Il Cdm ha approvato la manovra finanziaria di 37 miliardi e il Dl Fiscale: taglio delle pensioni d’oro a partire da 4500 euro. Prevista abolizione numero chiuso e un CUP unico digitale nazionale
Fondi per abbattere le lista d’attesa e CUP nazionale, abolizione del numero chiuso a Medicina, 284 milioni di euro per i rinnovi contrattuali. Sono alcune delle novità introdotte nella legge di Bilancio, approvata ieri dal Consiglio dei Ministri insieme al Dl Fiscale dopo una giornata di tensione tra i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Una manovra economica di 37 miliardi che vede tra i provvedimenti principali la pace fiscale, lo stop all’aumento dell’iva, l’avvio del reddito di cittadinanza e della flat tax, il taglio delle pensioni d’oro e quota 100 per la riforma Fornero.
LEGGE DI BILANCIO
Grandi novità in ambito sanitario arrivano dalla legge di Bilancio. In primis sul tema delle pensioni d’oro: si interverrà sopra i 4.500 euro mensili, in modo da rimodulare i trattamenti pensionistici più elevati e renderli più equi in considerazione dei contributi versati.
Intervento per ridurre drasticamente le liste d’attesa con lo stanziamento, tra l’altro, di un fondo da 50 milioni per le regioni per gli interventi di abbattimento delle liste d’attesa. Inoltre, con l’istituzione del Centro Unico di Prenotazione (CUP) digitale nazionale, si potrà monitorare quando effettivamente sono stati presi gli appuntamenti, in modo da evitare possibili episodi fraudolenti di indebito avanzamento nelle liste d’attesa.
Nell’ambito sui Fondi per la salute, si stanziano 284 milioni per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale e altri 505 milioni saranno attribuiti alle regioni per le spese farmaceutiche.
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Viene abolito il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina. Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi.
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DL FISCALE
Anche il Dl fiscale, come anticipato, prevede importanti novità sulla sanità. A cominciare dallo sblocco del contenzioso sul payback permettendo alle Regioni di ritoccare il budget per la sanità. Si guadagnano 505 milioni relativi alla spesa farmaceutica territoriale ed ospedaliera dal 2013 al 2015. Di questi 372 milioni sono oggetto di contenziosi da parte delle industrie farmaceutiche e sono rimasti bloccati al Mef.
Altro punto importante, già anticipato nel Def, è la realizzazione dell’Anagrafe nazionale vaccini: al budget di 2 milioni di euro già previsto, il decreto fiscale aggiunge 550 mila euro. Le Regioni avranno quattro mesi dall’entrata in vigore del Dl per implementare le proprie anagrafi locali.
È stata inserita anche la norma, inizialmente infilata nel dl Genova e poi stralciata, che reintroduce l’incompatibilità tra la figura del commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal deficit sanitario e ogni altro incarico istituzionale, anche per i commissariamenti in corso. Nella manovra 2017, invece, il governo Renzi aveva deciso di superare l’incompatibilità fino ad allora vigente. La norma, se approvata, si applicherà non solo al campano Vincenzo De Luca ma anche all’attuale governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.
Infine la Croce Rossa, con un provvedimento che stabilisce con certezza gli oneri complessivi del trasferimento del personale ad altre amministrazioni. L’attivo patrimoniale dell’ente strumentale alla Cri, in liquidazione coatta amministrativa dal primo gennaio 2018, viene riservato al pagamento dei debiti pregressi.