Al via la quinta edizione: l’appuntamento, gratuito e aperto a tutti, è in programma dal 31 maggio al 2 giugno al Teatro India della Capitale. Le 3 serate saranno il momento centrale della manifestazione, intervallate da incontri tematici e laboratori
Ansia, stress, angoscia e depressione: disturbi e patologie del comportamento classificate già nel secolo scorso, ma che oggi acquisiscono nuove connotazioni a causa del cambiamento degli scenari in cui si sviluppano. La realtà virtuale si confonde e si fonde con quella reale, le famiglie di un tempo lasciano spazio a nuclei allargati o costituiti da due genitori dello stesso genere. Un mutamento dal quale possono scaturire delle problematiche di cui non tutte le persone coinvolte sono coscienti.
«Ed è con l’obiettivo di far emergere questi disagi che nasce il Festival della Psicologia», spiega Marco Vitiello, psicologo e psicoterapeuta, tra i conduttori della manifestazione, coordinatore del gruppo di Psicologia del Lavoro dell’Ordine degli Psicologi del Lazio. L’appuntamento, gratuito e aperto a tutti, in programma dal 31 maggio al 2 giugno, si terrà al Teatro India di Roma. Organizzato dall’ordine degli Psicologi del Lazio, con il titolo “Io sono qui” é giunto quest’anno alla quinta edizione.
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In programma convegni, sperimentazioni tecnologiche e incontri con oltre cento protagonisti del mondo della cultura, delle professioni e dello spettacolo. Le tre serate saranno il momento centrale della manifestazione: «Il confronto sarà rigorosamente multidisciplinare. Non solo psicologi – commenta Vitiello – ma anche sociologi, educatori, esperti del web, architetti, economisti, sindacalisti, attori, disegnatori, rappresentanti delle Istituzioni».
Durante il primo incontro ci si soffermerà sulle opportunità di costruzione e rappresentazione di sé offerte dal palcoscenico digitale: «Discuteremo dei rischi connessi alla realtà virtuale – aggiunge lo psicoterapeuta – luogo in cui i dati condivisi possono lasciare tracce che, finendo nelle mani sbagliate, potrebbero dar luogo anche ad un furto di identità».
La seconda serata affronterà il tema dell’identità professionale: in un mercato in costante trasformazione, dove i confini tradizionali tra attività dipendente e autonoma vanno scomparendo. «Anche in questo caso rimane centrale il tema dell’identità – commenta l’esperto – Basti pensare che una delle prime domande che si fa ad una persona appena conosciuta è: “che lavoro fai?”. Ma oggi è difficile identificarsi con la propria professione che magari si è costretti a cambiare continuamente. Per questo, proponiamo delle strategie che permettano all’individuo di identificarsi professionalmente non con l’azienda per cui si lavora, ma con il proprio percorso formativo e professionale».
Nella terza serata si parlerà di identità collettive: muovendo dai risultati elettorali delle consultazioni Europee, ci si soffermerà sul senso delle nuove appartenenze: «Una volta ci si identificava nel proprio quartiere, paese o città. Oggi questi confini si sono allargati fino a comprendere l’Europa intera. Ma tutti se ne sentono veramente parte? – chiede Vitiello – Offrire una lettura psicologia del contesto attuale potrebbe migliorare i processi di integrazione».
Nel corso dei tre giorni si terranno, poi, oltre 20 incontri, ugualmente presieduti da varie figure professionali, per dialogare con il pubblico sugli aspetti della vita di ogni giorno: dalla famiglia, alla scuola, fino agli stili alimentari, alla sessualità ed allo sport. A disposizione del pubblico 20 laboratori dove si avrà la possibilità anche di testare i più recenti dispositivi di realtà aumentata e virtuale. «Sarà possibile simulare un viaggio all’interno del proprio inconscio – dice Vitiello – dipingere in tre dimensioni e immergersi nel mondo di Salvador Dalì o sfidare le fobie più o meno comuni. Ancora, affrontare situazioni rischiose, come la guida in stato di ebbrezza, per comprenderne il reale pericolo».
Sei laboratori saranno dedicati all’assessment: colloqui individuali con professionisti capaci di offrire suggerimenti su obiettivi di carriera, sviluppo personale, gestione dello stress, stile alimentare e altro ancora.
«Un appuntamento, dunque, adatto ad adolescenti, giovani, adulti ed anziani, Una manifestazione nata con l’obiettivo di far comprendere come la psicologia possa essere utilizzata ed applicata in vari contesti. Chi varcherà la soglia e parteciperà attivamente alle serate, agli incontri ed ai laboratori, andando via avrà più consapevolezza di sé, conoscerà meglio la sua identità e si porterà via un bagaglio nuovo – conclude lo psicoterapeuta – che gli permetterà di ponderare meglio le sue scelte future in diversi ambiti della vita».