale e culturale della città – ha aggiunto Rossi – nel senso più complesso ed esteso del termine».
L’evento – patrocinato dal Comune di Cremona – e realizzato grazie alla collaborazione fra ASST di Cremona, Museo del Violino, Cremona1 e Medialife System è anche lo spartiacque tra il passato segnato dalla malattia e il presente proiettato grazie ai vaccini verso una nuova normalità
«Noi siamo sempre stati il territorio che ha avuto il più alto tasso di impatto della malattia da Covid, ma in questo momento abbiamo anche il più alto tasso di vaccinazione e questo ha ricadute positive sull’andamento epidemiologico, infatti, il nostro ospedale oggi è privo di pazienti Covid».
«La musica in ogni stanza rientra nelle iniziative promosse dalla Comunicazione dell’ASST di Cremona in tema di Cura e Cultura – ha spiegato Stefania Mattioli (Responsabile Comunicazione ASST Cremona) ed è stata l’occasione per coinvolgere in modo corale gli operatori sanitari (in particolare i responsabili dell’area dipartimentale e i coordinatori Infermieristici), con un gesto insolito verso le persone ricoverate. La musica infonde benessere e nei momenti di vulnerabilità si fa essenziale».